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 2014  febbraio 18 Martedì calendario

IL PAGELLONE DEI BIG – [LE PROVE GENERALI: ARISA, DE ANDRÈ E GUALAZZI I MIGLIORI]


Pagellone pre-Festival delle 28 canzoni in gara da stasera, quando saliranno sul palco i primi sette big: Arisa, Frankie Hi Nrg Mmc, Cristiano de Andrè, Gualazzi & Bloody Beetroots, Perturbazione, Antonella Ruggero e Giusy Ferreri. Domani sera gli altri sette.
ARISA. Ne ha fatta di strada, come look e come modo di proporsi, dai tempi di Sincerità. La signorina Rosalba Pippa convince con il brano che Cristina Donà le ha regalato: Lentamente (il primo che passa), voto 7, che lei canta con maturità. Il suo ex fidanzato Pippo Anastasi le ha scritto, invece, Controvento, meno espressiva (6).
CRISTIANO DE ANDRÈ. Un pugno nello stomaco la sua Invisibili (7), commovente talkin’ rock su una generazione genovese cancellata da droga, terrorismo e cattive abitudini. Cristiano non dimentica di fare i conti con papà Fabrizio: «La mia incudine era un cognome inesorabile/ un deserto di incomunicabilità ». Il cielo è vuoto si inserisce nella stessa tendenza psicomusicale ma è più debole (5,5).
FRANKIE HI NRG MC. Porta all’Ariston un jingle, anzi un messaggio che pare dedicato a Renzi (Pedala, 6) metafora della vita come una corsa in bici: la salita c’è, è dura, anzi durissima ma doparsi non serve a nulla. Anzi… Intimista e psichica Un uomo è vivo (5) su un edipico e freudiano passaggio di consegne generazionale tra genitori e figli che, rimasti solo, diventano uovo e gallina.
ANTONELLA RUGGIERO. Al decimo Sanremo l’ex solista dei Matia Bazar cesella con la sua ugola d’oro due romanze che non le rendono appieno giustizia: Quando balliamo (6,5) convince di più rispetto alla romanza Da lontano (6-). Entrambi i brani, però, sono lontani anni luce da Vacanze romane.
RAPHAEL GUALAZZI. Con Bloody Beetroots forma la strana coppia del Festival (altra trovata geniale di Caterina Caselli). I due saranno la sorpresina fin da stasera: il pianista bravo ragazzo incontrerà il dj in maschera che ha lavorato con Paul McCartney con esiti esplosivi: Liberi o no (7,5) è un groove gospel-funky trascinante e si candida a miglior brano tra i 28. Tanto ci sei (6,5) chiede una prova vocale al top che Gualazzi altre volte non ha assicurato.
GIUSY FERRERI. Quello che dovrebbe essere il Sanremo del rilancio è partito in modo davvero stonato per Giusy: prima il drammatico ricovero del padre gli ha ritardato le consegne dei provini, ieri un’improvvisa afonia non le ha consentito di provare nè L’amore possiede il bene (6) nè Ti porto a cena con me (5,5) dove canta: «Ho il sale sulle labbra… Non è acqua di mare… ».
PERTURBAZIONE. La band indie folk porta una tra le canzoni più interessanti e una tra le più brutte: L’unica (7) è un’intrigante vicenda di sesso disinibito che parla di rapporti durante una messa (!) e di un tatuaggio «…che ora anch’io so dove sta…». Agli antipodi L’Italia vista dal bar, (5), un trionfo di luoghi comuni dove il nostro paese è visto e cantato attraverso un fondo di caffè. Dimenticabile.
FRANCESCO RENGA: è sempre un piacere sentirlo cantare, tuttavia tra il pezzo di Elisa (Vivendo adesso, voto 7) e quello che gli ha scritto Roberto Casalino (A un isolato da te, 6,5) non abbiamo dubbi: mille volte meglio il primo che permette al vincitore di Sanremo 2005 di centellinare la sua «canna».
NOEMI. I bookmaker la indicano favorita insieme a Renga. La sua nuova vita londinese hanno, però, portato alla ex Rossa di X Factor due canzoni obiettivamente non eccelse: la cantautorale Bagnati dal sole (6) e la più black Un uomo è un albero (5).
RICCARDO SINIGALLIA. Potenziale outsider del Festival: con il marchio dei Tiromancino si esibirà sulle note di due pop obliqui: Prima di andare via e Una rigenerazione convincono a tal punto (6,5 a entrambe) che non sapremmo scegliere la meno peggio.
RENZO RUBINO. Dopo aver vinto l’anno scorso il premio della critica tra i Giovani è stato promosso nella categoria superiore: battendo strade cantautorali propone Ora (5,5) e Per sempre e poi basta (6,5).
FRANCESCO SARCINA. Aspirazioni da solista, ma senza trovare il bandolo della matassa con Nel tuo sorriso (5) e In questa città (5).
GIULIANO PALMA. Dopo aver abbandonato i Bluebeaters, propone la coraggiosa Così lontano (6) scritta per lui dall’amica Nina Zilli. Un bacio crudele è un curioso soul ballabile dove, a un certo punto, si sente persino un sitar (6).
RON. Una presenza archeologica: il suo primo Sanremo è datato 1970 quando, 16enne, cantò Pà diglielo a ma’. Canzoni tenui, le odierne: il country-rock Sing in the rain convince di più (6,5) rispetto al cantautorale ma debole Un abbraccio unico (6).