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 2014  febbraio 08 Sabato calendario

SLITTA

«Quando entro in slitta mi isolo e comincio a ripassare la pista: i pericoli, le curve, i problemi. Metro per metro. Guardo i miei piedi. E, quando posso, i bordi per orientarmi. Mentalmente, parlo con la slitta: non c’è altro modo per sentirsi un corpo unico con lei» (Armin Zoeggeler).

GAMBE «Ora mi sporgo maggiormente dalla moto per mettere meno in crisi le gomme al massimo angolo di pieghe. Un po’ come fa Marquez, anche se ho le gambe troppo lunghe per guidare come lui» (Valentino Rossi).

SPARARE «Vengo da una famiglia di fondisti, anche se mio padre era sciatore alpinista. Dovevo finire sulla neve e così ho fatto, ma la prima volta che ho sparato ho capito che non avrei più smesso. È fantastico unire fatica e tranquillità nello stesso gesto tecnico» (Lukas Hofer, alla seconda Olimpiade nel biathlon).

RANCORI «Io sottovalutato? Questa domanda me l’hanno fatta in tanti. Penso solo che sia difficile rispondere. Un atleta deve sempre dare il massimo in modo che, qualunque cosa pensino gli altri, non abbia né rimpianti né rancori» (Alberto Gilardino).

COMPLICATO «Non ho ancora una visione della partita da coach. Se succedesse, avviserò. Sono stato un giocatore e un ragazzo complicato. Non voglio dimenticare quanta fatica si faccia a giocare. Spesso i tecnici non lo sanno la fatica che si fa in difesa» (Gianmarco Pozzecco).

OPRAH «Tra i miei punti di riferimento c’è l’attrice e conduttrice tv Oprah Winfrey, una delle donne più potenti del mondo che ha messo il suo talento al servizio della società per contribuire a fare la differenza» (Clarence Seedorf).

DA SOLO «Quando sbaglio è logico che ci pensi su. Ma non ho bisogno di spalle su cui piangere. Sono andato via da casa, a Latina, che avevo 13 anni: ho imparato presto a sbrigarmela da solo, nel bene e nel male. Così, cerco di far vedere che riesco a superare gli errori in fretta. Qui al Genoa, coi preparatori dei portieri rivedo in settimana gli errori commessi. Mai le cose buone, sempre e solo gli errori» (Mattia Perin).

PALLONI «Io sono vecchio e mi ricordo quando andavamo a giocare in Inghilterra. Loro usavano una palla bianca, il Mitre, che era molto simile ai palloni di oggi. Qualcuno dice che sono più leggeri, ma è una fesseria. Il peso è lo stesso, cambia il materiale» (Dino Zoff).