Paolo Giordano, Il Giornale 10/2/2014, 10 febbraio 2014
VERSO IL FESTIVAL
Alla fine ci ha pensato Massimo Giletti all’ Arena annunciando (smentito solo a metà, quindi confermato per il resto) qualche novità ufficiale sul Sanremo prossimo venturo. Oltre a un prevedibilissimo calciatore, all’Ariston arriverà Pif, una delle rivelazioni dell’anno, ex Iena, per anni Testimone su Mtv, guastatore per Dna, regista di uno dei film più belli e chiacchierati dell’anno, La mafia uccide solo d’estate premiato anche al Torino Film Festival. Vero nome Pierfrancesco Diliberto, 41 anni, palermitano ispido, ormai meritatamente cocco di tanta intellighenzia , oltre che del pubblico. Volendo, si potrebbe dire che Pif passa dalla Leopolda di Renzi, dove è stato ospite applauditissimo, al Sanremo di Fazio e forse non c’è tutta questa differenza. «La sua sarà una presenza costante all’Ariston, forse addirittura come co- conduttore», ha spiegato ieri Giletti all’incirca a metà dell’ Arena su Raiuno. Annuncio strategico, visto che proprio stamattina al Teatro del Casino andrà in scena la rituale conferenza stampa del Festival, rituale fino a un certo punto visto che mai era stata fissata così a ridosso della gara (una setttimana prima).
In ogni caso, in tempo quasi reale il direttore di Raiuno Giancarlo Leone ha precisato via twitter che Giletti «sbaglia». «Fazio e Littizzetto coppia unica », non sia mai. Quindi il ruolo di Pif sarà molto probabilmente quello di girare «le anteprime », ossia presenterà ogni sera un filmato sul Festival in corso. E lo costruirà a modo suo, con un piglio investigativo e ironico ma non, ca va sans dire , aggressivo, visto che gioca in casa. Ovvio che per lui, abituato a partire lancia in resta, sarà una sfida inedita. Figlio e discendente d’arte (suo padre è il regista Maurizio Diliberto, un suo avo è stato lo scultore danese Berten Thorvaldsen), Pif ha iniziato come assistente di Marco Tullio Giordana per I cento passi , poi è diventato autore Mediaset e infine come inviato delle Iene , dove non ha lasciato tracce indimenticabili ma si è conquistato il soprannome d’arte: Pif. «Me lo diede Marco Berry nel corso di una trasferta», ha confermato. Gli ha portato fortuna. Già con il programma Il testimone su Mtv, Pif ha iniziato a limare il suo marchio di fabbrica e a raccogliere sempre più notorietà.
Poi, ed è inutile ricamarci troppo su, hanno contribuito anche la vicinanza a Renzi, che lo ha sdoganato al pubblico più agèe invitandolo alla convention della Leopolda, il legame affettivo con l’inviata di Santoro, Giulia Innocenzi, e l’impegno incontestabile antimafia. D’altronde Pif è uno verace,magari spigoloso, ma non è arrivato al film La mafia uccide solo d’estate così per caso. Già due anni fa, all’anniversario della morte di Falcone e Borsellino, ha pubblicato il bel racconto Sarà stata una fuga di gas , che fotografa il suo stile sintetico, arguto con sprazzi di sarcasmo e molta ironia. Chic, insomma. Ora lo attende lo sdoganamento al pubblico nazionalpop tipicamente sanremese di Raiuno al quale è dedicata l’ospitata di un super calciatore tra quelli annunciati ieri da Giletti. E tra i candidati Alex Del Piero, esule in Australia a giocarsi gli ultimi spiccioli di carriera, e Mario Balotelli, esule lacrimoso in panchina, all’Ariston arriverà Francesco Totti, più nazional popolare di così. Si aggiungerà agli altri ospiti già annunciati (Raffaella Carrà, Claudio Baglioni, Laetitia Casta, Rufus Wainwright e Stromae) e a quelli non ancora annunciati ma possibili come Enrico Brignano e Cat Stevens, uno dei «grandi vecchi» della canzone d’autore mondiale.Insomma, un quadro tipicamente fazioso nel senso di Fabio, assai concentrato su personaggi funzionali al racconto più che a ospitate sensazionali. Salvo sorprese, s’intende.