Claudio Del Frate, Corriere della Sera 16/2/2014, 16 febbraio 2014
MA SECONDO GLI ULTIMI DATI DELL’ISTAT ARRIVANO SEMPRE MENO IMMIGRATI
Proprio mentre l’Italia si scopre insofferente agli stranieri come mai lo era stata in passato, gli immigrati voltano le spalle all’Italia. Le ultime rilevazioni dell’Istat hanno infatti certificato che i flussi di arrivo nel nostro paese sono in evidente frenata. Non solo, mentre arrivano meno stranieri hanno ricominciato a fare le valigie dal Belpaese proprio gli italiani, soprattutto se giovani e laureati.
Gli ultimi dati elaborati dall’istituto di statistica sono stati diffusi alla fine di gennaio e fanno riferimento a tutti i movimenti registrati nel corso del 2012. Un numero emerge con forza su tutti gli altri: nel corso dell’anno i nuovi stranieri che si sono accasati in Italia sono stati 351mila, 35mila in meno rispetto al 2011 con un calo del 9,1%. Si tratta della crescita più scarsa a partire dal 2007. Assieme alla flessione nell’arrivo degli stranieri l’Istat registra anche un calo nel rientro degli italiani, passati da 31 a 29 mila. Nel mix etnico di chi cerca approdo tra la Sicilia e le Alpi calano bruscamente i moldavi, gli ucraini e i peruviani, con percentuali che oscillano tra il 40 e il 30% mentre aumentano gli arrivi dalle zone dell’Africa e dell’Asia che sono scenario di gravi conflitti.
Se gli arrivi sono in frenata, è ripreso sull’altro versante l’esodo dall’Italia verso paesi ritenuti più attrattivi e in grado di garantire un futuro migliore. Anche in questo caso i numeri più significativi riguardano i cittadini stranieri: le cancellazioni dalle liste anagrafiche dei comuni hanno riguardato nel 2012 ben 106mila extracomunitari con un segno più di 24mila persone rispetto all’anno precedente.
Ma il fenomeno (non nuovissimo ma ora certificato in dimensioni significative) più preoccupante riportato dall’Istata è l’abbandono dell’Italia da parte degli italiani. Nel periodo preso in considerazione hanno detto addio 68mila connazionali, con un incremento del 36% sul 2011. La perdita non è pesante solo in termini numerici. «Le migrazioni per l’estero di cittadini italiani con più di 24 anni di età — scrivono nel loro report gli analisti dell’Istat — riguardano per oltre un quarto del totale individui in possesso di una laurea. La loro meta preferita è la Germania».
Oltre al paese di Angela Merkel altre destinazioni scelte sono il Regno Unito, la Svizzera e la Francia. Messi in fila tutti questi numeri ne esce che il 2012 si è chiuso tra immigrazione ed emigrazioni con un saldo attivo di 245mila persone, anche in questo caso l’indice più basso a partire dal 2007. Ma esistono anche spostamenti considerevoli anche all’interno dei confini italiani e hanno riguardato ben 249mila stranieri che si sono mossi tutti dalle regioni meridionali verso quelle del Centro e del Nord Italia.
In definitiva, l’Italia continua a ricevere stranieri ma appare meno attrattiva di quanto avveniva in passato e calano la composizione di questi flussi: meno arrivi dall’Est Europa dovuti in particolare alla ricerca di nuovi posti di lavoro, a vantaggio di sbarchi dovuti a motivi umanitari da zone di guerra.