Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  febbraio 14 Venerdì calendario

AFRICA, LA STRAGE INFINITA DEGLI ELEFANTI «TRA DIECI ANNI NON ESISTERANNO PIÙ»


L’EMERGENZA
LONDRA Oggi un centinaio di elefanti verranno massacrati in Africa. All’anno sono quasi 50.000 gli animali che vengono sacrificati in nome dell’avorio. E se non si interverrà immediatamente, in meno di dieci anni, nel continente africano, non sarà rimasto neppure un pachiderma.
L’avorio è ormai una merce preziosa, da contrabbandare per finanziare terrorismo, traffico di droga e di armi, guerre civili. Un mercato illegale che, insieme ad altri prodotti di animali selvatici (come le corna dei rinoceronti e le teste di tigre), vale oltre 14 miliardi di euro. È il quarto dopo il contrabbando di droga, esseri umani e merce contraffatta. È soprattutto la Cina ad allargare ogni anno di più la domanda dell’oro bianco, come viene chiamato. Il 70% delle zanne, infatti, finisce a Pechino, dove viene trasformato in bacchette, anelli, pettini e tazze.
Ed è molto significativo che ieri a Londra, alla più grande conferenza sulla conservazione degli animali allo stato brado, sia intervenuta proprio una delegazione cinese insieme ad altre di cinquanta Paesi del mondo, tra cui Tanzania, Ciad, Gabon e Botswana. L’obiettivo è fermare i cacciatori di frodo con leggi più severe e proteggere meglio gli animali e i ranger (già mille sono morti in questi anni per aver messo i bastoni tra le ruote ai bracconieri).
LA FAMIGLIA REALE
In difesa degli elefanti sono intervenuti anche il principe Carlo, con i figli William e Harry. «I cacciatori illegali devono essere trattati alla stregua di trafficanti di droga e armi», ha detto l’erede al trono. Mentre il duca di Cambridge è patrono di United for wildlife, una sigla sotto la quale si riuniscono il Wwf e altre associazioni per la difesa della natura e della fauna, che ha appena lanciato, sempre da Londra, una campagna globale per salvare le specie in via d’estinzione.
Il massacro è continuo. Tra il 2012 e il 2013 è stato ucciso il 65% degli elefanti africani e nel 2013 sono state sequestrate 45 tonnellate di avorio. Un record. Ma questa è solo la punta dell’iceberg. Il commercio sommerso è infinitamente più grande. E non è opera di sprovveduti. È il crimine organizzato a gestire il contrabbando. Solo una macchina ben oliata, con l’aiuto di funzionari corrotti, può spostare centinaia di chili di zanne da un Paese all’altro, spesso usando navi container fatte apposta, con speciali scomparti nascosti. A seconda della qualità può costare fino a 7.000 dollari al chilo ed è evidente che per i bracconieri gli elefanti siano una miniera d’oro.