Giulio Cardone, La Repubblica 13/2/2014, 13 febbraio 2014
MINALA IL RAGAZZO DELLA LAZIO SENZA ETÀ HA 17 ANNI, MA IN AFRICA DICONO: “SONO 42”
ROMA Da giorni sul web gira una foto: c’è Di Natale accanto a un giocatore della Primavera della Lazio, Joseph Minala. E il quesito sorge immediato e spontaneo: ma dei due, chi è il 37enne? Sembra più giovane il Totò dell’Udinese, in effetti. O comunque, rovesciando il discorso, il dubbio è naturale: come fa quel tipo accanto a Di Natale ad avere 17 anni? Il viso ne dimostra 40, e da qui è nato il caso della settimana: ora Minala è una celebrità del web, al centro di un surreale botta e risposta sull’asse Roma-Africa. Perché la Lazio assicura, riguardo l’età anagrafica, “l’assoluta legittimità della documentazione depositata presso gli organi federali”. Sul web appaiono sue presunte dichiarazioni in Senegal: «Lo ammetto, ho 42 anni». Grottesche e subito smentite dall’interessato, che tra l’altro è nato in Camerun (vai a capire quando, si direbbe: sulla carta d’identità c’è scritto 24 agosto 1996): «Dichiarazioni false che mi sono state attribuite da soggetti che non conosco», urla il centrocampista della Primavera, tra l’altro convocato domenica scorsa per il derby.
La sua storia inizia due estati fa, quando d’accordo con un procuratore approda in Italia. L’agente però non si presenta all’appuntamento, lasciandolo solo all’arrivo
stazione. Minala non si perde d’animo: va in commissariato per denunciare tutto e viene affidato a una casa famiglia. Convince la Vigor Perconti (squadra dilettantistica romana) a dargli una possibilità e subito finisce sui taccuini dei club di A. Lo scorso dicembre lo tessera la Lazio. I suoi “problemi” sono quel volto scavato dalle sofferenze di un’infanzia difficile e un fisico chiaramente più sviluppato dei suoi coetanei.
Ma l’attuale tutore, Andrea De Pretis, dubbi non ne ha: «Questa estate mi è stato affidato dal Tribunale, che ha aperto il procedimento di tutela dopo aver considerato corretti e attendibili i documenti anagrafici. Evidentemente una verifica sulla loro correttezza e legittimità è stata fatta».