Carlo Angioni, La Gazzetta dello Sport 11/2/2014, 11 febbraio 2014
RIVA: «CHE FAVOLA QUESTA DINAMO»
Lui è il simbolo dello sport sardo che è riuscito a vincere. Lui è l’uomo che ha portato nell’isola lo scudetto-miracolo del calcio, nel 1970. Gigi Riva, dopo 50 anni di Cagliari e di Sardegna, si è riscoperto grandissimo fan della Dinamo. Qualche mese fa, raccontando alla Gazzetta gli aneddoti delle nozze d’oro con l’isola, dove è arrivato 18enne, tra le visite negli ovili, gli amici pescatori e le arrabbiature perché nel resto d’Italia i rossoblù venivano chiamati «pastori e banditi», Rombo di Tuono ha rivelato: «Mi emoziono per la squadra di basket di Sassari – disse –, ricorda un po’ la squadra dello scudetto». Il primo trofeo del basket che arriva in Sardegna, domenica sera, ha fatto esultare anche lui: «Una vittoria favolosa. Un successo che farà capire ancora di più che la Sardegna conta anche a canestro. Non vai a vincere a Milano, la grande favorita che non perdeva più, e poi batti Siena per caso. La squadra di Sacchetti trasmette armonia, gioia, si vede nei volti dei giocatori. Mi piace l’atteggiamento».
Coach Meo secondo lei quanto conta?
«L’ho incontrato una volta a Cagliari e ho avuto un’ottima impressione. Parla poco, è pacato, non l’ho mai visto né sentito inviperito. È una persona che sa molto bene quello che vuole, che trasmette fiducia. Per i giocatori è come un padre, d’altronde in squadra c’è anche suo figlio…».
Sacchetti ha parlato di «una vittoria per tutta l’isola», che darà un piccolo sorriso a una terra in grande crisi.
«Lo spero. Mi sento sardo e noi sardi ce la dobbiamo sempre sudare, siamo penalizzati da tutti i punti di vista. Abbiamo il mare, che è la cosa più bella ma anche l’ostacolo più duro: il mare non ci fa fare nuove industrie e non ci fa dare lavoro agli operai, perché trasportare le materie prime costerebbe troppo; il mare, poi, spesso costa troppo, viene penalizzato dai prezzi. Non abbiamo nessun aiuto, non è giusto: perché noi eleggiamo i nostri politici ma poi siamo soltanto gli impiegati di quelli che stanno a Roma, sono loro che comandano».
Quale giocatore della Dinamo è il suo preferito?
«Mi piace tanto il playmaker, Travis Diener: quando fa certe cose mi impressiona. Ha fantasia, ha tecnica, è davvero un grande giocatore».
Ha voglia di mandare un messaggio alla squadra?
«Ai giocatori e al presidente Sardara dico che adesso arriva il bello, perché Sassari ha toccato per la prima volta il vertice, perché una cittadina è riuscita a tirare fuori un risultato straordinario, perché d’ora in avanti gli avversari vi rispetteranno e avranno sempre più paura. Succederà come era successo a noi 44 anni fa., quando i continentali dicevano “hanno vinto, ma come si permettono questi?».