Federico Rampini, La Repubblica 13/2/2014, 13 febbraio 2014
USA, UN LASER PER FARE AFFARI IN BORSA ORDINI DI ACQUISTO ALLA VELOCITÀ DELLA LUCE
NEW YORK — La chiamano la corsa verso lo zero assoluto. Per raggiungere la “differenza zero” tra la velocità della luce, e la velocità con cui viaggiano gli ordini di Borsa. Il traguardo è sempre più vicino. Wall Street ormai si affida alla stessa tecnologia che usano i cacciabombardieri della U. S. Air Force per comunicare tra loro: il raggio laser. Dopo i cavi di fibre ottiche a grande potenza, dopo le microonde, il Wall Street Journal rivela che un sistema a raggi laser della Anova Technologies, di Chicago, collegherà due tra le Borse più importanti del mondo, il New York Stock Exchange e il Nasdaq. La distanza fisica tra i loro due centri dati è modesta, appena una cinquantina di chilometri (ambedue i centri dati non si trovano a Wall Street bensì in due località del New Jersey), ma la battaglia della velocità si gioca sul filo dei nano-secondi. Per viaggiare come la luce, appunto.
La sfida interessa quei grandi investitori che usano il cosiddetto High Frequency Trading (Hft), cioè bombardano i mercati quotidianamente con massicci programmi computerizzati di compravendite su tutto: azioni e obbligazioni, buoni del Tesoro, futures e derivati, materie prime, derrate agricole, petrolio, valute, tassi d’interesse. L’Hft ormai rappresenta metà di tutte le transazioni, nel solo mercato azionario. Anche
una minuscola frazione di secondo — un miliardesimo, per la precisione, è il “nanosecondo” — può scavare un abisso tra i colossi dell’Hft e tutti gli altri investitori. Arrivare in anticipo vuol dire sfruttare per primi la conoscenza di notizie che guideranno le quotazioni. Uno dei trucchi dell’Hft infatti consiste nell’ubicare i centri informatici da cui partono gli ordini di compravendite vicinissimo alle fonti delle notizie: un network ha il suo centro-dati al numero civico 1275 sulla K Street di Washington, a poca distanza da tutte le agenzie federali i cui annunci (Pil, tasso di disoccupazione) “spostano” al rialzo o al ribasso le Borse, i bond, le valute.
Arrivare prima degli altri a sfruttare gli annunci, sapendo come poi il mercato reagirà, è un vantaggio inestimabile. Perciò gli operatori telecom hanno investito tanto per costruire reti ad alta potenza
“dedicate”, da affittare agli investitori in Hft: l’ultima generazione sono le trasmissioni a “onde millimetriche” (ancora più rapide di quelle a micro-onde). E adesso arriva il laser, derivazione diretta delle tecnologie militari. Tant’è che in una delle società che forniscono i trader, la Strike Technologies, lavorano ingegneri americani e israeliani che provengono dai rispettivi eserciti. Le authority di controllo sono tutt’altro che tranquille. La proliferazione dell’Hft rischia di distorcere il mercato penalizzando i piccoli investitori; inoltre può aumentare la volatilità. Un incidente provocato proprio dai programmi computerizzati portò al tracollo detto “flash crash” del 6 maggio 2010. L’organo di vigilanza sulla Borsa, la Sec, s’interroga sulle “possibili minacce per la sicurezza dei mercati”. Ma intanto i big del settore già pensano a come superare il grande cavo transatlantico a fibre ottiche che collega le due piazze globali di New York e Londra: è in gestazione un progetto di palloni aerostatici sull’Atlantico, con ripetitori per micro-onde.