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 2014  febbraio 14 Venerdì calendario

QUEL 2011, L’ANNO DELLO SPREAD E DELLE SPALLATE

14 gennaio 2011
Silvio Berlusconi è indagato dalla Procura di Milano per il Rubygate.
30 gennaio
Berlusconi reagisce: scrive al Corriere per proporre «una frustata al cavallo dell’economia».
10 febbraio
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti si oppone a un aumento della spesa pubblica.
15 febbraio
Berlusconi viene rinviato a giudizio a Milano per il Rubygate.
24-25 marzo
I capi di governo, riuniti a Bruxelles, discutono del fiscal compact. Berlusconi, contrario, minaccia di opporre il veto all’accordo.
14 aprile
I titoli di stato greci sono oltre il 13%, si parla di un default.
16 maggio
Mario Draghi è il candidato ufficiale alla presidenza della Banca centrale europea e viene confermato il 24 giugno.
Prima metà di giugno
Circola un riservato programma economico alternativo a quello di governo: tra gli autori ci sono Mario Monti e Corrado Passera.
Fine giugno
Monti incontra Romano Prodi e gli rivela di avere già discusso con Giorgio Napolitano di un possibile incarico come premier.
8 luglio
I mercati italiani tremano, ma Berlusconi e Tremonti rassicurano: manovra entro l’estate.
9 luglio
Carlo De Benedetti vince la causa d’appello sul Lodo Mondadori. La Fininvest gli deve pagare 560 milioni.
15 luglio
Il governo italiano vara una legge finanziaria da 70 miliardi entro il 2014.
18 luglio
La Stampa scrive di un incontro a Milano tra Monti, De Benedetti, Passera, Prodi, Giovanni Bazoli e Angelo Caloia.
26 luglio
Il Financial Times rivela che la Deutsche Bank dal dicembre 2010 al giugno 2011 ha venduto titoli italiani per 7 miliardi di euro.
27 luglio
La Bce approva la legge finanziaria italiana.
Agosto
A St. Moritz Monti incontra De Benedetti e anche con lui parla del suo possibile incarico a premier.
1 agosto
Lo spread Bund-Btp sale a 350 punti base.
4 agosto
La Bce compra titoli pubblici irlandesi e portoghesi, ma non italiani e spagnoli.
5 agosto
La Bce invia una lettera di richiamo a Roma e una a Madrid: all’Italia chiede un bilancio in pareggio in anticipo di un anno, più rigore e privatizzazioni. Lo spread sale a 412.
9 agosto
La Bce compra titoli italiani e spagnoli: lo spread scende a 308.
13 agosto
Manovra-bis da 45,5 miliardi: l’Italia anticipa di un anno il pareggio di bilancio.
3 settembre
Al vertice di Cernobbio interviene Napolitano in videocollegamento: «Saluto cordialmente l’amico professor Mario Monti…».
20 settembre
L’agenzia Standard & Poor’s declassa in un solo colpo il debito italiano di tre livelli: da A+ ad A.
20 ottobre
Angela Merkel chiama Napolitano: per il Wall Street Journal avrebbe sollecitato un rapido cambio di governo. Il capo dello Stato avvia «un giro d’orizzonte» con i partiti.
23 ottobre
In una conferenza stampa, a Bruxelles, Merkel e Nicolas Sarkozy sorridono ironici su Berlusconi e sulle sue rassicurazioni.
26 ottobre
Napolitano non firma il decreto legge con le nuove misure chieste dalla Ue e le nuove norme sull’articolo 18: chiede un disegno di legge. Gli ispettori del Fmi sono a Roma.
1 novembre
Draghi s’insedia ufficialmente alla presidenza della Bce.
3 novembre
Al G-20 di Cannes Berlusconi e José Zapatero rifiutano il pressante invito di Angela Merkel ad accettare il salvataggio via Fmi. La Grecia respinge il referendum per uscire dall’euro.
9 novembre
George Papandreou si dimette. Lo spread in Italia raggiunge il picco record di 574. Monti viene nominato senatore a vita.
12 novembre
Berlusconi si dimette da presidente del Consiglio.
13 novembre
Monti viene incaricato premier al posto di Berlusconi. S’incontra con Draghi, che gli chiede di applicare la lettera della Bce.
20 novembre
Zapatero viene sconfitto alle elezioni: vince il Patito popolare di Mariano Rajoy.
4 dicembre
Monti vara il decreto «salva Italia» da 30 miliardi. Seguirà la riforma Fornero delle pensioni. Lo spread è a 373 punti.
8 dicembre
La Bce porta i tassi di riferimento all’1% e finanzia le banche con due operazioni straordinarie fino a mille miliardi di euro.
9 dicembre
I capi di governo europei varano il fiscal compact, l’accordo per il taglio del debito pubblico è legge Ue.