Federico Rampini, la Repubblica 10/2/2014, 10 febbraio 2014
“MENO SESSO SE LUI LAVA I PIATTI” ECCO PERCHÉ TROPPA PARITÀ PUÒ UCCIDERE IL MATRIMONIO
Vuoi essere davvero eguale a tuo marito, nei diritti e doveri? Preparati a una vita asessuata. Troppa parità spegne il desiderio. L’allarme lo lancia una psicoterapeuta di Los Angeles, Lori Gottlieb, autrice di un saggio dal titolo inquietante: “Marry Him: The Case for Settling for Mr.Good Enough”. Si potrebbe tradurre liberamente: sposalo e basta, ecco le ragioni per accontentarsi di un marito che sia appena passabile…
Perché il marito perfetto, quando esiste davvero, ha delle controindicazioni: è il partner ideale ovunque fuorché a letto. In un articolo sul magazine del New York Times, la Gottlieb elenca una serie di statistiche a sostegno di questa tesi controcorrente. «I mariti che cucinano, passano l’aspirapolvere e si occupano del bucato regolarmente, fanno sesso 1,5 volte in meno al mese rispetto a quelli che non si occupano delle incombenze domestiche». Forse perché i primi sono esausti, spossati? No, la fatica non c’entra, la spiegazione andrà cercata piuttosto attingendo a “Cinquanta sfumature”… Ma andiamo avanti con i dati della Gottlieb. Il seguente ci ricorda quanto la condizione economica della donna americana sia in costante miglioramento: «Il 23 per cento delle donne sposate e con figli, ha un reddito superiore a quello dei mariti». Si può aggiungere che proprio nel corso dell’ultima crisi economica, la partecipazione femminile alla forza lavoro ha superato quella maschile: gli uomini venivano licenziati di più. Un po’ come accadde nella seconda guerra mondiale con il massiccio reclutamento delle donne negli uffici e nelle fabbriche per sostituire i maschi al fronte, una catastrofe (la recessione) si è trasformata nell’occasione per accelerare la marcia verso l’eguaglianza. E i segnali si moltiplicano a tutti i livelli. Hillary Clinton travolge qualsiasi rivale maschio, per il momento, nella battaglia virtuale dei sondaggi per la Casa Bianca (orizzonte 2016). La Silicon Valley ha visto di recente una “ondata rosa”, tante donne top manager hanno scalato i vertici di un’industria digitale che un tempo sembrava territorio maschile.
Le brutte notizie riguardano quel che accade una volta che la giornata di lavoro è conclusa, e si passa in camera da letto. «Se il marito ha dei passatempi tipicamente maschili – scrive ancora la psicoterapeuta californiana – ci sarà sesso per il 17,5 per cento in più, rispetto a un marito più simile alla moglie». S’intende cioè se lui taglia la legna in giardino, o passa le ore libere nel garage a trafficare col motore della sua Harley Davidson… Insomma tutto ciò che ne fa un vero macho, darà dividendi consistenti sotto le lenzuola. E la carica erotica alla lunga ha conseguenze anche sulla tenuta della coppia. Ecco ancora la Gottlieb: «Il rischio di divorzio è a livelli minimi, quando la donna ha solo il 40 per cento dello stipendio del marito, e lui fa solo il 40 per cento delle incombenze domestiche ». Sembra un peana reazionario, in favore delle coppie più tradizionali e diseguali. Solo in parte, però. Perché per lei vale il brivido della trasgressione, un po’ di tradimento le fa un gran bene: «Il 34 per cento delle donne che hanno relazioni extraconiugali si dicono felici nel loro matrimonio». La conclusione dell’autrice della ricerca: «Quei valori che fondano delle buone relazioni sociali, non sono gli stessi che scatenano l’appetito sessuale e il desiderio erotico. La maggioranza di noi donne, quando si spegne la luce, siamo eccitate da quelle stesse cose contro le quali saremmo pronte a protestare nel resto della giornata». Cinquanta sfumature, appunto… Quando iniziò il successo della famosa serie di romanzi sado- maso soft, scritti da una donna per un pubblico prevalente di lettrici, la proto-femminista Tina Brown dedicò una copertina di Newsweek (con tanto di top model bendata) ad una esaltazione colta e raffinata delle pratiche di sottomissione a scopo erotico. Nessuno si aspetta che Hillary venga a raccontarci le sue fantasie proibite, ma la Brown è quanto più si avvicina al prototipo della donna di successo, potente, e ricca.
Quel che accade nelle gerarchie del lavoro, con l’ascesa costante delle donne, è descritto nella battuta di un’altra femminista storica, Gloria Steinem: «Noi donne stiamo diventando gli uomini ideali che vorremmo sposare »… Sposare, non vuol dire concupire. Curiosamente, altre ricerche citate dalla Gottlieb rivelano che perfino nelle coppie lesbiche un eccesso di parità conduce a una minore frequenza e intensità dei rapporti sessuali. La Gottlieb azzarda un’ipotesi bio-evolutiva. Forse siamo ancora portatori di un bagaglio culturale legato a una fase precedente della specie umana. Non abbiamo fatto in tempo ad aggiornare il nostro software erotico, per incorporarvi nuovi stimoli del desiderio, adeguati a una coppia più paritaria. Auguri alle prossime generazioni.