Donato Marra, La Repubblica 12/2/2014, 12 febbraio 2014
I RISPARMI DEL QUIRINALE
Caro Direttore, nel ringraziarla per l’ampio spazio dedicato al bilancio del Quirinale e ai dati che documentano l’andamento virtuoso della spesa, nell’articolo pubblicato sabato scorso dal titolo “Il Quirinale risparmia 27 milioni in tre anni”, ritengo utile per maggiore chiarezza fornire alcune precisazioni sull’ammontare effettivo della spesa complessiva.
Il dato di 343 milioni di euro riportato nell’articolo — per l’esattezza 343.248.241 euro come risulta dal quadro riassuntivo delle entrate e delle uscite del bilancio di previsione per il 2014, redatto secondo modalità comuni a tutte le amministrazioni pubbliche ed universalmente accettate — è infatti un dato puramente contabile che risente di postazioni di bilancio che non consistono in spese effettive o che si risolvono in vere e proprie partite di giro.
Quell’importo deve essere pertanto depurato, come chiaramente indicato nella nota illustrativa di bilancio, non solo dei fondi di riserva (la cui utilizzazione è meramente eventuale) e dei residui passivi, che attengono a spese già impegnate a carico del bilancio dell’anno precedente ancora da erogare, ma anche della quota di avanzo di amministrazione da destinarsi ad esercizi successivi. Avanzo che consiste in accantonamenti di economie frutto di precedenti misure di riduzione della spesa che non hanno ancora esaurito i loro effetti e che consentiranno di mantenere ferma la dotazione per l’intero triennio 2014-2016 e forse anche di ridurla. Devono infine detrarsi le ritenute fiscali a carico del personale in servizio e in quiescenza, vere e proprie partite di giro, contabilizzate due volte nelle voci di spesa relative agli stipendi e alle pensioni da un lato e dall’altro alla restituzione all’Erario e agli Enti locali da parte dell’amministrazione in qualità di sostituto di imposta.
Si conferma pertanto che la spesa complessiva effettiva, depurata delle suindicate componenti meramente contabili, ammonta a 236,9 milioni di euro. Tale spesa è poi fronteggiata, oltre che con entrate proprie, con la dotazione a carico del bilancio dello Stato, pari a 228 milioni di euro a partire dal 2010, livello sostanzialmente analogo a quello del 2008 in valore nominale e da allora ridottosi di circa il 12 per cento in valore reale. Da questo dato occorre pertanto prendere le mosse anche ai fini di una corretta comparazione con i bilanci di analoghe amministrazioni di altri Paesi, per le ragioni ampiamente riportate nella nota illustrativa del bilancio di previsione.
L’autore è segretario generale della presidenza della Repubblica