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 2014  febbraio 12 Mercoledì calendario

QUANDO LA STAFFETTA SI CORREVA FRA DC


Il caso più noto è la staffetta tra Romano Prodi e Massimo D’Alema, nel 1998. L’episodio, non certo fortunato, è stato richiamato in questi giorni in analogia a una possibile alternanza a Palazzo Chigi tra Enrico Letta e Matteo Renzi. L’avvicendamento tra il fondatore dell’Ulivo e l’ex segretario del Pds-Ds fu l’unico esempio, nella Seconda Repubblica, di alternanza alla guida del governo, non sancita dalle urne, tra leader della stessa area politica. Ma nella Prima Repubblica cambi della guardia di questo tipo erano all’ordine del giorno. Su 50 governi, 17 (più di un terzo) sono nati da avvicendamenti in casa democristiana: sintomo delle lotte intestine della Balena Bianca, ma anche tentativi, attraverso governi di transizione, di arrivare a quella che allora si chiamava una «nuova fase politica». E in fondo, Renzi e Letta hanno mosso i primi passi proprio nell’area popolare, erede della tradizione dello scudo crociato.
La prima staffetta data ufficialmente 17 agosto 1953 quando Giuseppe Pella, notabile democristiano non di prima linea, ottiene l’incarico di formare un nuovo governo dopo il fallimento dell’ultimo esecutivo guidato da Alcide De Gasperi. Sono gli anni dell’agonia del centrismo, la coalizione Dc, Partito liberale, Partito repubblicano e Partito socialdemocratico. Dopo Pella, nella seconda legislatura si susseguono altri quattro esecutivi, sempre a guida Dc, simbolo della difficoltà a trovare nuovi equilibri. D’altronde, lo stesso Pella è passato alla storia come il primo governo d’affari (nel senso che doveva limitarsi agli affari correnti), composto solo da democristiani e indipendenti (quelli che oggi si chiamerebbero "tecnici").
Ben più significativa fu, alla fine del 1963, la staffetta tra Giovanni Leone (esponente dell’ala moderata della Dc) e Aldo Moro, fautore dell’apertura ai socialisti (che nel ’56 avevano rotto il fronte con il Pci dopo l’invasione sovietica dell’Ungheria). Con l’avvio della quarta legislatura, nel maggio ’63 Leone ottiene l’incarico di formare un nuovo governo. Accettò per spirito di servizio: il suo fu il primo governo balneare della storia (durò da giugno a novembre), un monocolore Dc con l’obiettivo di permettere la formazione di «equilibri più avanzati» (cioè la nascita di un governo di centrosinistra con la partecipazione di ministri socialisti). Il 4 dicembre vede la luce il primo governo Moro (appoggiato da Dc-Psi-Psdi–Pri), con Pietro Nenni (segretario Psi) vicepremier.
Le lotte tra le correnti interne allo scudocrociato, portano nell’89 alla staffetta tra Ciriaco De Mita (area sinistra Dc) e Giulio Andreotti (esponente di spicco dell’area moderata e che salirà a Palazzo Chigi per la sesta volta). Sono gli anni del pentapartito (democristiani, socialisti, socialdemocratici, repubblicani e liberali) che di lì a pochi anni sarà spazzato via da Tangentopoli.