La Repubblica 16/2/2014, 16 febbraio 2014
TASSA DEL 20% SUI BONIFICI ESTERI RIVOLTA CONTRO IL PRELIEVO AUTOMATICO
ROMA — Consumatori in rivolta contro l’ultima misura per combattere l’evasione e l’elusione fiscale attraverso il passaggio delle somme su conti e società estere.
Dal 1° febbraio 2014 infatti, sui bonifici dall’estero a persone fisiche italiane è previsto che la banca italiana ricevente applichi automaticamente una ritenuta del 20% perché le somme accreditate si considerano reddito imponibile, salvo prova contraria del contribuente. Spetta al beneficiario del bonifico, infatti, dimostrare, o autocertificare, che le somme non hanno natura di compenso “reddituale”, come ad esempio un regalo o la restituzione di un prestito.
«La ritenuta del 20% che le banche sono obbligate a trattenere su tutti i bonifici esteri che arrivano sui conti correnti italiani, rappresenta l’ennesimo abuso di potere di un ministro dell’Economia incapace (a dir poco) in combutta con l’Agenzia delle Entrate, che continuano a vessare ed inutilmente i contribuenti, considerandoli evasori a prescindere». Lo affermano Adusbef e Federconsumatori in una nota, in cui chiedono il ritorno della cedolare. La ritenuta scatterà per ogni tipo di somma: interessi su capitale investito all’estero; cessione di immobili o terreni, locazione da immobili e terreni.
La legge è dell’agosto 2013 e prevede che «il prelievo va in ogni caso effettuato, indipendentemente da un incarico alla riscossione, a meno che il contribuente non attesti, mediante una autocertificazione resa in forma libera, che i flussi non costituiscono redditi di capitale o redditi diversi derivanti da investimenti all’estero o da attività estere di natura finanziaria. L’autocertificazione può essere resa in via preventiva e riguardare la generalità dei flussi che saranno accreditati presso il medesimo intermediario, salva contraria specifica indicazione da parte del contribuente». Anche in caso di autocertificazione la banca dovrà segnalare l’operazione e il beneficiario all’Agenzia delle Entrate Tra le conseguenze le associazioni dei consumatori indicano il rischio di una diminuzione dell’afflusso di capitali dall’estero, con relativo impoverimento del reddito interno disponibile per consumi e investimenti e che rimarranno impastoiati i cittadini che ricevono occasionalmente piccole somme, di natura finanziaria o meno.