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 2014  febbraio 08 Sabato calendario

LE SPERICOLATE CAPRIOLE DI FERRARA L’INTELLIGENTE

Marco Travaglio (Il Fatto, 4/2) ha fatto un monumentale e formidabile excerpta degli insulti di cui è stato ricoperto Grillo proprio da parte di coloro che oggi si scandalizzano per le allusioni “sessiste” nei confronti della Boldrini. Fino a ieri quando si era a corto di argomenti si cercava di annullare l’avversario politico dandogli del “fascista”. Ora non basta più. Scrive Giuliano Ferrara: “Beppe Grillo è semplicemente un nazista... è il Führerprinzip incarnato... un fuorilegge della democrazia... un mostro antidemocratico”. Come ci si deve comportare con un soggetto del genere? “Deve essere sepolto sotto una valanga di indifferenza e di superiorità morale... facciamoglielo sentire addosso l’alito sputazzante della società civile”. Poi si comincia ad avvicinarsi al sodo. “La sua operatività politica, la sua dignità di interlocutore della grande stampa e delle televisioni e dei partiti” sarebbe inconcepibile “in una vera democrazia costituzionale”.
Quindi si arriva a invocare l’intervento dello Stato, delle Istituzioni e, insomma, della pula e della magistratura. “Grillo dovrebbe essere bandito dalla scena pubblica, con metodi rigorosi ed estremi. Dovrebbe essere inseguito dal disprezzo agente, non inerte, delle Istituzioni”.
È curiosa quest’ultima versione del proteiforme Ferrara. Accusa Grillo di essere un nazifascista e poi suggerisce di bandirlo dalla vita pubblica “con metodi estremi”, che è quanto hanno sempre fatto i totalitarismi nei confronti degli oppositori. Si appella all’“alito sputazzante della società civile” quando ha sempre disprezzato la stessa dizione di società civile.
Ci parla addirittura di morale quando costui, che è stato prima comunista, poi craxiano (il che non vuol dire essere stato socialista) e infine berlusconiano, è da decenni che ci spiega che la morale in politica non esiste, è roba per ingenui o per deficienti. Se noi chiediamo il rispetto della legge anche per lorsignori siamo moralisti, forcaioli, manettari. Se le manette le invoca lui è “superiorità morale”. Basta, siamo arcistufi di questi giochetti delle tre tavolette. Non siamo in via Prè e non siamo nemmeno così cretini come ci fa il Ferrara che gode fama di grande intelligenza. Ma l’intelligenza non è cosa astratta, va dimostrata nei fatti.
Questo intellettuale raffinatissimo non ha mai scritto un libro, ha condotto programmi televisivi disastrosi (uno, sul sesso, figuriamoci, chiuso dopo tre puntate), messo a dirigere Panorama è riuscito in poche settimane a distruggere, dimezzandone le copie, il miracolo di Andrea Monti che per sette anni era stato così abile da non far capire ai lettori del settimanale “di sinistra, che più di sinistra non si puo” che era passato nelle mani di Berlusconi, e oggi dirige un giornale molto prestigioso che vende meno della Gazzetta di Peretola.
In realtà questa alleanza trasversale contro Grillo, di cui il florilegio di Travaglio dà ampiamente conto, che mette insieme, per sintetizzare, Eugenio Scalfari e Giuliano Ferrara, nemici acerrimi da sempre, dice una cosa sola: che tutti coloro che son ben incistati, da anni, da decenni, in questo regime hanno una paura birbona del Movimento 5Stelle. “Grillo vuole abolire i partiti” strilla, scandalizzato, Ferrara. Certamente. Perché la partitocrazia è l’esatto contrario della democrazia, del pensiero liberal-democratico che intendeva valorizzare meriti, capacità, potenzialità dell’individuo contro le lobby, di cui i partiti sono oggi la massima, anche se non unica, espressione. Per finire in bellezza Ferrara twitta: “Grillo fa dichiarazioni da puttaniere, dimostra di avere un pisello piccolo”. Beppe ha una moglie, Parvin, bella e affascinante e quattro figli.