Anais Ginori, la Repubblica 18/2/2014, 18 febbraio 2014
DA “DONNA CON DOTE” A “RAGAZZA FOCOSA” COSÌ CAMBIANO GLI ANNUNCI AMOROSI
La prima a tentare la sorte fu una vedova, con l’argomentopiùaccattivante: la dote. «Ottantacinquemila franchi, 50 anni (figlio di 12), desidera matrimonio con uomo distinto, agiato, generoso». Quando debuttano gli annunci matrimoniali sulla rivista Chasseur Français, nel 1885, non si perde tempo in stupidi romanticismi, né sono possibili allusioni maliziose. Un secolo dopo, sullo stesso giornale gli annunci sono ammiccanti, ironici, non si parla già più di matrimonio ma di «affinità», «incontri », e c’è chi ironizza: «Miss Leone cerca Mister Vergine».
In più di cent’anni, la rivista dedicata a caccia e tempo libero, venduta in migliaia di copie nelle campagne ma anche nella borghesia cittadina, ha registrato aspirazioni e sogni dei francesi. Oltre 450mila dolci appelli da quel primo annuncio a oggi, record nella storia dell’editoria transalpina, ora celebrato in un libretto appena uscito La grande histoire des petites annonces. Piccoli, grandi annunci amorosi che scrutano la trasfor-mazione del cuore della società, dal pudore tradizionalista di fine Ottocento alla rivoluzione sessuale degli anni Sessanta.
È l’autoritratto sentimentale di una nazione attraverso brevi testi pubblicati a pagamento. «Non accettiamo proposte di dubbia moralità » precisa Chasseur Français, testata adatta già nel nome alla pesca amorosa, quando inaugura la popolare rubrica. Bandite le fotografie, scorrendo le inserzioni di un secolo fa non si trovano descrizioni fisiche. Le donne parlano per lo più di soldi, garantiscono di non avere «macchie», insomma di essere vergini. Gli uomini assicurano la «capacità riproduttiva».
Alcuni candidati hanno un tale successo che sono costretti a fare nuovi annunci. È così che nel marzo 1926 un medico, il dottor Renoult, pubblica un testo per ringraziare le oltre 2000 aspiranti spose. Dopo la prima guerra mondiale crescono gli avvisi firmati da donne, fino a superare quelli maschili nel 1948. Gli uomini si fanno più esigenti. «Quarantenne cerca compagna seria, semplice, oculata, massimo trentenne. Dote, famiglia, fisico indifferente. Frivole, obese e praticanti, astenersi». Compaiono dettagli fisici: «Divorziata, 39 anni, ne dimostra di meno, castana, affettuosa, non snob». Nel 1960 un imprenditore cinquantenne cerca «casalinga, svelta, con petto formoso».
Gli anni Sessanta segnano l’ingresso nella modernità delle coppie per come le conosciamo oggi. Si parla di sentimenti: «Avido di felicità », «Perché non sarei io a rendervi serena?», «Amo essere amata ». Scompare ogni riferimento alla verginità. I piccoli annunci diventano sempre più creativi, ammiccanti. «Autentico ominide, ben conservato e civilizzato, cerca casalinga fuori dalla norma, per fare della sua caverna un palazzo delle mille e una notte». Le donne chiedono uomini «virili», «robusti », si descrivono come «focosa», «vulnerabile», o «principessa sul pisello». Gli uomini chiedono compagne «sensuali», «attive», «amiche», «bohéme». Un inserzionista conclude con un minaccioso «represse, frigide, astenersi ». Dopo un picco di 11mila annunci pubblicati nell’anno 1975, comincia un lento declino: 4500 avvisi nel 2000 e poche centinaia negli ultimi anni, quando ormai tutti, anche i più temerari, si rivolgono ai siti di dating online. Il libretto di Chasseur Français appare come una tenera reliquia del passato, almeno per la ricerca amorosa su carta stampata.