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 2014  febbraio 06 Giovedì calendario

53 ANNI D’AMORE FRANCO NON C’È PIÙ MA LO SENTO VICINO 53 ANNI D’AMORE FRANCO NON C’È PIÙ MA LO SENTO VICINO


La voce decisa e cortese di Virna Lisi si incrina solo quando le chiedi del marito, l’architetto Franco Pesci, scomparso lo scorso settembre, dopo 53 anni di matrimonio. «Questi mesi sono stati tremendi», racconta. «Mi manca tanto. Però sento che è sempre vicino a me. Mi salva il fatto che ho questa famiglia meravigliosa, che mi vuole così bene. E poi prego per lui, tantissimo». Per il resto, Virna Lisi è una donna infaticabile. A 77 anni, passa da un set all’altro. «Ho dedicato la mia vita al pubblico italiano», dice. «Sento che la gente mi ama, forse perché non ho mai dato fregature». Ora l’attrice indossa i panni di Suor Germana (nella fiction Madre, aiutami, su Rai 1 con ottimi ascolti), «una suora fuori del comune, che piacerebbe a Papa Francesco», spiega.
Lei è credente?
«Molto. Fin da piccola, sono stata abituata a pregare, mia mamma ci faceva dire la preghierina ogni sera. Prego la Madonna, sento che mi ascolta. Non amo andare a messa, ho l’impressione che la gente ci vada per farsi vedere. Si abbracciano, si baciano, è solo mondanità. A me invece, piace andare in chiesa quando non c’è nessuno. Mi siedo davanti alla Madonnina, e prego. Nessuno mi deve vedere».
Le piace Papa Francesco?
«Da morire. Non dimenticherò mai quando è stato eletto, e ha detto “Buonasera”, invece di qualcosa in latino. Pare una persona di famiglia, il nonno che vorresti abbracciare».
Questa non è la prima volta che interpreta una suora.
«Dieci anni fa ne ho fatta un’altra, cattivissima, come si chiamava…».
Suor Alberta.
“Ecco, sì, Suor Alberta, un mostro dall’inizio alla fine (la fiction era Le ali della vita, ndr). I personaggi cattivi sono più divertenti da interpretare, i buoni sono noiosi. Ma questo non vale per Suor Germana, una tosta, coraggiosa. Ha lavorato per 30 anni in una missione in Africa, poi è tornata in Italia e prepara le future missionarie che vogliono partire. Finché succede una tragedia: una missione viene attaccata. Quattro delle sue ragazze, che lei ha visto crescere, vengono uccise, una scompare, un’altra impazzisce. Così Suor Germana inizia a indagare. È una fiction scomoda, perché insinua forti dubbi su personaggi del clero e dei servizi segreti».
Lei non ha mai snobbato le fiction televisive, al contrario di molti suoi colleghi.
«E perché dovrei? La televisione è un mezzo fantastico per arrivare nelle famiglie. Per strada le persone mi abbracciano, mi dicono: “Signora Lisi, lei è una di famiglia”. Certo, in tv fanno anche tante fregnacce, bisogna sfruttarla bene».
Cosa guarda in Tv?
«I documentari del National Geographic. Gli spettacolini, invece, non mi interessano. E i talk show politici mi danno ai nervi, sono 40 anni che sento le stesse cose».
E il cinema non la interessa più?
«C’è così poco da vedere. Anche se tra un paio di mesi sarò sul set del nuovo film di Cristina Comencini, lei è bravissima».
Le è piaciuta la Grande Bellezza?
«No. Mi è sembrata la brutta copia della Dolce Vita, non mi ha dato un minuto di emozione, non ne ho capito il senso. Detto questo, sarò felicissima se vincerà l’Oscar».
È sempre impegnata a fare la nonna?
«Meno di prima, i miei nipoti sono grandi. Uno ha 17 anni e studia in Inghilterra, l’altro ne ha 16 e lo seguirà l’anno prossimo. Mi godo il più piccolo, che ha 10 anni ed è scatenato, non mi dà un attimo di respiro».
Cosa fa quando non è sul set?
«Non amo uscire, andare alle prime. Mi piace stare in poltrona e leggere. L’ultimo che romanzo ho letto è Il gioco di Ripper di Isabel Allende, glielo consiglio. Smetto solo quando lavoro, perché il libro io lo assorbo, e mi distrae dalla storia che sto recitando».
È vero che fa impazzire tutti con il suo perfezionismo?
«Sono noiosa, mi rompo le scatole da sola. Mio marito mi diceva: “Stai ferma due minuti, mi sembri una mosca tze-tze”. Se vedo una cosa fuori posto, mi alzo e la sistemo».
Ha avuto una carriera favolosa. Le è rimasto qualche sogno da realizzare?
«I sogni li hai a 20 anni, a 30. Dopo, bisogna solo rimboccarsi le maniche. Cosa che faccio da quando avevo 14 anni. E dopo 60 anni di lavoro, sono ancora qua»
Ma non è ancora stufa di lavorare?
«Per carità! Mi piace avere una macchina da presa davanti e costruire un personaggio. Tutto il resto non mi interessa».
Tra tutti i grandi attori che ha incontrato, chi è rimasto nel suo cuore?
«Marcello Mastroianni. Anche se il più bello, per me, rimane Sean Connery».