Irene Soave, Vanity Fair 12/2/2014, 12 febbraio 2014
BANCHE, ORA FACCIAMO I CONTI
«E infine chiamo il direttore della banca, che fino a ieri mi tempestava di telefonate sempre più dure. Voglio sentire se ha saputo della stangata che hanno preso. Deglutisce rumorosamente e dopo un po’ mi dice: “Sono proprio contento per lei”. Allora metto giù». Mario Bortoletto, 65 anni, imprenditore edile di Padova, fino al 2008 era nella situazione di molti suoi colleghi: la crisi che si fa sentire, le banche che chiedono di rientrare in modo sempre più pressante, l’obbligo di vendere una casa. Ma poi si è ribellato: ha fatto causa per usura a otto banche, recuperando finora 450 mila euro da due di loro, «con buone possibilità di spuntarla anche sulle altre. E voglio anche i danni, per avermi fatto vivere un incubo da cui molti non si sono ripresi. È per loro che ho scritto il libro». Che, con
l’eloquente titolo La rivolta del correntista, è un manuale per chi vuole fare lo stesso: «Non solo imprenditori, ma anche i sei milioni di italiani che hanno un mutuo e non riescono più a pagare le rate, o chi ha comprato la macchina con il leasing. O chi semplicemente ha un conto corrente. Alla mia associazione Delitto di usura (delittodiusura.blogspot.com) arrivano 3 mila e-mail al mese. Verifichiamo 15 mutui a settimana, e metà, circa, sono stipulati a condizioni illecite. Sui più vecchi si arriva all’80%».
In che senso?
«Il ministero del Tesoro stabilisce ogni trimestre un tasso oltre cui il prestito è usura. Nominalmente le banche lo rispettano, ma sommando interessi di mora, spese e commissioni sul massimo scoperto, spesso viene superato».
Come capisco se il mutuo mi frega?
«Al tasso d’interesse, metti che sia il 5%, aggiungi quello di mora: non importa se paghi sempre puntuale, per una sentenza della Cassazione basta che sia nel contratto. È il 4%? Siamo già al 9%. Aggiungi l’assicurazione sulla casa e le perizie: sono a beneficio della banca, ma paghi tu. Insomma, facile che si superi il tasso soglia, che per un mutuo a tasso fisso per esempio è del 10,38%. E allora è la banca che dovrà soldi a te».
Sembra complicatissimo.
«Serve una perizia econometrica, che si chiede a un commercialista esperto in diritto bancario. Per farla bisogna tenere tutti gli estratti conto e le lettere della banca. Li avete buttati? Sono tenuti a ridarveli, anche se quando capiranno le vostre intenzioni nicchieranno. Io nel 2011 mi sono presentato con i Carabinieri per riavere i miei».
Li ha avuti?
«Ovvio. Le banche sanno di essere nel torto, e sperano che non ve ne accorgiate: se tergiversano è perché avete ragione. E spesso parlano difficile, con toni intimidatori».
Quanto ci frega il «legalese»?
«Tantissimo. Rischi di firmare fideiussioni, polizze, garanzie che non sai di dare. Ogni volta che stai per firmare un contratto, meglio chiederne una copia e portarla a un commercialista».
Ha ripreso a lavorare normalmente?
«Sì, anche se con soldi miei: non mi fanno più credito... E ora il creditore sono io: ho restaurato un immobile a Venezia per il Fondo Edifici di Culto, del ministero dell’Interno. Ma lo sponsor privato è fallito e il nuovo non mi paga. Mi rispondono in politichese, e io mi mobilito».
Farà causa anche a loro?
«No, ma chiederò il sequestro della basilica Santa Maria Novella a Firenze, è del Fondo».
Funzionerà?
«Le sembro uno che si butta in cause perse?».