Paolo Giordano, il Giornale 18/2/2014, 18 febbraio 2014
INDIGNATI, METEORE, STAR ECCO TUTTI I SANREMESI A CACCIA DI FAMA E CACHET
Più che un Festival, sembra l’Arca di Noè: dentro tutti, specie dopo specie, dai cantanti ai presenters agli ospiti agli imprevisti. Mica facile orientarsi nel Sanremo di Fazio, la bussola impazzisce facile e, proprio come piace a lui, ti fa perdere per strada. È un festival della canzone, ma ci sono più ospiti che cantanti. È un «varietà», come lui e la Litti hanno detto all’unisono ieri, però sbrodola politica a rischio politicante (Grillo non va al Quirinale ma si presenta all’Ariston). Ed è una gara, ma alla fine quasi tutti vincono e chi, per caso, solo per caso, si ritrova a perdere, alla fine lo fa senza enfasi melodrammatica, niente lacrime e sangue come ai tempi di Claudio Villa, al massimo sorrisi di circostanza e tanta anestesia. Perciò, visto che stasera il Festival inizia per davvero, nel dedalo della 64 ª edizione si può entrare così. Per categorie. Scherzose. Ma fino a un certo punto.
LUNGODEGENTI Volti Rai (quasi) dal primo giorno. Ce ne sono tra i cosiddetti presenters , ossia coloro che annunciano quale delle due canzoni in gara passa il turno, e anche tra gli ospiti. Da Franca Valeri, già «signorina snob» quando i genitori di Fazio erano ancora al liceo, a Raffaella Carrà, con tutto il rispetto per sua maestà senza tempo che ha debuttato a via Teulada 52 anni fa. E se le gemelle Kessler (che balleranno con la Litti) sono il lato vintage della raitv in biancoenero, belle anche a quest’età, Tito Stagno (84 anni tondi tondi) si dividerà i nostri ricordi in due: chi ricorderà la Domenica Sportiva e chi invece il suo litigio con Ruggero Orlando commentando lo sbarco sulla Luna. In ogni caso, un altro pianeta. O, quantomeno, un altro satellite.
CERCHIOBOTTISTI Sono gli ospiti musicali che comunque vada hanno vinto. Rufus Wainwright, ad esempio, tanto più che canta pure un brano dei Beatles ( Across the Universe ). O Stromae, che arriverà sabato e sarà comunque la vera rivelazione musicale, ambiguo e simpatico com’è. «A me piace da pazzi» ha spiegato la Littizzetto ieri. Yusuf Cat Stevens vincerà perché è un venerato maestro e Paolo Nutini perché è da venerare comunque. E Claudio Baglioni, ossia uno che da quasi trent’anni non si fa vedere a Sanremo, ma che ogni anno viene atteso, invitato, sognato e sperato. Finalmente stavolta c’è. E pace all’ Anima mia (come il programma che condusse con Fazio nel ’97).
TUTTOPERTUTTISTI Pif è un grande che però il grande pubblico ancora non conosce benissimo. Facendo le anteprime del Festival, ogni sera dopo il Tg1 al posto dei pacchi, ha la sua carta gold per sdoganarsi. Così Bloody Betroots, che suona e programma con Raphael Gualazzi. Ascoltandone il nome, la (ex) casalinga di Voghera al massimo pensa a un programma di cucina della Bbc. In realtà lui è di Bassano del Grappa, classe 1977 come il punk,all’estero va forte e qui pianino tra il pubblico generalista. Il tutto per tutto (casomai interessi). E anche Giusy Ferreri, senza giri di parole, se la gioca con pochi margini: è la sua grande occasione per non continuar solo a chiedere non ti scordar mai di me.
CENTOMETRISTI Quelli che arrivano all’Ariston come schegge e poi spariscono subito. Armin Zoeggeler, slittinista olimpionico anche per resistenza, ha appena slittato a Sochi e ora derapa in scena giusto come presenter . Anche Tania Cagnotto o Amaurys Peres, rispettivamente tuffatrice e pallanuotista, sono per la toccata e fuga, si presume indolore.
MARATONETI Una volta al Festival c’erano quelli che si presentavano ogni anno, da AlBano a Cutugno. Ora ci sono quelli che si presentano due volte nello stesso. Ligabue, ad esempio. Prima mai al Festival perché «troppi culi e poca musica». Ora bis in una settimana, record storico per un super ospite. La prima stasera con un omaggio a De André e l’ultima sabato con un omaggio a se stesso (canterà il nuovo singolo). Laetitia Casta è invece una maratoneta in senso lato. Ha battezzato il primo Festival di Fazio e ora sottoscrive, probabilmente, l’ultimo almeno per un bel po’. L’ostinazione paga, visti i tempi.
INDIGNATI Ma solo quando serve. Gian Antonio Stella e Massimo Gramellini sono tra i presenters. In scena. Già. Proprio loro che hanno una elevata propensione marginale all’indignazione e al j’accuse anticasta. Argomenti alti, mica canzonette. E d’accordo che Gramellini ha una certa consuetudine televisiva. Ma Stella al di là di Santoro non è mai andato, che si sappia. È il suo battesimo glam. E massì, ridiamoci su: dopotutto è Sanremo, bellezza.