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 2014  febbraio 11 Martedì calendario

IN TV SONO IL FIGLIO DI BEPPE FIORELLO, MA NELLA REALTÀ SONO GIÀ PAPÀ A 23 ANNI


Napoli, febbraio
Lo abbiamo appena visto su Raiuno ne L’oro di Scampia, dove ha interpretato il figlio di Beppe Fiorello: un ruolo “opposto” a quello che ricopre nella vita, dove, pur avendo solo ventitré anni, è già papà. Parliamo di Gianluca Di Gennaro, che ne L’oro di Scampia era il campione di judo
Toni Capuano, il primogenito del maestro di judo Enzo Capuano, cui dava il volto, appunto, Beppe Fiorello. I loro personaggi, anche se hanno nomi di fantasia, sono ispirati a due persone reali: Pino Maddaloni, che ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Sydney, nel 2000, e suo padre Giovanni, che è anche il suo maestro. Però, nel film TV, i loro nomi sono stati cambiati perché alcuni particolari della loro vita sono stati modificati. Ma torniamo a Di Gennaro che, pur essendo molto giovane, ha già partecipato a numerose fiction importanti come Provaci ancora prof, Il clan dei camorristi e le due stagioni di Come un delfino. E Di Gennaro ha “bruciato le tappe” anche nel privato: ha già un figlio di due anni e mezzo, Gabriele, frutto dell’amore con la compagna Leandra, e ha invitato DipiùTV nella sua nuova casa per presentare la sua famiglia.

Come mai ha deciso di diventare padre così giovane?
«Ho sempre desiderato avere una famiglia tutta mia: mi è sempre mancata perché i miei genitori si sono separati quando ero piccolo. Quando ho conosciuto Leandra, ho subito capito che era la persona giusta anche se, lo ammetto, Gabriele è arrivato un po’ prima del previsto. Quando ho saputo che sarei diventato papà ho avuto un po’ di paura, ma è svanita appena ho guardato mio figlio negli occhi per la prima volta».

Però, lei ha scelto un lavoro pieno di incertezze: non è “pericoloso” per chi ha una famiglia da mantenere? E non pensa che essere padre così giovane possa rallentare la sua carriera?
«Al contrario: è proprio mio figlio a darmi la carica per affrontare al meglio il lavoro e a spingermi a non fermarmi mai. Certo, ammetto che, soprattutto in passato, i nostri genitori ci hanno dato una mano e che, nonostante questo, abbiamo dovuto affrontare molti sacrifici».

Per esempio?
«Per più di un anno Leandra e io abbiamo vissuto separati: lei abitava con Gabriele a casa dei suoi nonni a Napoli, la nostra città, mentre io vivevo a Roma, ospite di mia madre, che si è trasferita lì anni fa, e raggiungevo la famiglia solo nei fine settimana. Avevo deciso di stare a Roma perché ci sono maggiori opportunità di lavoro, ma non vedere crescere mio figlio era una sofferenza troppo grande. Così, circa un anno fa, ho detto basta».

E che cosa ha fatto?
«Sono tornato a Napoli e ho preso un piccolo appartamento. Andare avanti non è semplice, dobbiamo sempre stare attenti alle spese, ma, finalmente, siamo tutti insieme. Ora mi separo da Leandra e Gabriele solo quando devo andare sul set».

Lei come ha iniziato a fare l’attore?
«Posso dire che ho lo spettacolo nel sangue. Il papà di mia mamma, cioè il mio nonno materno, scomparso sei anni fa, è Nunzio Gallo, il popolare cantante che ha interpretato brani celebri come Mamma o Corde della mia chitarra, con cui vinse il Festival di Sanremo nel 1957: è stato lui a trasmettermi l’amore per questo mondo, anche se io non mi sono mai sentito portato per il canto ma per la recitazione. Ho mosso i primi passi sul palcoscenico a undici anni, grazie a mio zio Gianfranco Gallo, attore teatrale, e, durante uno spettacolo, mi notò un agente. Così, ho iniziato a fare provini. A quattordici anni ho debuttato in un film. Certi bambini, e non mi sono più fermato fino a L’oro di Scampia».

E come è stato scelto per questo film TV?
«Sono andato a Roma per il provino e, il giorno dopo, mi è successa una cosa incredibile: sono entrato in un supermercato e ho incontrato Beppe Fiorello. Non lo conoscevo, ma sapevo che sarebbe stato lui il protagonista de L’oro di Scampia. Così ho preso coraggio, l’ho fermato e gli ho raccontato che avevo appena fatto l’audizione. Lui mi ha portato fortuna: pochi giorni dopo eravamo insieme sul set. Durante le riprese, Beppe mi ha fatto davvero da padre, dandomi molti consigli».

Il suo personaggio ne “Loro di Scampia” è ispirato a Pino Maddaloni. Lei lo ha conosciuto?
«Ci siamo incontrati dopo le riprese. Pino mi ha fatto un sacco di complimenti che mi hanno riempito di orgoglio perché, prima di iniziare a girare, non avevo mai praticato il judo e ho avuto solo due settimane per prepararmi. E ora, spero che con L’oro di Scampia la mia carriera sia decollata: voglio che mio figlio sia orgoglioso del suo giovane papà».

Francesca De Pasquale