Giovanni Luca Montanino, Libero 11/2/2014, 11 febbraio 2014
TORNA VALERIA ROSSI: «MA CON LO PSEUDONIMO»
Nell’estate del 2001 la sua TreParole imperversava per le strade, nei locali notturni, negli stabilimenti balneari. Al grande successo ha fatto seguito un periodo di silenzio, che si è concluso lo scorso mese: la cantante Valeria Rossi è tornata con un nuovo singolo La canzone di Peppa, pubblicato con lo pseudonimo di Mammastar.
Perché ha scelto uno pseudonimo?
«È come una maschera, che ti nasconde e ti permette di fare quello che vuoi. In Italia, purtroppo, si è convenzionali, come se ognuno sapesse fare una cosa sola. Con Mammastar sento la libertà di mettermi in discussione e proporre pezzi diversi».
Come mai proprio Mammastar?
«Siamo tutte mamme star. Prenda il mio caso: sono madre, artista e scrittrice nello stesso tempo.Come me,ogni altradonna deve conciliare alla maternità attività diverse. È impegnativo, un’impresa sovrumana. Per questo motivo, ho deciso di dedicare una canzone alla maialina Peppa Pig, che è l’incubo di ciascun genitore, ma anche il sostegno valido, perché tiene a bada tutti i bambini».
Sta pensando di pubblicare un album?
«È prematuro. Questo è sicuramente un inizio: il filone della musica attenta ai bambini mi interessa; è perseguibile e divertente. Comunque,non si tratta di canzoni prettamenteper i piccoli, ma per tutta la famiglia. Da sempre, tra i miei obiettivi, c’è la trasversalità».
Come mai, Valeria, si è assentata dalle scene così a lungo?
«La mia vita privata richiedeva più tempo. Sempre meglio occuparsi in prima persona dei bambini. È difficile coniugare la maternità con la vita di tournée. Ho continuato comunque a scrivere, a lavorare dietro le quinte: potevo farlo anche mentre mio figlio dormiva; scrivevo canzoni per altri interpreti (Patty Chiaro, Mietta, Tiziano Ferro, il team di Andrea Bocelli, etc.). Poi, la maternità mi ha dato una percezione più reale di me stessa: non pensavo nemmeno di avere certe risorse, da utilizzare in tutti i campi. Coraggio e fiducia in me stessa. Ho lavorato per costruirmi una squadra intorno. Mio marito, che è un produttore musicale, mi ha aiutato».
Ha poi fatto pace con Tre Parole?
«Ma non ho mai litigato! Diciamo che la definizione di tormentone mi ha limitata per un po’. Non potrei mai rinnegare Tre Parole: è stato un grande successo. Non è da tutti comporre una canzone talmente ineccepibile; qualsiasi musicista lo direbbe, poi certamente può piacere o meno».
Quelli che la fermano cantando Sole, Cuore e Amore e le rompono le scatole?
«No che non me le rompono! Certo, dipende anche da come mi sento: se sono di malumore, beh, un po’ li evito, ma in generale mi fa piacere. In fondo è una manifestazione d’affetto».
Valeria, anche lei (come altre pop star) avrà una svolta sexy?
«Non so se una mia eventuale svolta sexy sia auspicabile per il pubblico. In ogni caso, mi sento di escluderla (ride, ndr)».