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 2014  febbraio 18 Martedì calendario

I SEGRETI DI HARMONY

San Valentino. Non ho mai fatto un regalo di San Valentino alla mia consorte. Quest’anno volevo farle un regalo e mi è venuta un’idea brillante, così pop da sembrare snob: regalarle un Harmony perché non ha mai letto un Harmony in vita sua. Neanche io ho mai letto un Harmony e, diciamo la verità, tutti sappiamo cos’è un Harmony senza averne mai letto uno in vita, a parte le persone che li leggono. Le persone che comprano gli Harmony sono tantissime. Tuttavia, vi sarà capitato di conoscere persone che hanno letto libri di Fabio Volo o di Paulo Coelho o di Nicholas Sparks, ma dubito che vi sia capitato di conoscere lettori di Harmony. Sono come quelli che votavano Democrazia Cristiana, una delle molte maggioranze silenziose di questo paese. Mentre cercavo di capire quale fosse l’Harmony più adatto da regalare alla mia consorte per San Valentino, ho raccolto informazioni e, alla fine, ho scoperto un sacco di cose sugli Harmony. Ma non ho più comprato un Harmony, poi San Valentino è passato.

1. La prima cosa impressionante del mondo Harmony sono i dati di vendita. Nota bene: il canale distributivo di questi libri è un altro rispetto a quello dell’editoria tradizionale. Gli Harmony sono assimilabili alle riviste periodiche, si comprano nelle edicole e nei supermercati, non nelle librerie, e questo è uno dei motivi per cui non troveremo mai un Harmony nelle classifiche di vendita. L’altro è che il modello di business si basa su una media forte più che sul best-seller atomico. Harmony produce circa 600 libri all’anno e vende nello stesso periodo 6 milioni di copie, con una media di 10.000 copie per titolo. In un’intervista Paola Ronchi, direttrice generale di Harlequin Mondadori, ha dichiarato: «La durata media di un nostro titolo è un mese, al massimo due: a cadenza pressoché mensile il libro viene ritirato dal mercato e sostituito con uno nuovo. Per ciclo produttivo e di vendita siamo più vicini agli editori di periodici che agli editori puri». In realtà, il modello Harmony sembra avere conquistato in questi anni proprio l’editoria tradizionale, che ha scommesso su iperproduzione di titoli e cicli di vita del libro sempre più brevi. Che Harmony sia da considerare da questo punto di vista avanguardistica?

2. Per una serie di motivi, non sorprende che l’ebook sia considerato una grande possibilità di espansione per il genere rosa. Uno che mi viene subito in mente è l’imbarazzo di un lettore poco più che accorto nel mostrare in pubblico (treno, metropolitana, aereo) il suo guilty pleasure. L’altro può essere la sostenibilità di vendere a prezzi molto bassi testi che nascono da un processo di produzione semi-industriale. Un altro ancora è che i lettori di Harmony non stabiliscono quel rapporto di tipo feticistico con l’oggetto libro, essendo soprattutto interessati ai suoi meccanismi di intrattenimento. Il catalogo in ebook permette infine di aggirare il problema della vita breve di ciascuna uscita, ma questo naturalmente vale per ogni catalogo. La navigazione sui siti delle case editrici straniere specializzate in romance in formato digitale svela poi un universo di generi e sottogeneri che fanno spavento: Shapeshifters, Paranormal, Cowboy per dirne solo tre tra mille. Ogni estetica ha il suo corrispettivo rosa.

3. E qui veniamo allo spinoso problema per il sottoscritto in cerca dell’Harmony perfetto per la sua consorte di comprendere profondamente il significato delle collane e delle praticamente infinite sottocollane presenti sul sito Harmony. Per esempio, la collana Passion, che se non ho capito male dovrebbe essere quella a più alto tasso erotico, esplode nelle sottocollane: Destiny, Temptation, Sensual, Passion, Speciale Sylvia Day, Passion Top Edition, ognuna con una sua descrizione, ma a me, profano del rosa, sembrano tutte uguali. Destiny = “Passioni travolgenti e giochi di potere in storie d’amore scritte nel destino” (ultimo titolo: Sensuali trattative); Temptation = “Un indimenticabile mix di sensualità, peccato e fantasia” (ultimo titolo: Nel letto del socio); Sensual = “Amore più passione per il tuo piacere di leggere” (ultimo titolo: Chiedimi ciò che vuoi); Passion = “Il lato piccante dell’amore” (ultimo titolo: Piume blu). Mi suonavano come descrizioni di altrettanti sushi set sul menu di un ristorante giapponese. Manca invece, così come del resto nella consorella nordamericana Harlequin, una collana romance dichiaratamente gay, sottogenere che viene previsto in forte espansione nei prossimi tempi e che può vantare in America editori specializzati come Loose Id o Torquere Press. Pare tra l’altro che il romance M/M (male/male) sia molto richiesto non solo dai lettori omosessuali, ma anche dalle lettrici eterosessuali, così come dimostra un sondaggio pubblicato dalla rivista Romantic Times.

4. Allora, lasciamo stare le collane e facciamoci ispirare dai titoli e dalle copertine. Scopriamo così che il margine differenza tra titolo e titolo o tra copertina e copertina si assottiglia ancora di più. Pur essendo scolpita nell’immaginario visivo di ogni italiano, non avevo mai notato che la grafica di copertina di un Harmony riproduce sempre, anche se con tratti diversi, la stessa immagine: un uomo e una donna che si abbracciano e/o baciano. È praticamente impossibile trovare una copertina Harmony in cui non vi siano un uomo e una donna abbracciati, spesso con l’uomo che cinge le spalle della donna. Mentre qui ho trovato una galleria delle copertine ormai vintage illustrate da Len Goldberg, fautore del genere frontale. Con i titoli si possono fare giochi simpatici, tipo osservare la ricorrenza di singole parole (amore, passione) in una determinata collezione. Si prenda la parola passione nei titoli della collana Romance tra il 2007 e il 2013: Passione bruciante; Prima della pasione; Passione assoluta; Passione d’artista; Scintille di passione; I colori della passione; Passione fuori controllo; Passioni inaspettate; Passione pericolosa; Opposte passioni; Passione selvaggia. L’originalità è l’ultima delle preoccupazioni nella linea editoriale, quello che conta è dare una definizione merceologica che colpisca attraverso l’evocazione i bisogni emotivi del lettore.

5. Infine, la cosa più interessante: ho esaminato dalla A alla Z il lunghissimo elenco degli autori Harmony, notando alcune inquietanti coincidenze. a) È l’unico genere di letteratura in cui nomi di Autori e nomi di Personaggi si assomigliano paurosamente in quanto a ricercatezza borghese, finendo per suonare tutti parecchio falsi o innaturali (indovinello: Sally Wentworth è secondo voi il nome di un’autrice o di un’eroina?). b) Non esistono autori uomini se non sotto pseudonimo. c) A parte quelli della collana storica, non esistono romanzi Harmony ambientati in Italia con nomi di personaggi italiani. d) Sono presenti alcune scrittrici italiane, la cui provenienza si evince o dal nome (che in pochissimi casi viene conservato) o dalla biografia. Spesso sono specializzate in romanzi di carattere storico. Per esempio, Elisabetta Bricca, che ambienta Sangue Ribelle nel 1677 tra Francia e Inghilterra, dà voce a Satine de Roumier, Baronessa di Baume; Lidia Conetti aka Lydia Konecny in Debito d’amore, ambientato in India alla fine del XVIII secolo, scrive di Liza che vive da due anni relegata in una villa lontano dalla città di Bombay, senza che il marito, l’ammiratissimo Harry Dale, Marchese di Teasdale, si sia mai degnato di farle neppure una visita. In ogni caso la regola non scritta sembra essere che l’Italia del presente non possa innescare la mitopoiesi delle passioni. (E questo forse dice in generale qualcosa sul rapporto tra Italia e credibilità romanzesca nel presente). e) Quando poi nella biografia di un’autrice ho trovato scritto soltanto la seguente frase: «Tra le autrici più amate e lette dal pubblico italiano», ho fortemente sospettato che dietro quel nome ci fosse un algoritmo di plot passionali.