Franco Bechis, Libero 18/2/2014, 18 febbraio 2014
IL DOPO SACCOMANNI – [YORAM GUTGELD, L’ECONOMISTA CHE MANCA DAL TOTONOMINE]
Ad accompagnare Matteo Renzi a palazzo Chigi è stata una Giulietta diesel 2 mila di cilindrata immatricolata il 4 ottobre scorso e di proprietà della Fiat auto di Sergio Marchionne (che potrebbe però ad averla data in noleggio o leasing a qualche amministrazione pubblica). A mettere i piedi nel piatto della composizione del governo è stato - secondo la clamorosa telefonata del falso Vendola a Fabrizio Barca a La Zanzarasu Radio24 - Carlo De Benedetti, che sembrerebbe scegliere i ministri che gli interessano di più. Prende davvero una brutta piega la composizione dell’esecutivo Renzi, e visti i consigli non disinteressati (e già duramente provati dalle tasche degli italiani) che anche in questo caso vengono da Ue, Bce e Quirinale per la poltrona più delicata del governo, si capirà subito la tempra del premier incaricato proprio dalla scelta del nuovo ministro dell’Economia. È la casella che sta complicando di più la formazione del nuovo governo, anche se proprio nelle ultime ore di ieri Renzi ha fatto trapelare l’intenzione di riservarla a un fedelissimo con scelta tutta politica. Secondo l’ultimo tam-tam il nuovo ministro dell’Economia potrebbe essere Graziano Delrio, ex ministro degli Affari Regionali nel governo di Enrico Letta e che era dato per certo nel nuovo esecutivo come primo sottosegretario alla presidenza del Consiglio. La scelta sorprenderebbe, perché Delrio è uno bravissimo a imparare nuovi mestieri, essendo curioso e studiando sempre come fosse al primo giorno di scuola. È però un medico, specializzato in endocrinologia, e con alle spalle un curriculum da amministratore locale, essendo stato sindaco di Reggio Emilia e presidente Anci. Possibile che l’indiscrezione fatta circolare ieri pomeriggio sia un ballon d’essai utile però a dare un messaggio: basta pressing, all’Economia finirà un politico che abbia soprattutto sintonia con il premier incaricato e col suo programma (al momento non noto, salvo che per qualche slogan). Un messaggio che fa uscire di scena quasi tutti gli etero o auto-candidati di questi giorni per la poltronissima dell’esecutivo. Si è escluso da solo Barca, rivelandolo nella telefonata- beffa. Ma sono tramontate altre ipotesi che avevano più fondamento, o per indisponibilità personale o perché il premier incaricato non ci aveva davvero mai pensato. Esclusa senza nemmeno discutere l’opzione Giuliano Amato che era filtrata dal Quirinale. Traballante anche l’altra proposta di Napolitano: Franco Bassanini, vecchio lupo di mare della sinistra e oggi presidente della Cassa depositi e prestiti.Nonpresa in considerazione la possibilità di riconferma di Fabrizio Saccomanni, che secondo la vulgata era sponsorizzata da ambienti della Bce (assai improbabile, il ministro ha deluso anche personalmente Mario Draghi che lo aveva suggerito nel febbraio-marzo scorso). Sembrava indisponibile Lucrezia Reichlin, figlia dell’omonimo padre e di Luciana Castellina, che preferirebbe la vicepresidenza della Bank of England per cui è in corsa al ministero di via XX settembre che sarebbe stato solo seconda scelta. È circolato anche il nome dell’ex direttore generale di Confindustria, Giampaolo Galli, che ora però fra il parlamentare Pd grazie alla candidatura che gli offrì Pierluigi Bersani. Restava ancora la candidatura di Lorenzo Bini Smaghi, che davvero con Renzi ha un buon rapporto (ha anche finanziato la sua fondazione politica), ma che ha il peccato d’origine della provenienza dalla Bce. Nei vari toto-ministri non si è invece mai fatto il nome di Yoram Gutgeld, l’economista di origine israeliana, poi naturalizzato italiano, che è stato l’ideatore del programma di Renzi in entrambe le primarie. Gutgeld (il cui cognome porta bene, visto che significa “pieno di ricchezze”) ha spiegato giusto nelle settimane scorse ad Alan Friedman il piano che lo stesso Renzi aveva in testa per ridurre la pressione fiscale ai lavoratori dipendenti che guadagnano meno di 2 mila euro mensili. Gutgeld ha preparato le proposte di Renzi e ne avrebbe trovate anche le coperture. Sembrerebbe il ministro dell’Economia naturale del nuovo corso. Ma al momento nel totonomine la sua figurina non è apparsa…