Sara Faillaci, Vanity Fair 12/2/2014, 12 febbraio 2014
SONO RACHIDA, E CHI MI CRITICA NON SA NULLA DI ME
Parlano tutti di lei. Il tormentone di MasterChef Italia 3 è Rachida Karrayi, la concorrente di origini marocchine che piange sempre e che, per popolarità sui social network, ha superato persino i giudici del talent. «Io muoro» di Bastianich è stato rimpiazzato da «Grazii» di Rachida (pronunciato con gli occhi semichiusi e le braccia al cielo) e su Facebook c’è una pagina dedicata alle sue citazioni («Le polpette di diavolo fatte da mani di strega», «Parto sempre come una Ferrari, dopo torno come una Vespa»). Per la «paladina del prosciutto e melone» (piatto che ha presentato in gara), su Twitter i commenti stanno tra ironia e veleno: «Una leggenda narra che il corpo di Rachida sia fatto al 95% di lacrime, il resto è polenta».
48 anni, sarta a Sorisole, nel Bergamasco, fra tutti i concorrenti ha avuto la trasformazione più grande: da fragile a spavalda. I detrattori pensano che, a tenerla in gara, siano più le sue capacità da attrice che quelle da cuoca. Non immaginano che cosa li aspetta: la prossima prova esterna (13 febbraio, ore 21, Sky Uno) si svolge proprio in Marocco, a Marrakech, dove Rachida è protagonista assoluta. Sposata con un italiano, separata, ha due figlie, di 26 e 16 anni. Chi la conosce la descrive molto diversa da come appare in Tv: sempre elegante, vestita all’occidentale, a capo scoperto. Qui, per la prima volta, dice la sua.
Perché MasterChef?
«Per inseguire il mio sogno: fin da bambina, mia mamma e mia nonna mi hanno cresciuta tra fornelli e macchina da cucire».
Ma li guarda, in Rete, i commenti su di lei?
«A volte, con le mie figlie. Mi dà fastidio leggere cose non vere, ma chiunque è libero di dire la sua. Non mi conoscono per come sono, quindi non importa».
Il punto è proprio questo: lei è davvero come appare in Tv? O recita?
«Durante la gara non mi sforzo di “funzionare” in senso televisivo. Voglio solo essere me stessa e impegnarmi nella mia passione: la cucina».
Mi sta dicendo che anche nella vita piange ogni due per tre?
«Le emozioni che si provano in quella situazione sono fortissime. Dovrebbe provarle chi parla, prima di giudicare».
Perché a MasterChef sta con il capo coperto?
«Per una questione di igiene. Sono in Tv per cucinare, non per fare la modella. E poi l’eleganza di una persona per me è dentro, non fuori».
Perché gli altri concorrenti sono tutti insofferenti nei suoi confronti?
«Ripeto: sono a MasterChef per cucinare. Non per fare amicizia. Quando si compete e la posta in gioco è alta, i battibecchi sono normali. Ma non al punto di odiarsi».