Francesco Colamartino, MilanoFinanza 12/2/2014, 12 febbraio 2014
GOLDMAN E DEUTSCHE BANK, ADDIO AL MERCATO DELL’URANIO
Goldman Sachs e Deutsche Bank stanno silenziosamente cercando di disfarsi di un business molto particolare: quello delle forniture di uranio grezzo, conosciuto anche come yellowcake.
Negli ultimi 4 anni, le due banche hanno accumulato riserve di uranio grezzo maggiori di quelle dell’Iran (che sembrerebbe aver comprato uranio da Goldman) e sufficienti ad alimentare gli impianti nucleari della Cina per un anno. Ora, sotto la crescente tendenza della politica a vigilare sul ruolo di Wall Street nel mercato delle commodity e in seguito al collasso della domanda di uranio dopo il disastro di Fukushima, le due banche hanno deciso di mettere in vendita le rispettive divisioni che fanno trading di uranio. Ma altre banche sarebbero interessate a prenderne il posto, come l’australiana Macquarie. Le riserve di uranio delle due banche ammonterebbero a un valore complessivo di oltre 400 milioni di dollari e 5.511 tonnellate. Abbastanza per alimentare 20 impianti nucleari per un anno, ma, cosa forse più inquietante, sufficienti a costruire 200 bombe atomiche.