R.P., Libero 16/2/2014, 16 febbraio 2014
DROGHE LEGGERE, È FUGA DALLE CELLE
A Varese il Tribunale ha liberato quindici persone detenute a vario titolo per droga. Ha preso atto, cioè, della decadenza della legge Fini-Giovanardi sancita dalla Corte Costituzionale. I gip del Palazzo di Giustizia della cittadina lombarda hanno passato al vaglio in tempi record sessanta fascicoli relativi a indagini e procedimenti per droghe, isolando tra questi quindici casi legati a droghe leggere o a detenzione di quantità non eccezionali di stupefacenti. Risultato? Quindici persone in custodia cautelare (sette in carcere e otto ai domiciliari) hanno ritrovato la libertà.
Ad aprire le danze era stato, però, Mauro Straini, avvocato milanese che ha presentato istanza di ricalcolo della pena a favore del proprio assistito. Il legale rappresenta un cittadino albanese di 48 anni che si è beccato una condanna a quattro anni per detenzione di marijuana con sentenza diventata definitiva il 22 gennaio. Dal momento che la pena è stata «calcolata su una base di anni di reclusione» diversa, chiede che questa venga rivista.
Sono i primi effetti della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la legge varata dal governo Berlusconi- bis in tema di droghe. Questa equiparava i narcotici leggeri a quelli pesanti, fissava pene tra i 6 e i 20 anni e multe fino a 260mila euro per i reati di spaccio e detenzione. «Diecimila detenuti potrebbero uscire dal carcere», si è ventilato in prima battuta. «Sono stime impossibili da fare – ha ribattuto Cosimo Maria Ferri, sottosegretario alla Giustizia, ai microfoni di Radio24 –. I detenuti nelle carceri italiane per droga sono 15mila, ma appena 2mila non accompagnano a quella per spaccio altri tipi di condanna». Insomma per il sottosegretario è avventato parlare di un «liberi tutto».
Ma mentre a Roma continua il bailamme sulle cifre, alla periferia come al centro del Paese si realizzano stime più accurate su quanti detenuti possano beneficiare del ritorno alla legge Iervolino sulle droghe. Dal penitenziario Santa Bona di Treviso, ad esempio, potrebbero uscire 45 carcerati. Più di 130, invece, quelli che si metteranno alle spalle le prigioni di Vicenza.
Ma è in Campania che girano i numeri più grossi. Della popolazione carceraria totale, pari a 7950 detenuti, almeno duemila sono dentro per droga. Il 75 per cento di questi scontano la pena nelle case circondariali del capoluogo. Stando alle valutazione offerte dall’associazione «Per la Grande Napoli» (presieduta dall’ex segretario Radicale Mario Staderini), delle 4300 persone stipate nelle celle di Poggioreale, Secondigliano e Pozzuoli, 1500 sono dentro per droga, e 600 per droghe leggere.
R.P.