Riccardo Russino, Dipiù Tv 4/2/2014, 4 febbraio 2014
HO 16 ANNI E SONO LA VOCE ITALIANA DI “VIOLETTA”
Roma, febbraio
Tutte le fans di Violetta conoscono la sua voce, ma ben poche la riconoscerebbero se la incontrassero per la strada: lei è la sedicenne Emanuela Ionica, è la doppiatrice di Martina Stoessel e quindi è la “voce italiana” di Violetta. «Doppio solo le parti parlate di Martina», spiega Emanuela. «Invece quando canta, sentite la sua vera voce, anche nelle canzoni in italiano». Continua: «Ho solo sedici anni ma ho già doppiato molti film, telefilm e cartoni animati, però non mi era mai successo quanto mi sta accadendo adesso: alcune fans di Violetta mi hanno “scoperto” e mi telefonano per sentire la voce del loro idolo. C’è anche chi mi chiede di registrare gli auguri di compleanno per un’amica, oppure chi vuole qualche anticipazione sulla trama, che io già conosco ma di cui non posso parlare: è uno dei doveri dei doppiatori». «Facciamo un passo indietro: come ha iniziato a lavorare da doppiatrice?», chiedo.
«Quando avevo nove anni, io e mia mamma abbiamo visto a Roma, dove viviamo, un volantino di un corso per doppiatori: già sognavo di provare la camera di attrice e cantante, così mi sono iscritta. Era un corso per adulti e io ero l’unica bambina: era strano, ma molto velocemente ero diventata la mascotte della classe e mi sentivo coccolata. Il corso era in quattro livelli, e quando gli insegnanti mi dissero che avevo talento, decisi di andare avanti. Mamma mi chiese se fossi certa di quello che stavo facendo, visto che il corso costava e in famiglia non è che “traboccassimo” di soldi». «I suoi genitori che lavoro fanno?», domando.
«Papà fa il traslocatore, mamma ha un’associazione con la quale lavora in ambito sociale. Io sono cresciuta a Roma, ho l’accento romano, ma sono nata in Romania, a Iasi, nella parte orientale del Paese. Sono arrivata in Italia nel 2000, all’età di tre anni, con mia mamma: abbiamo raggiunto mio papà che si era trasferito tempo prima per cercare lavoro. Poi, qui in Italia, sono nati mia sorella Giorgia e mio fratello Valentino. So parlare un po’ il romeno, però la mia lingua è l’italiano».
«Dopo il corso di doppiaggio, come ha iniziato a lavorare?».
«I miei insegnanti mi incoraggiarono a sostenere alcuni provini e nel 2007 mi presero per doppiare la figlia del protagonista del film Lo scafandro e la farfalla. Da allora, non mi sono più fermata. Anche a Violetta sono arrivata con un provino e ora lavoro tutti i giorni».
«E la scuola?».
«È faticoso. Ci vado la mattina; poi, quasi tutti i pomeriggi, vado in sala di doppiaggio. Quando sono libera dal doppiaggio, seguo corsi di canto, chitarra, pianoforte e composizione. Insomma, ogni pomeriggio ho un ipegno. Così torno a casa verso le otto, ceno e mi metto a studiare e vado avanti fino a mezzanotte. Gli insegnanti cercano di capire la mia situazione, ma poi, giustamente, non mi riservano trattamenti di favore. A scuola, comunque, non me la cavo male: frequento il terzo anno di liceo classico. Vado bene in greco, latino e inglese; meno, invece, nelle materie scientifiche».
«Lei ha sedici anni e conduce una vita piuttosto impegnativa. Non le mancano i momenti di svago?».
«Alla mia età, bisogna scegliere che cosa si vuole fare nella vita: io desidero diventare attrice e cantante e ora sto investendo sul futuro. E poi penso che, se avessi una vita diciamo “normale”, mi annoierei».
«Che cosa fa dei guadagni?». «Arrivano a mamma e papà. Li usiamo per pagare i corsi che seguo, per vivere un po’ meglio, e un po’ di quei soldi li risparmiamo».