Il Messaggero 12/2/2014, 12 febbraio 2014
NEL 1986 LA SPETTACOLARE FUGA IN ELICOTTERO
Alcune rocambolesche, altre classiche. Una, storica, spettacolare. Nel corso degli anni diverse sono state le eavsioni dal carcere romano di Rebibbia. È il 23 novembre 1986. Un elicottero spunta nel cielo e si cala nel mezzo del campo di calcio del carcere di Rebibbia. Due detenuti si staccano dal gruppo, corrono e salgono sul velivolo. Quegli uomini in fuga sono Gianluigi Esposito e Andrè Bellaiche, protagonisti di una delle evasioni più rocambolesche della storia recente. Grazie a dei complici, che hanno sequestrato elicottero e pilota della Croce Rossa in servizio all’ospedale San Camillo, i due riescono a scappare in Francia. Dove saranno però catturati tre settimane dopo. Appena un anno più tardi sparisce nel nulla Giuseppe Mastini, meglio noto con il soprannome di «Johnny lo zingaro». Dopo un’evasione dal carcere di Rebibbia, era stato ripreso e trasferito a Volterra. Nell’89 un tunnel viene scoperto a Rebibbia. Lo scavo lungo 16 metri e largo 50-80 centimetri, partiva dalla sala di socializzazione del G7 ed era arrivato quasi al muro di cinta, correndo 4 metri sotto terra: mancavano solo venti metri per arrivare alla strada. Altra clamorosa evasione, in ordine di tempo, era stata quella del terrorista palestinese Majed Al Molqui, condannato per il sequestro dell’Achille Lauro e rinchiuso nel carcere di Rebibbia. Era il 1996. Il terrorista venne rintracciato e catturato in Spagna. Nel 1998 un rapinatore romano, Fabrizio Ciappetta, fugge dal penitenziario romano e va a costituirsi in quello di Pesaro, dove era detenuta la fidanzata. Una evasione che aveva più il sapore della beffa è avvenuta a Rebibbia nel 2002. E’ quella di Gioacchino Gammino, 42 anni, elemento di spicco della mafia agrigentina. Il carcere romano, nel giugno di quell’anno, si era trasformato in un set. E così Gammino ne aveva approfittato. Mentre si girava il film si era presentato in sala colloqui con il fratello Angelo. E in cella non era più tornato. Da annoverare i casi di detenuti scomparsi dopo un permesso: è il caso avvenuto nel 2001 a Nicola Bruzzone, ergastolano che non rientrò dopo quattro giorni fuori dal penitenziario.