www.dailymail.co.uk (Dagospia), 7 febbraio 2014
Rasputin si definiva "un Cristo in miniatura" e un "uomo santo" eppure ha vissuto in totale dissolutezza
Rasputin si definiva "un Cristo in miniatura" e un "uomo santo" eppure ha vissuto in totale dissolutezza. La mattina del 16 dicembre 1916 entrò barcollando nel suo appartamento di San Pietroburgo, con una bottiglia di vino "rimedio divino". Una cosa consueta secondo le guardie del corpo inviate a controllarlo dallo zar Nicola II e sua moglie Alexandra, gli ultimi della dinastia Romanov. Le guardie lo vedevano spesso ubriachissimo, e quando non stava a casa, frequentava la sua amata sauna, dove giovani donne gli lavavano i genitali e poi lo fustigavano con dei rami. Poi andava a in chiesa per rinunciare a Satana, infatti diceva: «Senza peccato, non c’è pentimento». La sera tornava nell’appartamento dove scolava la dodicesima bottiglia di Madeira e infine riceveva la visita di Suor Maria che "gli allentava la tensione". Al termine dell’incontro ce n’era un altro, presso il sontuoso palazzo di San Pietroburgo , con la principessa Irina. Proprio lì Rasputin sarebbe poi morto, avvelenato, picchiato e ucciso da alcuni nemici. Era un uomo che considerava la seduzione una sorta di dovere religioso. ll mistico Raspuntin era ossessionato dal sessoll mistico Raspuntin era ossessionato dal sesso Nato nel 1869 da una famiglia contadina, crebbe nel paese siberiano di Pokrovskoye, dove a dodici anni si manifestarono i suoi poteri mistici. Si diceva che le sue mucche producessero più latte quando lui era nei paraggi. Già a venti anni sosteneva che, dormendo con le donne, toglieva loro i peccati e le aiutava a trovare la grazia di Dio. «Io non vi disonoro, io vi purifico» diceva mentre le conduceva nel bosco per dare vita a una danza energetica attorno al fuoco, dove poi lui le possedeva. Il monaco pazzo RasputinIl monaco pazzo Rasputin Grazie al suo carisma e ai suoi occhi magnetici, Rasputin aveva molti discepoli, nonostante non curasse la sua igiene personale. Potevano passare anche sei mesi senza che si cambiasse la biancheria intima. Aveva denti marroni come tronchi e puzzava come una capra. Eppure le donne non gli mancavano e le sue relazioni venivano tollerate dalla moglie, che gli rimase fedele fino alla fine. Fu lei a dire la famosa frase: «Lui ne ha abbastanza per tutte" riferendosi alle doti falliche del marito. A confermarlo ci sarebbero state due sorelle di 15 e 20 anni che si sono unite a lui per una "seduta di felicità". La cerchia aristocratica era altrettanto attratta da questo monaco pazzo che, secondo le voci, sapeva rendere la gente invisibile. Amavano i suoi modi contadini, il fatto che mangiasse con le mani come un selvaggio. Gli riconoscevano poteri curativi e poteva persuadere la zarina quanto voleva. Il film Nicholas and AlexandraIl film Nicholas and Alexandra Allora i devoti crebbero, 400 persone a botta aspettavano di incontrarlo per ricevere un qualche miracolo. E arrivarono le donne in cerca di felicità e purificazione. Fuori città Rasputin si intratteneva in riti orgiastici con le novizie del monastero. Si diceva addirittura che sedendosi sulla sua sedia, gli uomini potessero curare l’impotenza. Il libro che racconta le sue avventure dissolute si intitola ‘’Adapted from Rasputin: A Short Life’’ by Frances Welch,e sarà pubblicato la prossima settimana.