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 2014  febbraio 11 Martedì calendario

QUEI 150 GIORNI DI FUOCO CHE AFFONDARONO BERLUSCONI


È la seconda versione del complotto. La prima, ideata da Brunetta alla vigilia delle elezioni 2013, imputava la caduta del Cavaliere della banche e dalle Cancellerie internazionali. Ora il manovratore sarebbe Napolitano. Ma le cose andarono in modo molto diverso, più lineare. Per capirlo basta tornare a quella folle estate del 2011 segnata dai ripetuti tonfi di Piazza Affari, dalla corsa forsennata dello spread e da un Berlusconi isolato in Europa. La maggioranza era distratta dalle faccende personali del premier, da una guerra contro Tremonti e dagli scontri con la Lega.
30 maggio 2011
Berlusconi perde rovinosamente le amministrative. Fini ha già lasciato nel 2010 la maggioranza, ormai risicata.
17 giugno 2011
Moody’s minaccia di declassare l’Italia. Juncker lancia l’allarme: «Roma rischia di fare la fine di Atene ». Il governo annuncia una manovra da 40 miliardi ma Bossi litiga con Berlusconi. Esplode lo scandalo P4. Berlusconi vuole la legge bavaglio per bloccare le intercettazioni con le escort.
26 giugno 2011
Rissa nel governo sulla manovra. Crosetto: «Tremonti è da psichiatra ». Tremonti minaccia le dimissioni. Il governo sotto sulla legge comunitaria. Lo spread sfonda i 220 punti. Berlusconi cerca di bloccare il processo Mondadori.
6 luglio 2011
Allarme di Napolitano: «La manovra non basta». Viene fuori che rimanda i tagli al 2013-2014. Scoppia il caso Milanese.
10 luglio 2011
Crollano i mercati internazionali per il rischio Italia. La Merkel ci chiede più sforzi. Si inizia a parlare di governo tecnico, girano i nomi di Monti e Amato. Per Tremonti «siamo sul Titanic», ma il Pdl è contro la manovra. Politica in fibrillazione per la richiesta di arresto di Alfonso Papa.
18 luglio 2011
I mercati bocciano la manovra, Piazza Affari perde il 3% e lo spread sfonda quota 330. Da tutto il mondo accusano l’Italia di instabilità e poca credibilità.
27 luglio 2011
Confindustria: «Cambiare o l’Italia affonda». Napolitano avverte: «Serve una svolta per sopravvivere ». Parlamento occupato dall’approvazione del processo lungo per bloccare il processo Mediaset.
3 agosto 2011
Berlusconi: «L’Italia è solida, ho tre aziende e sono in trincea». Il giorno dopo la Borsa crolla (-5%), spread a 390. Berlusconi promette il pareggio di bilancio nel 2013 (poi lo rinfaccerà a Monti).
7 agosto 2011
La Bce inizia a comprare i Btp per evitare il default. Due giorni prima, il 5 agosto, Trichet e Draghi avevano scritto al governo una lettera con la lista delle riforme da fare in cambio dell’aiuto. Il governo pensa a una nuova manovra ma è scontro con la Lega sulle pensioni. Milano perde il 6,6%.
8 agosto 2011
In un’intervista al Tg5 Monti si augura che non serva un governo tecnico.
12 agosto 2011
Arriva il decreto con la nuova manovra da 45 miliardi. Rivolta Pdl contro Tremonti. Sei giorni dopo nuovo crollo di Piazza Affari. Bossi: «L’Italia è finita, faremo la Padania ». Napolitano: «Il governo ha nascosto la gravità della crisi».
28 agosto 2011
La manovra salta dopo un vertice Berlusconi-Bossi.
5 settembre 2011
Milano perde il 5%. La Merkel: «Rischiate».
7 settembre 2011
Passa la manovra modificata. Escono le telefonate di Berlusconi a Lavitola. Milano perde il 5%. Berlusconi a Strasburgo per non incontrare i Pm del caso Lavitola. La Grecia spaventa l’Europa, lo spread italiano sfonda i 380 punti. Nuove telefonate Berlusconi-escort.
19 settembre 2011
S&P declassa l’Italia. Sale lo spread. Berlusconi attacca i Pm. Milanese salvato dall’arresto. Tremonti sotto assedio. Clima rovente su legge bavaglio e sulla richiesta d’arresto del ministro Romano.
4 ottobre 2011
Moody’s declassa l’Italia. Il governo pensa a un condono. Pdl contro Tremonti che non dà soldi al decreto sviluppo.
14 ottobre 2011
Fuga dal Pdl, alla Camera il governo ha solo 316 voti, limite minimo della maggioranza.
24 ottobre 2011
Merkel e Sarkozy ridono in pubblico di Berlusconi. La Ue gli dà 3 giorni per un piano per la crescita. Berlusconi litiga con Bossi sulle pensioni. Il governo manda una lettera di intenti a Bruxelles nella quale si impegna anche a rimettere l’Imu (poi contestata a Monti).
26 ottobre 2011
Summit Ue nel quale Berlusconi viene messo sotto dai partner: devi fare qualcosa contro la crisi o l’euro affonda. Lui si scaglia pubblicamente contro l’euro. Crolla la Borsa.
31 ottobre 2011
Lo spread a quota 400. Milano perde il 7%. Napolitano inizia a sondare la possibilità di un governo di larghe intese.
3 novembre 2011
Al G20 di Cannes gelo di Obama, Merkel e Sarkozy verso Berlusconi. L’Fmi gli “offre” un aiuto, lui dice di no: l’Italia finirebbe come la Grecia. Il giorno dopo in 20 lasciano il Pdl. Maroni: «La maggioranza non c’è più». Spread a 487.
8 novembre 2011
Berlusconi vuole vedere in faccia chi lo tradisce nel Pdl e chiede la fiducia. A Montecitorio il Rendiconto passa con 308 voti: non ha più la maggioranza assoluta. Berlusconi pensa alle dimissioni. Il giorno dopo lo spread (nonostante gli aiuti della Bce) arriva a 575 punti. Monti viene nominato senatore a vita.
12 novembre 2011
Silvio Berlusconi si dimette.