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 2014  febbraio 15 Sabato calendario

FELICE

«Ricco, povero, bello, brutto, l’importante è stare bene con se stessi. Io gioco a calcio e sono felice, mio fratello lavora in banca ed è felice lo stesso» (Alessandro Matri).

MUSICA «La tattica è come uno spartito per i giocatori. Esattamente come le note lo sono per la musica. È qualcosa che lega il gruppo, in cui ci si riconosce. La mancanza di entusiasmo rischia di danneggiare il calcio italiano. A tutti i livelli c’è troppo nervosismo e tanta voglia di distruggere, di fare polemiche a tutti i costi» (Gianpiero Gasperini).

CULTURA «Ho cultura americana ma anche italiana. Non lo valuto, è successo, punto e basta. In America queste cose non capitano, qui va così, non è un problema, dobbiamo semplicemente conviverci» (Daniel Hackett a proposito della contestazione dei tifosi dell’EA7 Milano).

ESTERO «Io lavoro all’estero dal 2009 e ogni esperienza mi ha arricchito. Impari una lingua, una cultura anche del lavoro, una mentalità diversa. I calciatori inglesi, francesi o spagnoli non sono uguali agli italiani» (Carlo Ancelotti).

BRASILIANI «Non getto la croce sulle spalle di Mazzarri. I cambi di proprietà in corsa costano sempre qualcosa, figuriamoci uno complicato come questo. Hernanes è una buona base sulla quale ricostruire, però il tecnico deve ottenere da lui la corsa che non lesina in nazionale. I brasiliani sono così: per la Seleçao accettano di faticare, per il club molto meno» (Fabio Capello).

TALENTO «È da quando sono piccola che so di aver talento, ma non basta. Per arrivare a certi obiettivi devi maturare, imparare tanto, vivere anche momenti brutti. Ci vuole pazienza, la crescita deve essere armoniosa, non devi migliorare una sola cosa, devi far crescere ogni tua componente» (la slovena Tina Maze, oro nella discesa a Sochi).

LUNGHI «Per continuare ho bisogno di garanzie. Per esempio la conferma degli allenatori. Squadra ed io siamo cresciuti grazie a loro. Dovessi smettere lo farei definitivamente. Il problema del nostro sport è che dà un po’ di visibilità solo ogni quattro anni e quattro anni sono lunghi» (Arianna Fontana, medaglia d’argento nello short track a Sochi).

MOTORINO «Io ciclista, a ben vedere, lo sono diventato per caso. Non avevo il motorino, così mi spostavo con la bici» (Gianni Bugno, che ieri ha compiuto cinquant’anni).