Elisabetta Iovine, ItaliaOggi 8/2/2014, 8 febbraio 2014
IN GIAPPONE LA CITTA’ CON IL RECORD DI ANZIANI
In Giappone c’è una città, Suo-Oshima, nella parte sud-occidentale del paese, che è diventata il simbolo dell’invecchiamento della popolazione. Qui quasi tutti i giorni avviene un decesso. In città vivono 18 mila persone, di cui quasi metà (il 48,5%) ha più di 65 anni: un record nel Sol Levante. L’anno scorso sono deceduti 470 cittadini a fronte di sole 70 nascite.
E pensare che il sindaco Takumi Shiiki ricorda che alla fine degli anni ’40 gli abitanti erano circa 65 mila. Dal dopoguerra in avanti la popolazione non è mai cresciuta. Colpa soprattutto dello scarso sviluppo economico perché, al di là della pesca e di un po’ di agricoltura, non si vedono altri sbocchi. Così parte degli abitanti è emigrata.
I numeri del Giappone sono eloquenti: oltre un quarto della popolazione è ultrasessantacinquenne e nel 2060, stando alle stime, si dovrebbe arrivare al 40%. La cittadina di Suo-Oshima rappresenta un’anticipazione di questa tendenza. Basti pensare alle numerose case abbandonate che si trovano sulle due isole che compongono la municipalità. L’invecchiamento sociale ha un costo per lo Stato in termini di assistenza sanitaria: la spesa ha raggiunto il 32% del bilancio. A Suo-Oshima gli aiuti alle persone anziane ammontano a 65 milioni di euro all’anno. Esistono tre ospedali pubblici per un totale di 266 letti, ma soprattutto 76 istituti tra case di riposo, centri diurni di accoglienza e centri riabilitativi. In realtà, dicono gli addetti ai lavori, c’è carenza di posti letto, di medicine e di cure.