Vittorio Sabadin, La Stampa 14/2/2014, 14 febbraio 2014
LONDRA SCHIERA UN GENERALE PER COMBATTERE PIOGGIA E VENTO
Il maggiore generale Patrick Sanders, che ha combattuto in Iraq e in Afghanistan, è al comando delle operazioni nella battaglia che l’Inghilterra sta combattendo contro nemici che nessun esercito può sconfiggere: la pioggia torrenziale e le tempeste di vento che flagellano senza pietà il Paese da settimane. Il generale conosce i testi di von Clausewitz e Sun Tzu, e sembra convinto che la conoscenza dell’arte della guerra possa rivelarsi utile anche quando la nazione è messa in pericolo dalle forze della natura.
Il primo ministro David Cameron, che vede la sua poltrona traballare a ogni raffica per le proteste dei cittadini, convoca in continuazione riunioni Cobra, così chiamate perché si svolgono nella Cabinet Office Briefing Room A, a poche decine di metri da dove Winston Churchill incontrava i suoi generali durante la guerra.
Mentre il premier cerca di rassicurare la popolazione dicendo che i soldi non mancheranno, il generale Sanders ha preso in mano la situazione, cominciando a inviare migliaia di soldati nelle zone più colpite. Ma, qualunque cosa dica Cameron, non ci sono al momento abbastanza soldati né abbastanza risorse per soccorrere tutti: le case alluvionate sono 60 mila, molti tratti ferroviari sono interrotti da frane o allagamenti, gli alberi vengono strappati alle radici, i campi coltivati sono devastati e la gente giustamente protesta.
Solo in questa settimana, da lunedì a ieri, è caduta più acqua della media di tutto febbraio e nuove depressioni sono in arrivo. Sarà così per molte settimane, dicono i pessimisti. Se la campagna è in gran parte distrutta, le città vivono nel terrore dell’ondata di piena dei fiumi. A Winchester gli abitanti guardano terrorizzati l’Itchen, che porta 15 tonnellate di acqua al secondo, e a Londra si teme il peggio per il Tamigi.
Il generale Sanders studia il nemico sui siti meteo e deve avere capito che non ci sono speranze di avere una tregua. Ora lo accusano di avere adottato, nella gestione dei soccorsi, la tattica militare secondo la quale, se proprio non si può avere una vittoria completa, una parte delle truppe può essere sacrificata a beneficio del grosso dell’esercito. I piccoli villaggi e gli abitanti delle abitazioni isolate protestano con i giornali, sostenendo che nelle riunioni Cobra a Dowing Street il generale e il governo hanno deciso in sostanza di abbandonare i villaggi per salvare le città. I militari sono stati mandati a mettere sacchi di sabbia sugli argini dei fiumi e a salvaguardare le comunicazioni ferroviarie e aeree, e pazienza se migliaia di persone aspettano da giorni nelle campagne un aiuto che non sembra in procinto di arrivare.
Sanders era a Bassora, nella terribile estate del 2007. Aveva occupato con il suo reparto il palazzo di Saddam Hussein, nel quale le comodità non mancavano. Ma il quartiere venne assediato da miliziani appoggiati e armati dall’Iran, e i soldati del generale se la videro molto brutta: 11 morti e 60 feriti, colpiti dai cecchini o fatti a pezzi da autobomba nelle sortite in strada. Sanders diede la colpa alla mancanza di rifornimenti adeguati e di addestramento dei militari, che arrivavano in Iraq senza avere mai nemmeno lanciato una bomba a mano.
Si ritirò con le sue truppe (sbeffeggiato dagli americani), sostenendo che avrebbe potuto restare a Bassora quanto voleva e che la decisione di andarsene non doveva essere giudicata come una sconfitta.
La mancanza di adeguati rifornimenti è da allora la sua ossessione e si dice che martelli Cameron per averli e poter vincere almeno questa battaglia. Anche la regina Elisabetta si è fatta sentire nei riservatissimi incontri settimanali con il premier, sollecitando il governo a fare di più per le persone colpite dall’alluvione. Il conto finale per il ministero del Tesoro, potrebbe essere di tre miliardi di sterline, un costo di tale rilevanza da mettere in pericolo la ripresa economica britannica. I giornali cominciano a spulciare i tagli fatti dal governo all’agenzia dell’ambiente, quella che avrebbe dovuto riparare gli argini e mettere in sicurezza le zone costiere, ma che non ha potuto farlo a causa di una drastica riduzione dei finanziamenti.
Il generale Sanders potrà ora battere i pugni sul tavolo e chiedere tutto il sostegno che gli serve: Cameron alla fine non potrà negarlo. Altri duemila soldati sono già pronti a essere impiegati nella battaglia, mentre il meteo della Bbc – uno dei migliori del mondo – è in grado di rivelare con esattezza dove e quando si verificheranno i nuovi attacchi. Con più risorse a disposizione, Sanders potrà evitare l’accusa di abbandonare i villaggi per occuparsi solo delle città e dislocherà dovunque le sue truppe.
Non c’è disgrazia che il popolo britannico non abbia già patito nella sua storia e dunque supererà anche questa. Nel 1953 l’alluvione del North Sea fu anche peggiore, causando 50 morti in Gran Bretagna e 200 in Olanda. La Grande Tempesta del 1703 provocò 15 mila morti, affondò navi e distrusse gli argini costieri. Nel gennaio del 1607 un’altra alluvione causò l’annegamento di duemila persone in un giorno. Ma allora si dava la colpa alla volontà di Dio e tutto si risolveva, senza polemiche, andando in chiesa a pregare.