Carlo Maria Rossotto, Il Sole 24 Ore 15/2/2014, 15 febbraio 2014
MEDIO ORIENTE SULLE ALI DEL WEB
Le conoscenze scientifiche che hanno reso possibile i cavi in fibra ottica per le telecomunicazioni hanno avuto origine nel Medio Oriente. Una lunga parabola di scoperte e invenzioni ci porta ad antichi egizi e assiri, che inventarono le prime lenti. Questa invenzione indusse gli antichi filosofi greci a elaborare le prime teorie della fisica ottica. A loro volta, i trattati di Platone, Euclide e Tolomeo furono fonti essenziali per scienziati e filosofi islamici. Fra questi, contributi essenziali per la fisica ottica vennero dal filosofo Al-Kindi (801-873 d.C.), dal matematico Ibn Sahl (c. 940-1000 d.C.), e dallo scienziato e filosofo Ibn al-Haytham, Al-Hazen (c. 965-1040 d.C.), il padre dell’ottica moderna. Poi, grazie all’evoluzione della fisica, queste idee si tradussero nell’invenzione dei cavi a fibra ottica per le telecomunicazioni. Questa invenzione ha avuto un impatto dirompente sulla nostra civilizzazione, consentendo alla conoscenza di essere trasferita ovunque grazie alle reti internet ad alta velocità. È ora che la regione che ha dato i natali alla fisica ottica, incominci ad offrire ai suoi cittadini i benefici dell’accesso a internet. Questa tecnologia può diventare un fattore chiave nello sviluppo socio-economico del Medio Oriente, promuovendo un’integrazione commerciale stretta con regioni più avanzate.
Le telecomunicazioni, e la telefonia mobile in particolare, da tempo hanno attratto ingenti investimenti nella regione, che è ricca di capitale. Una parte consistente dell’investimento diretto dall’estero (Ide) nella regione araba è stato fatto nel settore delle telecomunicazioni.
Al momento, le infrastrutture internet ad alta velocità del Medio Oriente sono sottosviluppate rispetto al potenziale. La causa di questo ritardo non si deve cercare nella carenza di risorse umane o finanziarie. Il costo di una connessione ad internet è troppo caro. Per la metà delle famiglie del Marocco, una connessione a internet ad alta velocità costerebbe in media un quarto del reddito mensile pro capite. I mercati dei Paesi arabi tende ad essere dominato da pochi operatori, un fattore che riduce gli incentivi ad abbassare i prezzi e a migliorare la qualità del servizio. Inoltre, i Paesi arabi sono già attraversati da migliaia di chilometri di cavi a fibra ottica. In aggiunta alle reti degli operatori storici di telefonia, questi cavi appartengono a società di servizio pubblico, dei transporti e dell’energia, o a multinazionali dell’energia. Solo una frazione della capacità di questi cavi è utilizzata per fornire accesso internet alla popolazione. In Algeria, per esempio, oltre 20mila km di fibra ottica sono detenuti da imprese dell’energia e dei transporti (oltre a 24mila km di fibra dell’operatore storico Algerie Telecom). È un’infrastruttura imponente. Se coniugata alle giuste riforme, tale infrastruttura potrebbe trasformare l’Algeria in un nuovo leader regionale.
Nell’Europa dell’Est e in Asia, i Paesi che hanno creato e sviluppato dei mercati aperti alla concorrenza per le infrastrutture, le reti e i servizi Ict, sono stati in grado di sorpassare Paesi più avanzati. Grazie alla liberalizzazione, la Lituania ha più connessioni in fibra ottica dell’Italia. La maggioranza del terzo delle famiglie lituane abbonate alla fibra ottica, riceve i servizi da un operatore diverso da quello storico. La Romania ha una velocità di internet in media superiore a Francia e Italia. Lo stesso approccio potrebbe funzionare anche nel mondo arabo. I punti sono l’apertura dei mercati e la riforma della regolamentazione. Le reti a fibra ottica al momento sottoutilizzate e detenute dagli operatori di servizio pubblico, potrebbero essere messe a valore, in un contest concorrenziale, per rafforzare le infrastrutture nazionali e le connessioni internet internazionali.
La piramide demografica può giocare a favore dello sviluppo di internet ad alta velocità nel mondo arabo. La popolazione medio-orientale, giovane e urbanizzata, eserciterà una pressione enorme sulla domanda di internet ad alta velocità. Tale popolazione esprimerà anche una domanda pressante per abitazioni di qualità superiore. La pressione congiunta sulla domanda di internet e sul mercato immobiliare è occasione di business irripetibile. Rappresenta pure un’occasione per migliorare le politiche pubbliche. Un miglior coordinamento dei lavori di sviluppo urbanistico e modelli innovativi di sviluppo dell’infrastruttura possono soddisfare queste due domande. Internet ad alta velocità può diventare una parte integrante della costruzione di nuove abitazioni.
Seguendo i modelli di Turchia, Asia ed Europa dell’Est, il mondo arabo può creare mercati concorrenziali, nei quali diversi operatori possono servire la domanda esplosiva di una popolazione giovane e a proprio agio con le nuove tecnologie. Questa dinamica concorrenziale contribuirebbe alla crescita. È dimostrato che per ogni 10% di aumento della penetrazione di abbonati a internet ad alta velocità, nei Paesi emergenti il Pil pro capite può aumentare in media dell’1,4%. Per ogni posto di lavoro creato nello sviluppo dell’infrastruttura internet, sono creati fino a tre posti di lavoro nel resto dell’economia. Di importanza fondamentale per la regione araba, il settore di telecomunicazioni e software offrono opportunità di lavoro per donne e giovani.
Questi sono i potenziali dividendi dell’eredità di Ibn al-Haytham, Al-Hazen. Adesso si tratta di creare le riforme necessarie per offrire alle popolazioni del Medio Oriente la possibilità di iniziare a riscuotere questi dividendi.
Carlo Maria Rossotto è Lead Ict Specialist
alla Banca Mondiale, dove coordina le attività
del settore Information and Communications
Technologies in Medio Oriente e nell’Europa dell’Est