VARIE 13/2/2014, 13 febbraio 2014
APPUNTI PER GAZZETTA - LETTA SI DIMETTE DOMANI
CORRIERE.IT
«Inizi a diventare grande solo quando smetti di fare solo le cose che ti piacciono. E’ arrivato il momento di dire che tipo di proposta vogliamo fare al Paese. E’ arrivato il momento di uscire dalla palude». Ha esordito così il segretario del Pd, Matteo Renzi, intervenendo alla Direzione nazionale del partito (GUARDA la diretta social di Corriere.it) che ha dato il via libera all’avvicendamento a Palazzo Chigi fra il segretario e il premier Enrico Letta. Con 136 sì, 16 no e 2 astenuti, l’assemblea ha approvato una risoluzione che parla esplicitamente di un nuovo governo affidato agli organi dirigenti usciti dal congresso, ovvero allo stesso Renzi (LEGGI il documento integrale). Letta ne ha preso atto e con un comunicato, a pochi minuti dalla votazione, ha annunciato la sua salita al Quirinale, nella giornata di venerdì, per rassegnare le dimissioni nelle mani del presidente Napolitano.
L’INTERVENTO DEL LEADER - «Questo non è un processo al governo - ha puntualizzato il leader durante il suo intervento -. Si tratta invece di capire se siamo in grado di aprire una pagina nuova, per noi e per l’Italia ». Non è un processo, ma di fatto l’azionista di maggioranza dell’esecutivo ha deciso di staccare la spina. Si realizza dunque l’ormai famosa «staffetta» che dovrebbe portarlo subito il sindaco di Firenze alla guida dell’esecutivo, senza quel passaggio elettorale che era stato fin qui sempre invocato. «Ma ora non ci sono le condizioni per tornare alle urne - ha spiegato Renzi - perché non c’è una legge elettorale in grado di garantire maggioranze e perché il percorso delle riforme ancora non è stato avviato». Sul termine «staffetta» è categorico: «La staffetta è quando si procede nella stessa direzione e alla stessa velocità, non quando si prova a cambiare il ritmo». E dunque si volta pagina: «Se l’Italia chiede un cambiamento radicale o questo cambiamento lo esprime il Pd o non lo farà nessuno».
L’ASSENZA DI LETTA - Letta, dal canto suo, a meno di un’ora dall’inizio della Direzione nazionale del Pd ), aveva fatto sapere che dalle parti del Nazareno lui oggi non si sarebbe fatto vedere. «Si decida con serenità» aveva detto il capo dell’esecutivo motivando la scelta di non esserci. «Preferisco aspettare a palazzo Chigi le determinazioni che verranno prese - aveva aggiunto in un messaggio rivolto ai delegati-, in modo che tutti si sentano liberi di esprimere valutazioni e di esplicitare le decisioni che ritengono opportune». Ma proprio dall’interno del partito questa mossa era stata subito interpretata come la decisione di gettare la spugna, nonostante la prova di forza di mercoledì con la presentazione di «Impegno Italia». Scartata a priori l’eventualità di un passaggio in aula per un voto di fiducia che non sarebbe comunque arrivato - opzione questa che era stata caldeggiata da Forza Italia -, Letta non ha potuto fare altro che trarre le conseguenze delle scelte del suo partito decidendo di farsi da parte.
GLI ALTRI INTERVENTI - La relazione di Renzi è stata accolta senza particolari scossoni dall’assemblea piddina. Gianni Cuperlo, principale avversario del sindaco alle primarie, ha preso atto della richiesta del leader e ha chiesto, senza risultato, di soprassedere sul voto, adeguandosi poi alla posizione della maggioranza. Il capogruppo al Senato, Luigi Zanda, ha invece subito avallato la linea di Renzi parlando di una «accelerazione necessaria» e auspicando un nuovo esecutivo «che abbia la possibilità di durare e governare per l’intera legislatura». Favorevole anche il capogruppo dei deputati, Roberto Speranza, secondo cui «la grande famiglia del Pd mette sulle sue spalle senza infingimenti la grande sfida delle riforme e del cambiamento del Paese. Questo partito è l’unico che può veramente provare a cambiare l’Italia». Solo Pippo Civati , tra i big del partito, è in controtendenza: «I dubbi sulle larghe intese restano. Non capisco perché cambiare il premier dovrebbe cambiare qualcosa». Ergo: voto contrario, ma la sua posizione è rimasta quasi isolata. Alcuni esponenti lettiani hanno invece deciso di lasciare la sala per non prendere parte alla votazione.
L’ARRIVO E LA CONTESTAZIONE - Renzi si era presentato al Nazareno attorno all’ora di pranzo, con un volto tiratissimo , e a guastargli ulteriormente l’umore - si racconta che abbia preso malissimo la sfida lanciatagli mercoledì da Letta con la presentazione di «Impegno Italia» proprio alla vigilia della riunione dello stato maggiore del partito - hanno contribuito anche alcune contestazioni ricevute da alcuni lavoratori appostati nei pressi dell’ingresso.
LE ULTIME TRATTATIVE - In mattinata si era a lungo parlato di trattative tra gli staff dei due contendenti, un’ultima mediazione per convincere Letta a fare un passo indietro prima del redde rationem in Direzione. E si era ipotizzato, come via di uscita «onorevole» per il premier, di affidare a lui il ministero dell’Economia, così da garantire continuità al piano di rilancio economico sintetizzato proprio con la presentazione di «Impegno Italia». Ma la proposta era stata respinta al mittente dal diretto interessato e dal suo entourage: «Non siamo al mercato» .
IL DOCUMENTO DELLA DIREZIONE
Gli organismi dirigenti del Pd appena eletti si assumano la responsabilità di un governo di legislatura, con l’attuale maggioranza e con un nuovo programma. È quello che si legge nel documento che la direzione Pd voterà al termine del dibattito.
«La Direzione del Partito Democratico - recita il documento -, esaminata la situazione politica e i recenti sviluppi, ringrazia il Presidente del Consiglio Enrico Letta per il notevole lavoro svolto alla guida del governo - esecutivo di servizio, nato in un momento delicato dal punto di vista politico, economico e sociale - e per il significativo apporto dato, in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei;
assume il documento Impegno Italia come contributo per affrontare i problemi del Paese; rileva la necessità e l’urgenza di aprire una fase nuova, con un nuovo esecutivo che abbia la forza politica per affrontare i problemi del Paese con un orizzonte di legislatura, da condividere con la attuale coalizione di governo e con un programma aperto alle istanze rappresentate dalle forze sociali ed economiche;
invita gli organismi dirigenti, legittimati dal Congresso appena svolto, ad assumersi tutte le responsabilità di fronte alla situazione che si è determinata per consentire all’Italia di affrontare la crisi istituzionale, sociale ed economica, portando a compimento il cammino delle riforme avviato con la nuova legge elettorale e le proposte di riforma costituzionale riguardanti il Titolo V e la trasformazione del Senato della Repubblica e mettendo in campo un programma di profonde riforme economiche e sociali necessarie alla promozione di sviluppo, crescita e lavoro per il nostro Paese». (Fonte: Agi)
GLI AMICI DI LETTA
1 - Non hanno partecipato al voto in direzione sul documento letto dal segretario Renzi. Un gesto simbolico ma di vicinanza al premier. Ecco chi sono i fedelissimi di Enrico Letta: nella foto Vito De Filippo, amico di Letta fin dai tempi della Margherita (Imagoeconomica)
2 - Paola De Micheli, vicecapogruppo vicario alla Camera, Paola De Micheli è deputato ed è vice capogruppo vicario del Pd alla Camera dei deputati. Vive e lavora a Piacenza quale manager nel settore agroalimentare per il «Consorzio Cooperativo Conserve Italia» ed è impegnata in politica già dalla metà degli anni novant. Dal 2007 è membro della direzione Pd di Piacenza e dal 2009 è membro dell’Assemblea Nazionale del Pd
3- Anna Ascani, sostenitrice di Letta ,è deputata membro della VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione). Nel 2006, a 18 anni, è la candidata più giovane al Consiglio Comunale di Città di Castello con la lista civica Centro Democratico, che ottiene il 5% dei consensi. Nel 2007, in occasione delle Primarie del 14 Ottobre, è capolista in Umbria della lista a sostegno proprio di Enrico Letta
4- Al centro Lorenzo Basso, segretario della regione Liguria e sostenitore di Letta. Con lui il presidente della regione Liguria Claudio Burlando e l’ex sindaco di Genova Marta Vincenzi. Basso, deputato Pd, componente dal 2007 al 2009 dell’assemblea costituente nazionale del Pd, alle elezioni primarie del 2009 è stato eletto Segretario regionale del Partito Democratico della Liguria (Ansa)
Il comunicato di Letta
A seguito delle decisioni assunte oggi dalla direzione nazionale del partito democratico, ho informato il presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del consiglio dei ministri
Leggi l’articolo: Pd, i «lettiani» non votano in direzione http://bit.ly/1fkgYO3
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Il comunicato di Letta
A seguito delle decisioni assunte oggi dalla direzione nazionale del partito democratico, ho informato il presidente della repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del consiglio dei ministri
da Raffaella Menichini 18.57
Domani Letta al Colle per le dimissioni
La direzione del Pd approva il documento che chiede una "fase nuova, con un nuovo esecutivo" con 136 voti a favore, 16 voti contrari e 2 astenuti.
da Valeria Pini 18.56
Opzioni
Aggiornamento in diretta
Cofferati, ora nuova legge elettoraleNell’attuale Parlamento "non esistono condizioni" per maggioranze diverse da quella che ha sostenuto il governo che si dimette. Ne è convinto l’europarlamentare del Pd Sergio Cofferati secondo il quale "resta prioritaria una nuova legge elettorale che consenta di andare a votare rapidamente". "Nel frattempo se ci sarà una vera svolta lo definirà soltanto il programma del nuovo esecutivo. Nel merito, le proposte per affrontare insieme all’Europa i temi della ripresa economica, della coesione sociale e dei diritti, nel lavoro e nella cittadinanza, saranno inevitabilmente la pietra angolare del nuovo governo", ha concluso.
Debora Serracchiani
da Valeria Pini 19.51
Serracchiani: "Renzi coraggioso, Pd compatto" "Il segretario Renzi è stato convincente e coraggioso e il partito è stato compatto". Così la presidente del Friuli Venezia Giulia e componente della segreteria del Pd, Debora Serracchiani, commenta l’esito del voto in direzione nazionale del partito.
da Valeria Pini 19.51
Governo: PI-Udc, non si può passare a esecutivo di sinistra "Il Pd può cambiare il presidente del Consiglio, ma non la natura del Governo. Non si può passare da un Governo di intese con la sinistra ad un governo di sinistra". Lo scrivono in una nota i Popolari per l’Italia e l’Udc.
da Valeria Pini 19.47
Cirielli (Fdi), popolo italiano non è più sovrano "La Direzione del Pd dice sì ad un
nuovo Esecutivo. Questo è il rinnovamento tanto sbandierato da Matteo Renzi. Tutto in perfetto stile ’Prima Repubblica’. Il popolo non è più sovrano". E’ quanto dichiara Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia.
da Valeria Pini 19.28
Berlusconi guiderà delegazione Fi a Colle per consultazioni. Silvio Berlusconi guiderà la delegazione di forza italia al colle per le consultazioni. E’ quanto fanno sapere fonti azzurre. Con lui ci saranno i capigruppo di Camera e Senato.
da Valeria Pini 19.15
Permalink
Alfano, o si fanno grandi cose o meglio voto"O si fanno grandi cose o per fare le
piccole cose è meglio andare a votare". Così il leader di Ncd Angelino Alfano in una conferenza stampa a Palazzo S.Chiara. "Non siamo innamorati della durata di una legislatura fino al 2018", ha aggiunto Alfano.
da Valeria Pini 19.11
Renzi prima del risultato del voto
da Valeria Pini 19.07
Alfano, Letta lascia con dati Istat positivi"Il governo Letta avrebbe meritato
parole più generose dal Pd. Lascia un’economia in cui l’Istat dà dati che dal segno meno passano al segno più". Lo ha detto in conferenza stampa il leader Ncd, e vicepremier, Angelino Alfano.
da Valeria Pini 19.06
Alfano, indisponibili se politico e di centrosinistra. "Ci confronteremo con la proposta di
Renzi che ha un perimetro ben chiaro". Lo ha detto Angelino Alfano aggiungendo che "il segretario del Pd ha detto che la proposta si rivolge alla maggioranza che ha sostenuto il governo Letta, che si chiami governo di servizio, di emergenza o di necessità". Poi ha sottolineato: "Noi siamo indisponibili a un governo politico che abbia un connotato di sinistra.
da Valeria Pini 19.05
Alfano,senza spazio a nostre istanze no a Renzi. Se nel nuovo esecutivo "non si avranno le condizioni politiche per far valere le nostre istanze noi diremo no alla nascita del nuovo governo". Così Angelino Alfano in conferenza stampa. "Per noi non sarà un governo politico", aggiunge il leader di Ncd.
da Valeria Pini 19.04
Domani Letta al Quirinale dopo Consiglio ministri
Letta salirà domani mattina al Quirinale dopo la riunione del Consiglio dei ministri, prevista per le 11,30. Nel corso della riunione del governo, Letta annuncerà la sua decisione di dimettersi che formalizzerà poi nelle mani del Capo dello Stato.
da Valeria Pini 18.59
Migliore (Sel): "No a un governo con Alfano". "Un governo con Alfano non ci interessa.
La questione è che bisogna anche misurarsi con le proposte concrete in campo. Mi pare che l’idea di poter cambiare il governo possa essere realizzata in maniera diversa". Lo dice il capogruppo di sel alla camera, gennaro migliore, ai microfoni de la 7, a proposito della relazione di Matteo Renzi alla direzione del Pd.
da Valeria Pini 18.43
Enrico Letta
da Valeria Pini a cura di Mario Moscadelli 18.35
Governo: no dei civatiani a Odg Pd. Astenuti Fassina e MiottoContro l’ordine del giorno della
direzione del Pd per un nuovo governo a guida Matteo Renzi hanno votato Pippo Civati e i suoi, 16 delegati in totale. Si sono astenuti invece Stefano Fassina e la bindiana Margherita Miotto.
da Valeria Pini 18.29
Governo: ok direzione Pd a nuovo esecutivo
La direzione del Pd approva il documento che chiede una "fase nuova, con un nuovo esecutivo" con 136 voti a favore, 16 voti contrari e 2 astenuti.
da Raffaella Menichini 18.12
L’ironia su Twitter (fotogalleria)
da Raffaella Menichini 18.10
Sel chiude a Renzi, ’N’ a maggioranza con Ndc Sinistra ecologia e libertà non entrerà
nel governo Renzi. E’ quanto si apprende da fonti del partito dopo che renzi ha fatto la sua proposta al Pd di un nuovo governo fino al 2018. Quello che ha convinto sel a sganciarsi dall’idea di un appoggio al governo Renzi è stato, viene spiegato, il dispositivo della relazione del segretario pd in cui si è parlato di "una fase nuova con un esecutivo nuovo che si ponga l’orizzonte naturale della legislatura, da condividere con l’attuale coalizione di governo".
da Valeria Pini 18.07
Alessandra Moretti
da Valeria Pini 18.03
Moretti: "No a staffetta, ma svolta per il paese". "La stagione dei governi di servizio nel nome della responsabilità è finita. Il Paese oggi ci chiede coraggio: solo un governo politico e costituente può rispondere a questa urgenza". Così la deputata dem Alessandra Moretti durante la direzione del Pd. "In gioco non ci sono le ambizioni di qualcuno, l’unica ambizione condivisa da tutto il Partito Democratico è quella di portare il Paese fuori dallo stallo in cui ancora si trova"
da Valeria Pini 18.00
Stefano Fassina
da Valeria Pini 17.54
Renzi segretario anche da presidente del Consiglio Matteo Renzi resterà segretario del Pd. Anche quando sarà, come pare probabile, presidente del Consiglio. Lo confermano alla dire fonti di maggioranza e di minoranza del pd, spiegando che al momento su questo c’è un’intesa di massima tra le varie aree del partito. Per la gestione di largo del nazareno, Renzi si avvarrà della collaborazione del coordinatore della segreteria Lorenzo Guerini.
da Valeria Pini 17.48
Casaleggio: "Con Renzi per M5S non cambia nulla". "Con Renzi per noi non cambia
niente. Siamo interessati ai problemi dei cittadini italiani e non dei partiti". Lo afferma il o-fondatore del M5S, Gianroberto Casaleggio, stroncando così l’ipotesi di un sostegno dei grillini a un governo guidato dal segretario del Pd.
da Valeria Pini 17.46
Il testo del documento che verrà votato in direzione. La direzione del partito democratico
esaminata la situazione politica e i recenti sviluppi, ringrazia il presidente del consiglio Enrico Letta per il notevole lavoro svolto alla guida del governo
Esecutivo di servizio, nato in un momento delicato dal punto di vista politico, economico e sociale - e per il significativo apporto dato, in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei;
- Assume il documento impegno Italia come contributo per affrontare i problemi del paese;
- Rileva la necessità e l’urgenza di aprire una fase nuova, con un nuovo esecutivo che abbia la forza politica per affrontare i problemi del paese con un orizzonte di legislatura, da condividere con la attuale coalizione di governo e con un programma aperto alle istanze rappresentate dalle forze sociali ed economiche;
- Invita gli organismi dirigenti, legittimati dal congresso appena svolto, ad assumersi tutte le responsabilità di fronte alla situazione che si è determinata per consentire all’italia di affrontare la crisi istituzionale, sociale ed economica, portando a compimento il cammino delle riforme avviato con la nuova legge elettorale e le proposte di riforma costituzionale riguardanti il titolo v e la trasformazione del senato della repubblica e mettendo in campo un programma di profonde riforme economiche e sociali necessarie alla promozione di sviluppo, crescita e lavoro per il nostro paese.
da Valeria Pini 17.44
Fassina a Letta, non farci arrivare a voto su odgStefano Fassina ha rivolto un ultimo
appello al presidente del Consiglio Enrico Letta affinchè faccia un passo indietro subito, per evitare un voto sul documento presentato in direzione da Matteo Renzi. "Voglio chiedere a Enrico Letta di non farci arrivare a un voto sull’ordine del giorno", ha detto nel suo intervento alla direzione del Pd. "Vorrei qui ringraziarlo e chiedergli un ultimo atto di generosità verso il partito", ha insistito.
da Valeria Pini 17.42
Fassina: "Finalmente chiarezza". "Finalmente chiarezza. La richiesta era stata fatta dalla minoranza e oggi abbiamo chiarezza". Lo dice Stefano Fassina, intervenendo alla direzione del Pd. "Dopodichè, vedo un problema serio, cerchiamo di spiegare bene questo passaggio perchè non è compreso nella sua linearità", aggiunge. "Abbiamo fatto un congresso, è stata raccolta una domanda di chiarimento e si vuole metterla in pratica", sottolinea.
da Valeria Pini 17.39
Tabacci, ora accelerare su riforme"La svolta impressa dal segretario del Pd Renzi, allargando gli orizzonti temporali della legislatura al 2018, deve essere colta dal Parlamento, per affrontare con la dovuta decisione i problemi reali del Paese, mettendo in fila una dopo l’altra le riforme economiche ed istituzionali". Lo dichiara in una nota il leader del Centro Democratico Bruno Tabacci.
da Valeria Pini 17.37
Civati: "L’era Renzi comincia sotto una brutta stella"
da Raffaella Menichini 17.35
I giornalisti di fronte alla sede del Pd, durante il discorso di Renzi
da Valeria Pini 17.29
Prodi: "Osservo ma non do giudizi". "Io osservo, ma non do giudizi, guardo dalla finestra già da un pezzo. Faccio gli auguri al Paese che ne ha bisogno, però ricordiamoci che ci vuole l’accordo con i Paesi europei perchè da soli non ce la facciamo". E’ quanto ha detto Romano Prodi parlando con i giornalisti sulla situazione del governo e sulle vicende del Pd, al suo arrivo a Palazzo Farnese dove sarà insignito della Gran Croce della Legion d’Onore, dall’ambasciatore di Francia Alain Le Roy.
da Valeria Pini 17.28
Parte dei lettiani lascia la direzione Pd. "Sì, non partecipiamo al voto. Siamo sereni". Paola De Micheli, insieme ad altri esponenti dem vicini ad Enrico Letta, ha lasciato la Direzione del Pd prima del voto finale.
da Valeria Pini 17.27
Di Giorgi: "Da segretario scelte coraggiose per il bene del paese". "Uscire dalla palude, perchè lo chiede il Paese. Il segretario del Pd, Matteo Renzi, ha tracciato una strada nuova, con il coraggio che lo contraddistingue, perchè serve discontinuità per rilanciare stagione delle riforme istituzionali, per affrontare di petto le sfide del lavoro e della ripresa economica che devono restituire fiducia e slancio all’Italia". E’ quanto ha dichiarato la senatrice Di Giorgi, membro della Direzione nazionale del Pd, dopo l’intervento di Matteo Renzi.
da Valeria Pini 17.23
Cuperlo: "Voteremo a favore documento di Renzi". "Assumiamo la linea politica indicata dal segretario. Avevamo auspicato che non ci fosse un voto per evitare ulteriori lacerazioni. Ma di fronte alla necessità di esprimersi sul documento proposto dal segretario, voteremo a favore". Lo dice Gianni Cuperlo, interpellato a margine della direzione Pd.
da Valeria Pini 17.22
Barca: "In questo momento conviene tacere" Nessun commento su quanto sta
accadendo alla direzione del Pd in corso a Roma da parte dell’ex ministro alla Coesione territoriale, Fabrizio Barca, che a margine di una lezione di politica a Torino su partiti e democrazia, sollecitato dai cronisti prima osserva "sono qui dalle 15, non so niente..." e poi aggiunge: "in questo momento, devo dire la verità, è meglio tacere".
da Valeria Pini 17.21
Alfano e i ministri Ncd da Letta a Palazzo Chigi. Il presidente del consiglio Enrico Letta sta incontrando a palazzo Chigi il vicepremier angelino alfano, con gli altri ministri della delegazione Ncd al governo. Riunione iniziata poco dopo l’intervento di Matteo Renzi alla direzione del Pd.
da Valeria Pini 17.20
Renzi: "Dobbiamo uscire dalla palude con un progetto radicale"
da Raffaella Menichini 17.19
Governo: lettiani lasciano sala Pd, non voteranno Quasi tutti gli esponenti lettiani in direzione Pd stanno lasciando la sala per non partecipare al voto sul documento che sfiducia il governo Letta. A lasciare la sala, tra gli altri, a quanto si apprende, Paola De Micheli, Vito De Filippo, Anna Ascani e Lorenzo Basso.
da Valeria Pini 17.19
Governo: Serracchiani, mancato coraggio, ora Pd risponda "Non ci si può limitare a prendere atto del documento Renzi, si deve avere la capacità, la forza e il coraggio di votare tutti questo documento. Il cambiamento è dettato da ciò che chiede il paese". Così la presidente della regione Friuli-Venezia Giulia, Debora Serracchiani, alla direzione del Pd. Occorre, aggiunge l’esponente dem, rispondere a temi programmatici "con il coraggio che è mancato. Il Pd risponda e lo faccia presto, già da domani, non c’è tempo da perdere".
da Valeria Pini 17.15
Barca, in questo momento meglio tacere "In questo momento, devo dire la verità, meglio tacere". Cosi Fabrizio Barca, a margine di un incontro alla Scuola di politica a Torino, ha risposto a chi gli chiedeva un commento alla direzione del Pd in corso a Roma
da Valeria Pini 17.08
17.06
Twittergiovanna casadio @giovannacasadio
#direzionepd Certo: cuperliani votano x Renzi
Fassino: svolta per programma innovativo. Chiediamo una svolta per la guida del
Governo perchè ci sia un programma innovativo e coraggioso con una maggioranza che non sarà quella che ha governato finora. Lo ha detto piero fassino, intervenendo alla direzione del Pd.
da Valeria Pini 17.06
Scelta civica: da Renzi risposta importante, dà chiarezza. "La relazione di Renzi ci ha dato una risposta molto importante. Chiedevamo chiarezza al Pd e chiarezza abbiamo avuto, soprattutto sulla linea di radicale cambiamento di cui c’è bisogno". Lo afferma Stefania Giannini, segretario di Scelta Civica
da Valeria Pini 17.03
Romani: "Napolitano spedisca Letta alle Camere". "Chiediamo al presidente Napolitano di
prendere atto che il segretario del partito maggiormente rappresentato in parlamento ha confermato l’intenzione di non sostenere più l’attuale compagine governativa e di invitare l’attuale presidente del consiglio a presentarsi alle camere. Non può essere sufficiente la riunione della direzione di un partito per interrompere la vita di un governo della Repubblica e decretarne la fine". Lo ha annuunciato con una dichiarazione il presidente dei senatori Fi Paolo Romani.
da Repubblica (5) 16.58
Gelmini: "Su Renzi Fi non ha pregiudizi". Premesso che la nascita di un nuovo governo "senza elezioni, ed è il terzo di seguito, è un vulnus della democrazia", Mariastella Gelmini (Forza Italia), ospite di Sky Tg24, replica così alla domanda se sono meglio le elezioni dell’esecutivo Renzi: "Dipende dalla capacità di innovazione che il governo metterà in campo. Questo è chiaro che è un governo che non vede la partecipazione di Forza Italia - sottolinea Gelmini - Ma non abbiamo un pregiudizio nè positivo né negativo nei confronti di Renzi".
da Repubblica (5) 16.56
16.54
Twittergoffredo de marchis @Gogodemarchis
#DirezionePD Letta aspetta comunque voto finale della direzione
Speranza: "Siamo d’accordo su questo passaggio". "Siamo d’accordo su questo passaggio, crediamo sia necessaria un’ulteriore riflessione sul programma e sul merito". Lo dice il capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza, alla Direzione del Pd.
da Repubblica (5) 16.53
16.52
Twittergiovanna casadio @giovannacasadio
#direzionepd Capannelli su voto si voto no
Casaleggio: "Decidano i cittadini". "E’ il parlamento che deve decidere, sono i cittadini che devono decidere attraverso il voto popolare. Non può essere qualcun altro che si sostituisce alla volontà elettorale". Lo dice Gianroberto Casaleggio, ideologo del M5S.
da Repubblica (5) 16.49
Brunetta: "No a crisi extraparlamentare". "Matteo Renzi, segretario del Pd, il partito di maggioranza relativa, apre la crisi di governo. Enrico Letta, presidente del Consiglio, espressione del Pd, partito di maggioranza relativa, si presenti in Parlamento per un doveroso chiarimento davanti alla sua maggioranza, davanti all’opposizione e davanti al Paese. No ad una crisi extraparlamentare". Lo sottolinea il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta.
da Repubblica (5) 16.48
16.48
Twittergiovanna casadio @giovannacasadio
#direzionepd Ma ci sara’ uno che difende Letta? Uno solo
Alfano e ministri Ncd da Letta a Palazzo Chigi. Dopo aver ascoltato l’intervento di Matteo Renzi alla Direzione del Pd, Angelino Alfano e i ministri di Ncd (Lupi, Quagliariello e Lorenzin), hanno raggiunto, a quanto si apprende, il premier Enrico Letta a palazzo Chigi.
da Repubblica (5) 16.45
16.44
Twittergiovanna casadio @giovannacasadio
#direzionepd L’ex cuperliano Orfini in dissenso da Cuperlo... si sapeva dello strappo in minoranza
Bondi: "Con Renzi opposizione intelligente". "Se nascerà un governo presieduto da Matteo Renzi, la mia opinione personale è che Forza Italia abbia la grande opportunità di condurre nei confronti di un governo di centrosinistra un’opposizione intelligente, ferma ma al tempo stesso pronta a collaborare se il governo proporrà cose buone per gli italiani. D’ora in poi non possiamo più permetterci un’opposizione ’alla Santanchè". Lo dice il coordinatore di Fi Sandro Bondi.
da Repubblica (5) 16.44
16.42
Twittergoffredo de marchis @Gogodemarchis
#DirezionePD Ex Ds falchissimi contro Letta. Rientrano in campo dopo la sconfitta alle primarie
16.41
Twittergiovanna casadio @giovannacasadio
#direzionepd Incredibile, Orfini da’ un po’ di ragione a Civati
Civati: "Sono contrario a questa strada". Come annunciato, Pippo Civati nel suo intervento alla direzione del Pd si è espresso contro la relazione del segretario Matteo Renzi. "Ribadisco - dice - le mie grandi perplessità sull’idea di un nuovo governo e mi chiedo cosa cambierebbe nel lungo percorso, dal 2015 al 2018, fatto con la stessa maggioranza".
da Repubblica (5) 16.39
16.38
Twittergiovanna casadio @giovannacasadio
#direzionepd Citazioni a gogo’: tra Prima Repubblica e Shining
Civati: "Anche io ho ambizione smisurata: ridare la parola ai cittadini"
da Raffaella Menichini 16.37
Civati: "Da primarie avevo capito percorso diverso"
da Raffaella Menichini 16.36
Casaleggio: "Direzione Pd non ci interessa". "Sono cose interne al Pd che a noi non interessano". Così Gianroberto Casaleggio lasciando il gruppo del M5S alla Camera risponde ai cronisti che gli chiedono cosa cambi tra un governo Letta e un possibile governo Renzi.
da Repubblica (5) 16.33
16.32
Twittergiovanna casadio @giovannacasadio
#direzionepd Laura Puppato in ritardo alla direzione: sua figlia Annagiulia e’ diventata mamma di Sara, auguri
Direzione vota dopo dibattito. "Il voto è previsto al termine del nostro dibattito". Lo annuncia Sandra Zampa, vicepresidente alla direzione del Pd pregando i colleghi di non lasciare la sala prima che si concluda la votazione.
da Repubblica (5) 16.32
16.27
Twittergiovanna casadio @giovannacasadio
#direzionepd Paola Concia: "Discorso di Renzi bello, certo si assume un rischio grandissimo"
16.20
TwitterAnnalisa Cuzzocrea @Kuzzo74
Ecco, Gentiloni l’ha definita per quel che è, #missioneimpossibile #direzionepd
REPUBBLICA.IT
ROMA - Una formula di cortesia in perfetto politichese per dare il benservito a Enrico Letta e avviarsi verso la conquista di Palazzo Chigi. Matteo Renzi apre la direzione Pd, convocata oggi dopo giorni di tensione per decidere il destino del governo, leggendo un breve documento di "congedo", messo poi ai voti e approvato a larga maggioranza (136 favorevoli, 16 contrari, 2 astenuti). "La direzione - recita il testo di appena 25 righe - ringrazia Letta per il notevole lavoro svolto. Assume il documento ’Impegno Italia’ (presentato ieri dal premier, ndr) come un contributo, ma ritiene necessario e urgente dover aprire una fase nuova con un governo nuovo". Leggi il testo integrale
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Letta: "Mi dimetto". Scontate le conseguenze del voto. Enrico Letta, dopo dieci mesi di larghe intese, sfiduciato dal suo stesso partito getta la spugna e annuncia le sue dimissioni in una nota altrettanto scarna: "A seguito delle decisioni assunte oggi alla direzione nazionale del Partito democratico - si legge- ho informato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, della mia volontà di recarmi domani al Quirinale per rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio dei ministri".
No alle elezioni anticipate. Nel suo intervento all’assise democratica Renzi sottolinea l’inadeguatezza, dal suo punto di vista, dell’esecutivo Letta: "In questi ultimi due mesi è parso evidente a tutti, forze politiche, economiche, sociali, che l’attività del governo ha vissuto una fase di difficoltà". Ma chiude all’ipotesi di elezioni anticipate: "Non siamo a un derby di opinioni, ma siamo a un bivio - spiega - da un lato l’occasione chiara di chiudere la legislatura e andare al voto, dall’altro l’occasione di trasformarla in legislatura costituente". E ammette che "le elezioni hanno suggestione e fascino, specialmente per chi di sinistra vorrebbe avere una vittoria piena per cambiare il paese", ma "il passaggio elettorale non vede ancora una legge in grado di garantire la certezza di vittoria di uno o di un altro". Insomma, riassume il segretario, il voto anticipato "non risolverebbe i problemi sul tappeto".
L’altra strada, quella di un nuovo governo, "è una scelta azzardata - sostiene ancora il sindaco - ma può avere senso se hai il coraggio di dire alle realtà europee che l’obiettivo è il 2018 con riforme elettorali, costituzionali ed il tentativo di cambiare le regole a partire da una burocrazia opprimente".
Siamo al bivio. A chi gli chiede di pensarci bene prima di accettare l’idea della staffetta per evitare di bruciarsi, risponde: "Mettersi in gioco adesso ha un elemento di rischio personale. Ma chi fa politica ha il dovere di rischiare in alcuni momenti. Vale anche per me". Ma questo, aggiunge, "non è un rischio personale, è il rischio del Pd" che deve "prendersi la responsabilità di ciò che sta accadendo". Il partito, sottolinea, "potrebbe aspettare e non rischiare ma in 20 anni non si sono fatte le cose. O il Pd ha un protagonismo forte o il cambiamento è solo a parole". Un cambiamento che viene offerto al dibattito istituzionale che, ricorda Renzi richiamando il Capo dello Stato, "sta vivendo l’ennesima pagina triste nel momento in cui il presidente della Repubblica viene accusato in modo strumentale di essere venuto meno ai propri compiti. Vorrei rivolgessimo un pensiero a Giorgio Napolitano e al suo lavoro".
Uscire dalla palude. Il nuovo esecutivo, chiarisce il segretario, è da condividere "con l’attuale coalizione di governo". E sottolinea che "il Pd mai ha fatto mancare l’appoggio all’esecutivo. Ma se la situazione in cui ci troviamo richiede l’energia e la forza di un cambiamento non è un problema caratteriale: sono le regole della politica". E conclude con un appello: "Propongo un patto legislatura per dare risposte reali al Paese. E’ la strada più difficile e meno battuta. Vi chiedo tutti insieme di uscire dalla palude".
Cuperlo: "Meglio non votare". Dalla minoranza del Pd arriva un sostanziale via libera alla linea del segretario. Ma con qualche precisazione. Gianni Cuperlo nel suo intervento fa una richiesta: "Assumendo la linea indicata dal segretario, e che il presidente del Consiglio ha il compito di valutare, chiedo che la direzione non venga chiamata a esprimersi con un voto. Anche per evitare un precedente che non appartiene alle democrazie parlamentari". L’ex presidente dem ricorda che lui stesso la settimana scorsa aveva chiesto un chiarimento sul rapporto tra Pd e governo. E aggiunge: "Dalla palude spero che si esca non con una lacerazione ulteriore ma con unità del partito".
Ma l’appello di Cuperlo, rincarato poco dopo anche da Stefano Fassina, cade nel vuoto e Sandra Zampa, vicepresidente alla direzione del Pd, annuncia che il "voto è previsto al termine del nostro dibattito", pregando i colleghi di non lasciare la sala prima che si concluda la votazione. Tant’è che Cuperlo, più tardi, annuncia a margine della riunione che lui e i suoi voteranno a favore del documento del segretario.
Senatori e deputati con Renzi. Sia il capogruppo dei senatori Pd, Luigi Zanda, che quello dei deputati, Roberto Speranza, approvano la strada proposta dal segretario. Per Zanda "l’accelerazione imposta da Matteo è necessaria: serve un governo che abbia la possibilità di durare e governare per l’intera legislatura e che abbia un profilo politico che gli consenta di affrontare le nostre grandi emergenze". Anche Speranza si dice d’accordo a correre il rischio prospettato da Renzi, anche se occorre "un’ulteriore riflessione sul programma e sul merito". E aggiunge: "La grande famiglia del Pd mette sulle sue spalle senza infingimenti la grande sfida delle riforme e del cambiamento del Paese. Questo partito è l’unico che può veramente provare a cambiare l’Italia".
Civati dice no. Il terzo classificato alle primarie, Pippo Civati, è l’unico a manifestare apertamente la sua contrarietà alla linea del segretario: "Personalmente sono molto a disagio. Una cosa che non accetto è che si parli di scelta obbligata: è una scelta politica fino in fondo quella di sfiduciare Enrico Letta". E aggiunge: "Non capisco perchè sostituendo il premier con la stessa maggioranza le cose dovrebbero cambiare. E poi, come diceva il grande poeta, ’il modo ancor m’offende’. Potevamo farla in modo diverso. E’ invece è successa una via di mezzo tra la prima Repubblica e shining". Quindi conclude: "Io mi dichiaro contrario a questa scelta".
Il voto. Poco prima del voto, tutti gli esponenti lettiani in direzione Pd abbandonano la sala per non partecipare alla votazione sul documento di sfiducia al governo Letta. A lasciare la sala, tra gli altri Paola De Micheli, Vito De Filippo, Anna Ascani e Lorenzo Basso. Alla fine, come detto, sono sedici i voti contrari, compreso quello di Civati che, in serata, scrive un amaro post sul suo blog dal titolo "Cordiali saluti".
L’assenza di Letta. Il premier intanto, a meno di un’ora dall’inizio della Direzione nazionale del Pd, aveva fatto sapere che non avrebbe partecipato alla riunione. "Si decida con serenità" aveva detto il capo dell’esecutivo, "preferisco aspettare a Palazzo Chigi le determinazioni che verranno prese".
Presagi di dimissioni. Ma proprio dall’interno del partito questa mossa è stata subito interpretata come la decisione di lasciare, nonostante la prova di forza di mercoledì. "Se Letta non c’è - ha commentato a Radio 2 Sergio Chiamparino - è probabilmente perché ha già deciso che si dimette". E Civati, intercettato mentre varcava la soglia del Nazareno, ha parlato apertamente di dimissioni che sarebbero potute arrivare "già nel pomeriggio". Intanto un tweet del Financial Times annunciava la cancellazione della visita di Letta nel Regno Unito. Dopo l’intervento di Renzi, Angelino Alfano e i ministri del Nuovo Centrodestra avevano raggiunto il premier a Palazzo Chigi per fare il punto della situazione. E salutarlo definitivamente, pronti ad accogliere Matteo come nuovo premier. Ma con precisi paletti: "Non sia un governo di centrosinistra"
I GENITORI DI RENZI
Michele Brambilla per ‘La Stampa’
Forse Renzi ha il dna del vincente e di dubbi, in queste ore, non ne ha: ma in famiglia e al suo paese sono tutti preoccupati per lui, al punto che a mamma sull’uscio di casa mi dice: «Matteo? L’ho affidato alla Madonna».
matteo renzi e la madre lauramatteo renzi e la madre laura
La Madonna qui dev’essere di casa perché il posto dove è cresciuto il piccolo Renzi sembra un paradiso. Località Torri nel comune di Rignano sull’Arno, colli toscani, probabilmente i più belli del mondo. Oggi c’è perfino il sole. La casa dei genitori di Renzi è in fondo a un vialetto in salita. Il campanello è di ottone come quelli di una volta.
La mamma, signora Laura Bovoli, viene ad aprire rapidamente e vorrebbe che me ne andassi ancor più rapidamente. Non c’è neppure bisogno di dirle «sono un giornalista»: i rompiscatole ce l’hanno scritto in faccia. È gentile ma ha tutto il diritto di non poterne più: «Sarà la ventesima persona che ci cerca oggi, cerchi di comprendere, non abbiamo niente da dire». Ma suo marito, il signor Tiziano, ha postato un messaggio su Facebook... «Mio marito è a Roma per lavoro. E non parla. Così come non parla nessuno della famiglia: anche perché non è detto che qui si abbia tutti la stessa opinione».
L’insistenza del cronista diventa patetica e la signora Laura taglia corto: «Mi scusi, ma è un momento molto delicato e io devo tutelare anche altri tre figli. Quanto a Matteo, l’ho affidato alla Madonna». Della quale, sopra la porta d’ingresso, c’è una bella icona.
MATTEO RENZI CON LE NONNEMATTEO RENZI CON LE NONNE
Anche le parole che Tiziano Renzi, il babbo, aveva affidato a Facebook, riflettono il disorientamento: «Ricevo, e devo dire con piacere, appassionati post che mi implorano di sconsigliare Matteo dall’accettare il trappolone. Premesso che moltissimi ragionamenti sono condivisibili e logici, io non sono però in condizione di conoscere e quindi di consigliare alternative, vista l’opposizione di Napolitano alle elezioni anticipate. Vi devo anche confessare che Matteo ascolta tutti i consigli, ma poi decide di testa sua, aggiungerei per fortuna».
C’è tuttavia la consapevolezza che in certi momenti non ci si può tirare indietro: «Comunque, per onestà, anche se fossi ciecamente convinto che mio figlio stesse assumendosi un rischio elevatissimo di battere una boccata, mai e poi mai suggerirei di non affrontare il rischio, e per dirla con le sue parole, mai e poi mai suggerirei di rifiutarsi di battere un calcio di rigore per paura di sbagliarlo». Se non siamo all’ora segnata dal destino che batte nei cieli eccetera eccetera, poco ci manca.
Provo a cercare altre indicazioni alla sede del Pd, che è in centro a Rignano, in piazza. Di questa sezione del partito, il segretario è proprio il babbo di Matteo. La sezione però è chiusa. E a giudicare da quel che si vede in vetrina e sbirciando dentro, i democratici rignanesi hanno in mente tutt’altro: c’è un manifesto che annuncia tre visite guidate per «riflessioni sul presente e strategie per il futuro per il nuovo piano strutturale di Rignano sull’Arno».
MATTEO E TIZIANO RENZIMATTEO E TIZIANO RENZI
Di Renzi a Palazzo Chigi si parla invece nella gelateria-pasticceria a fianco della sezione Pd. E tutti dicono di essere in ansia per lui. «Spero che non accetti», mi dice il titolare, Roberto Feroci, nomen omen quando parla dei comunisti: «Qui a Rignano non c’è nessuno più anticomunista di me. Io sono socialdemocratico, ho votato Berlusconi e Fini e nella sede qui a fianco non sono potuto entrare per anni. Noi si puzzava, lì dentro».
Gli chiedo se a Rignano, ai vecchi tempi, il Pci faceva il bello e il cattivo tempo. «Ma che scherza davvero?», mi risponde: «Loro erano i padroni. Ora però mi sono tolto la soddisfazione di entrare nella sezione del Pd, per due volte, a votare Matteo alle primarie». Proprio perché lo vota, teme che adesso cada in un’imboscata: «A meno che non abbia un piano segreto. È furbo, difficile fregarlo».
La moglie Roberta, al bancone a servire i clienti, dice di essere «tanto in ansia per Matteo», che ricorda con affetto: «Quand’era piccino veniva qui a comprare le paste. Ora ci si contenta di vederlo in tv. Ma perché non si gode la vita? Non riesce neanche a vedere i figlioli». I quali figlioli sono a meno di dieci chilometri chilometri da qui, a Pontassieve, con la signora Agnese, anche lei chissà in quali ansie: ma le mogli, si sa, sono quelle che tengono botta nei momenti difficili.