Marco Pasotto, La Gazzetta dello Sport 10/2/2014, 10 febbraio 2014
BALOTELLI: LACRIME, CAREZZE E PROMESSE. LA FICO: «POTREI PORTARGLI PIA A MILANO»
Altro che visita super segreta approfittando del giorno libero (ieri), o permessi speciali da chiedere a Seedorf prima della partita. La trasferta napoletana di Balotelli ha toccato l’ambito familiare soltanto nell’immaginario. Della gente (quella che vive la situazione fra il Balo e Raffaella Fico come una telenovela), e forse dello stesso Mario. Che non ha organizzato alcun blitz a casa della ex compagna per dare il primo abbraccio alla figlia Pia, limitandosi a una passeggiata assieme a Taarabt sul lungomare davanti all’hotel del ritiro rossonero. Poi, quando i riflettori sul San Paolo si sono tristemente spenti sulla partita e sulle sue lacrime, Mario è salito sul pullman assieme ai compagni e si è diretto in aeroporto per fare ritorno a Milano. Non era il momento più opportuno per quell’abbraccio. Non ancora. Innanzitutto non sono stati ultimati tutti i riscontri del test del Dna, ma soprattutto sulla questione pende il verdetto del tribunale di Brescia, che dovrà pronunciarsi sulla causa con Raffaella. E questo avverrà solo a maggio. A meno che la situazione non prenda una piega favorevole in tempi brevi, è complicato immaginare che Mario veda sua figlia prima di quell’epoca.
Disponibilità Ieri peraltro la Fico ha aperto in tal senso: «Sono felice che abbia preso coscienza della sua paternità, soprattutto per Pia che avrà il suo papà e l’amore del padre – ha detto a Domenica Live su Canale 5 –. Si prenderà i suoi tempi prima di farlo, ma sono sicura che mi chiamerà. Quando la vedrà impazzirà di gioia. Vorrei che la stringesse tra le sue braccia. È giusto far capire piano piano alla bambina che lui è il padre. Pia la trova a casa con noi e può venire quando vuole». Un concetto ulteriormente rafforzato da quanto aveva dichiarato a «Striscia» dopo essere atterrata a Linate e aver ricevuto il Tapiro d’oro: «Da parte mia c’è la completa disponibilità ad andare a trovarlo a Milanello e, se vuole, a fargli incontrare la bambina. Sono pronta anche a portargliela a Milano. Le lacrime di Mario al San Paolo? Non le ho viste, stavo lavorando».
Robot Lacrime che hanno consegnato un’immagine inedita di Balotelli (fin qui, come aveva raccontato mamma Silvia, risultava soltanto un pianto di rabbia provocato da Mourinho), e su cui si sono rincorse le ipotesi più disparate. Probabilmente la spiegazione vera è anche la più semplice, ed è ben racchiusa in un paio di tweet del fratello Enock: «Lasciamolo stare per una volta facciamo finta di niente... Non è stato facile questa settimana. Ricordiamoci che non stiamo parlando del robot che descrivono i giornalisti ma di una persona con un cuore e dei sentimenti». Una settimana non facile: tutto vero, come quelle lacrime.