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 2014  febbraio 11 Martedì calendario

BASTA «PORTOGHESI»: LISBONA LANCIA LA LOTTERIA DELLO SCONTRINO


Chiedi la ricevuta, vincerai una Mercedes. È quel che promette Paulo Nùncio, segretario alle finanze del governo portoghese, cui non fa certo difetto la fantasia. Da aprile, per sessanta settimane di fila, il fisco di Lisbona metterà in palio una macchina di lusso. Al sorteggio potranno partecipare tutti i portoghesi purché dotati di scontrino fiscale. Ovvero, al momento di prendere un caffé al bar per aver diritto al «biglietto» della lotteria, il contribuente dovrà fornire alla cassa il proprio codice fiscale. Naturalmente, l’operazione non sarà limitata alla tazzina del caffè bensì ad ogni tipo di operazione che sfugge al fisco:dal meccanico al dentista e così via. Anche se, non a torto, c’è chi ha fatto notare che, rinunciando alla ricevuta dell’idraulico, il cittadino può comprarsi tanti biglietti di altre lotterie, magari ben più promettenti. E l’associazione nazionale che rappresenta bar e ristoranti, stremata dal forte aumento delle tasse (più 77 per cento, 23 centesimi su una tazzina di caffè) chiede che la lotteria sia limitata ai ticket da 5 euro o più: se per ogni consumazione o acquisto di un quotidiano si dovrà compilare una ricevuto con il codice fiscale, si rischia di creare code infinite all’ora di colazione e di complicare non poco la vita ai commercianti. Ma Nùncio,che per la verità ha copiato l’idea dallo Stato brasiliano di San Paulo, spera che, grazie alla lotteria, verranno emessi due miliardi di scontrini in più.
C’è chi storce il naso di fronte a questa soluzione: chieder la ricevuta, è l’obiezione, è un dovere del contribuente onesto, non una facoltà da premiare con il miraggio di un colpo di fortuna. Lisbona, però, ha bisogno anche di questo per rientrare nei parametri Ue senza dover chiedere nuovi, costosi aiuti a Bruxelles. Ed è più saggio, in un Paese stremato dall’austerità, chieder la collaborazione dei cittadini piuttosto che imitare i metodi da sceriffo di Nottingham dell’Agenzia delle Entrate o dei blitz delle Fiamme Gialle. Anche perché a Lisbona i sacrifici sono stati accompagnati da quelle riforme che da noi non si vedono: grazie alla maggior produttività l’export è cresciuto in quattro anni del 24 per cento, il miglior risultato dell’Unione Europea.
U. BER.