g.b.o., La Gazzetta dello Sport 18/2/2014, 18 febbraio 2014
ESTATE 2004, DON FABIO BOCCIA ANTONIO. COSI’ NASCE LA GRANDE ANTIPATIA
La Grande Antipatia nasce nella primavera-estate del 2004. Marcello Lippi chiude la seconda avventura sulla panchina della Juve e al suo posto arriva Fabio Capello. La squadra è reduce da due scudetti, una finale di Champions e un terzo posto negli ultimi tre anni. Nella rosa c’è Antonio Conte, il cui contratto scade proprio nel giugno del 2004. C’è un’opzione per il rinnovo, il giocatore continuerebbe per un’altra stagione prima di smettere, ma Capello si oppone. Conte non è felice, ma capisce di avere la possibilità di iniziare una nuova esperienza e chiede di entrare a far parte dello staff tecnico: lo scopo è quello di imparare da uno dei maestri della panchina e dare una mano importante, visto che nessuno come Conte conosce l’ambiente e i giocatori. Ma anche in questo caso Capello dice no.
I record La logica delle «sliding doors» insegna che molto probabilmente Conte ci ha guadagnato. Dieci anni dopo ha vinto due scudetti (e potrebbe conquistare il terzo), due Supercoppe italiane e due campionati di B; è considerato il miglior tecnico italiano; è molto quotato all’estero. Fare meglio di così sarebbe stato quasi impossibile e magari se fosse entrato nello staff di Capello la sua crescita sarebbe stata rallentata. Di sicuro, però, la Grande Antipatia nasce in quei giorni e Conte non dimentica il doppio sgarbo. L’ambizione di Antonio è immensa, non servono motivazioni supplementari, ma ovviamente non gli dispiace vincere al primo anno (come a Capello), rivincere al secondo (come Capello) e provare a battere i record della Juve 2005-06 che, sul campo, è la migliore della storia. Già nella scorsa stagione Fabio aveva sottolineato la mancanza di «competitors» (termine suo) per la Juve di Conte, generando un evidente fastidio non solo nel tecnico, ma anche in società. Il concetto ribadito alla Gazzetta venerdì scorso ha fatto infuriare Antonio, pronto a ricordare il fallimento europeo del Capello juventino. Nel 2004-05 la rosa era fortissima, nel 2005-06 addirittura eccezionale: i futuri campioni del mondo Buffon, Zambrotta, Cannavaro, Camoranesi, Del Piero più Thuram, Emerson, Vieira, Nedved, Ibrahimovic, Trezeguet. Ma la Juventus si fermò nei quarti, come accadde lo scorso anno a Conte inchinatosi all’imbattibile Bayern. Ecco perché Antonio non accetta lezioni e giudizi da Capello: li ritiene poco corretti dal punto di vista tecnico e condizionati da una forma di gelosia personale. La Grande Antipatia di sicuro vivrà altri capitoli.
g.b.o.