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 2014  febbraio 14 Venerdì calendario

LEADER

«Quando giocavo io in ogni spogliatoio c’erano dei leader che tenevano in pugno la squadra. Se un ragazzo alzava la cresta, veniva rimesso a posto. Adesso ci sono sempre meno leader ed è l’allenatore che deve svolgere questo ruolo perché i calciatori che hanno la personalità di parlare facci a faccia con i compagni sono pochi» (Sinisa Mihajlovic).

PROFESSORE «Ho iniziato in strada, a Lima, la mia città. Poi sono andato nella squadra della polizia, nel barrio di Rimac. Il professore che mi allenava mi portò in prova all’Universitario, da lì è iniziata la mia carriera» (l’attaccante Andy Polo, 19 anni, acquistato dall’Inter a gennaio e per ora in forze alla Primavera nerazzurra).

LAVORO «Il momento più difficile in viola? Sarebbe lunga. Nessuno saprà mai quello che è successo prima dell’ultima partita con l’Udinese. Ma ho vissuto di tutto, incredibile. Sono riuscito a tenere duro e a non mollare mai. Una cosa è certa: il lavoro paga e io ho lavorato come un matto» (il portiere della Fiorentina Neto).

ZERO «Ho dovuto superare tanti ostacoli e critiche. Da giovane sei più debole, ma se hai intelligenza cerchi di sfruttare certe situazioni negative per formarti caratterialmente. Se non riesci a esprimerti subito su alti livelli, devi andare in prestito, e cambiare continuamente ambiente non è semplice, bisogna ricominciare da zero» (Stefano Okaka).

BASTONI «Mi dà fastidio quando alcuni giornalisti, non tutti, criticano in maniera gratuita o cercano in tutti i modi di metterti i bastoni tra le ruote. Lo scorso anno è uscita la notizia, totalmente falsa, di un presunto litigio tra me e Roberta (Vinci, ndr). Qualcuno ha scritto che non eravamo più amiche. Perché lo fanno?» (Sara Errani).

POPOLARITA’ «La popolarità è un gruppo di giornalisti giapponesi che mi chiedono un’intervista, poi è così lunga che mi viene il dubbio che ne nasca un film-documentario. Popolarità è ricevere a casa una troupe televisiva tedesca, e insieme prendere un tè e passeggiare sulla spiaggia d’inverno» (Vincenzo Nibali).

AMEN «Mi sento comunque fortunata, perché nella vita ho tutto, faccio quello che mi piace, la mia famiglia sta bene. Sono arrivata quarta all’Olimpiade, amen. Mi piacerebbe avere la medaglia al collo, ma va bene così» (Daniela Merighetti, quarta nella discesa libera a Sochi).