Donatella Aragozzini, Libero 15/2/2014, 15 febbraio 2014
FICTION IN CRISI, SOLO DON MATTEO E FIORELLO SI SALVANO
Fiction, fiction e ancora fiction. La Rai non smette di puntare sul genere che in un passato non troppo lontano le ha dato tante soddisfazioni, programmando sulla rete ammiraglia un titolo dopo l’altro: lunedì 17 sarà la volta de La mia bella famiglia italiana, film-tv ambientato in Puglia con Alessandro Preziosi, Tanja Wedhorn e Karin Proia, mentre il 24 e 25, subito dopo la maratona sanremese, Claudio Santamaria porterà in tv la storia di Alberto Manzi, maestro elementare noto per aver presentato per quasi un decennio, tra gli anni ‘50 e ‘60, la trasmissione Non è mai troppo tardi (che è anche il titolo della miniserie). Sarà curioso vedere come il pubblico reagirà a queste due proposte, in un momento così infelice per la fiction.
Perché è vero che Don Matteo 9 fa ascolti pazzeschi, incredibilmente addirittura maggiori rispetto a quelli delle stagioni precedenti (giovedì ha nuovamente superato gli otto milioni di spettatori e il 30% di share), ma questa è l’eccezione che conferma la regola. Basta dare un’occhiata ai dati Auditel degli ultimi cinque mesi per rendersi conto che sono davvero pochi i titoli ad aver ottenuto più del 22% – una soglia nemmeno poi così alta – e tra questi sono andati in onda dopo le feste natalizie solo le avventure del sacerdote con il fiuto dell’investigatore interpretato da Terence Hill, con il suo 29,5% di share media, e il film-tv con Beppe Fiorello L’oro di Scampia, che lunedì scorso è stato seguito da 6.802.000 spettatori, pari al 23,85% della platea televisiva, mentre gli altri – Adriano Olivetti-La forza di un sogno, Baciamo le mani-Palermo New York (l’unica della top ten andata in onda su Canale 5), Provaci ancora Prof! 5 e Una grande famiglia 2 – risalgono tutti all’inizio della stagione televisiva.
Per il resto, il panorama è abbastanza desolante. Non può infatti essere considerato un buon risultato per l’ammiraglia Rai il 20,7% di share di Braccialetti rossi, nonostante i vertici RaiFiction sembrino pensarla diversamente, né il 18% di Madre aiutami, che tra l’altro ha avuto un calo rispetto alla prima puntata, né tantomeno il 16% de Gli anni spezzati, per non parlare di Paura d’amare e Rossella-Capitolo secondo, che tra settembre e ottobre sono scesi perfino al di sotto del 14% di share. E sul fronte Mediaset le cose non vanno meglio. Anzi, vanno addirittura peggio. Se infatti l’esito di un titolo nuovo come I segreti di Borgo Larici poteva essere incerto, e infatti la serie con Giulio Berruti non raggiunge l’11,6% di share media (con il primato negativo, nella puntata del 5 febbraio, del 10,7%), difficilmente il comparto fiction del Biscione poteva aspettarsi un’accoglienza tanto tiepida per due sequel come Il peccato e la vergogna 2, i cui ascolti sono crollati dal 26,2% della prima stagione al 16,2% scarso, con un milione e mezzo di spettatori in meno, e Il tredicesimo apostolo 2 - La rivelazione, che rispetto alla prima ha perso quasi sei punti percentuali, passando dal 20% al 14,4% di share. Sembra insomma che il pubblico si stia stancando del genere, abbandonando gradualmente serie e miniserie. Tranne Don Matteo, certo. Ma questo è ovvio, lui è protetto dall’alto. Anzi, dall’Altissimo.