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 2014  febbraio 18 Martedì calendario

MISTERO GRILLO, SATIRA SU RENZI: AVVIO POLITICO PER SANREMO


Aspettando Grillo è la pièce in cartellone a Sanremo 2014. Si manifesterà oggi il leader del Movimento 5 Stelle o come nel capolavoro di Beckett il tempo si dilaterà in un futuro infinito? Occupy Sanremo o no? Beppe Brillo i biglietti li ha comprati, resta da capire che uso ne farà.
Fazio (il conduttore) e Leone (il direttore di Rai1) ostentano tranquillità. Spiega Leone: «Se Beppe Grillo verrà a vedere il Festival ci farà piacere. Tutto quello che accadrà fuori dal Teatro Ariston non è di nostra competenza. Non abbiamo considerato, né stiamo lavorando su ipotesi straordinarie. Come uomo di spettacolo, sa che uno spettacolo non si interrompe. Siamo certi che quello che avverrà, avverrà nella totale massima correttezza da parte di Grillo. Interruzioni non sono previste, né prevedibili, né tantomeno da considerare». Aggiunge Fazio: «Non sono minimamente preoccupato. Mi sto occupando di tutto quello che è previsto, non posso ipotizzare l’imprevisto».
Queste le dichiarazioni ufficiali. Perché comunque ieri si sarebbe tenuta una riunione tra Leone, il prefetto di Imperia, Fiamma Spena, e il questore di Imperia, Pasquale Zazzaro. Non si può escludere che si sia parlato, oltre che delle normali procedure di sicurezza, anche del possibile piano da mettere a punto nell’eventualità in cui il politico dal passato comico si presenti in platea.
Grillo, rivela l’agenzia di stampa Adnkronos, avrebbe scherzato con alcuni fedelissimi: «Vendo i biglietti ai bagarini: mi metto lì fuori, incasso i soldi e improvviso un comizio». Detta così, sembra una soluzione molto genovese.
E poi: i biglietti sono due. Chi lo accompagnerà? Chi dice Gianroberto Casaleggio, cofondatore e guru del Movimento, chi Roberto Fico, il presidente della Commissione di Vigilanza Rai in quota M5S. Ma di certo non c’è nulla. Del resto tutto ciò che ruota intorno a Sanremo è instabile. Annota Leone: «Il primo Festival con Fazio e Littizzetto è stato fatto durante l’era Monti, la proposta del bis c’è stata durante il governo Letta, ora si prepara il governo Renzi: due festival con tre governi non è cosa da poco». «E anche con due Papi», ricorda Fazio.
Dal Contestatore al Rottamatore, da Grillo a Renzi. Ancora Fazio: «Come potremmo esimerci? Inevitabilmente negli interventi più comici e ironici ci sarà qualche riferimento all’incarico conferito a Matteo Renzi per la formazione del governo. Sarebbe davvero difficile ignorarlo». «Certo, una cosa sarà vietata sul palco — interviene la comica —: dire “stai sereno”», il riferimento è all’hashtag #enricostaisereno lanciato nei giorni scorsi da Renzi. E si è visto che fine ha fatto...
La Rai deve fare attenzione anche al fuoco amico: Antonio Verro, consigliere d’amministrazione a Viale Mazzini, contesta la presenza (domani) del canadese, gay dichiarato, Rufus Wainwright: «Non si comprende perché offrire visibilità a un artista esclusivamente noto per i toni blasfemi delle sue canzoni. Una televisione di servizio pubblico non dovrebbe puntare su questo tipo di personaggi e polemiche per inseguire maggiori ascolti: altrimenti dove è la differenza con le tv commerciali?». Pronta la risposta di Leone: «La differenza tra la tv commerciale e la Rai è proprio il fatto che noi abbiamo Wainwright e gli altri no. Non abbiamo nessuna intenzione di fare polemica utilizzando questo cantante, che tra l’altro è stato definito da Elton John il più grande songwriter del mondo».
Tra i dettagli, c’è da ricordare che oggi si inizia. Ospiti della prima puntata Laetitia Casta, Raffaella Carrà e Yusuf Cat Stevens. Si è aggregato all’ultimo anche Ligabue (presente pure nella serata finale) che proporrà un omaggio a De Andrè.
Il PreFestival, dalle 20.35, è affidato alla telecamera di Pif, testimone (come da suo format per Mtv) antropologico dalla cifra surreale: «Sanremo & Sanromolo» sono i 10 minuti che apriranno le cinque serate, sulla Sanremo che di solito resta fuori dalle luci del teatro, l’alter ego del Festival ufficiale. Ieri Pif scherzava: «Quando venivo a Sanremo con le Iene c’erano i cecchini pronti a colpirmi. Con questo pass invece posso entrare e uscire quando voglio, anche se forse la Rai si pentirà di avermelo dato». Detto, fatto. Ieri pomeriggio gli inflessibili commessi non volevano farlo entrare alle prove aperte alla stampa, perché aveva un pass per la produzione.
I conti intanto tornano. Dopo il pareggio della scorsa edizione, questa sarà in attivo: i ricavi dalla pubblicità sono saliti a 20 milioni e 200 mila euro (a fronte di un costo di 18 milioni, 7 di sola convenzione con il Comune). Altri 600 mila euro arrivano dalla vendita dei biglietti, a cui ha dato il suo contributo pure Grillo.
Renato Franco