Stefania Viti Kawachi, Il Messaggero 7/2/2014, 7 febbraio 2014
FALSO BEETHOVEN LA GRANDE STECCA
LA STORIA
Chissà se in giapponese esiste il detto “le bugie hanno le gambe corte”. Di certo nella storia che in questi giorni sta scuotendo l’opinione pubblica giapponese le bugie sono durate molto a lungo, addirittura una ventina d’anni. Il Giappone si scopre, infatti, vittima di uno dei suoi personaggi più amati e popolari, Mamoru Samuragochi, conosciuto da tutti come il “Beethoven Giapponese” a causa della sua completa sordità. A seguito di una prima ammissione da parte del falso compositore e stanco dei tanti anni vissuti nella menzogna, Takashi Niigaki, insegnate part-time della Toho Gakuen School of Music, ha organizzato una conferenza stampa all’Hotel New Otani di Tokyo durante la quale ha rivelato di essere lui ghost writer della maggior parte delle composizioni di Samuragouchi (non di tutte).
LA CONFESSIONE
Dopo una introduzione in cui Niigaki ha spiegato di aver lavorato per Samuragochi per quasi venti anni e di essere stato pagato soltanto 7 milioni di yen per la sua collaborazione non si è sottratto alle domande dei giornalisti. «Gli ho detto a più riprese che dovevamo smettere con questa messinscena - ha spiegato ai giornalisti - ma lui mi ha risposto che se non avessi scritto un altro pezzo si sarebbe suicidato». «Non posso negare che all’inizio sono stato anche felice che la mia musica fosse conosciuta in tutto il mondo grazie a lui». «Io mi consideravo una sorta di suo assistente» ha aggiunto, per poi scusarsi dicendo di sentirsi un complice per aver perpetrato questo inganno nei confronti del pubblico e dei veri musicisti.
A farlo decidere a vuotare il sacco sarebbe stata la decisione del giovane olimpionico giapponese, Daisuke Takahashi, di portare la Sonata per Violino, una delle composizioni più famose di Samuragochi – ma adesso si scopre di Niigaki – alle Olimpiadi invernali di Sochi e di voler dire la verità affinché Takahashi possa compere con dignità. La coppia – se si può dire così - negli anni è stata autrice di alcune delle composizioni più amate dal pubblico giapponese come la Hiroshima Symphony, utilizzata per le cerimonie ufficiali nella città dell’olocausto atomico.
GLI SPARTITI
Intanto mentre i siti giapponesi mostrano addirittura alcuni spartiti che Niigaki avrebbe scritto in qualità di ghost composer per Samuragochi, continuano a farsi un po’ più chiari i contorni della vicenda. Niigaki che precisa di aver interrotto ogni rapporto con Samuragouchi dallo scorso dicembre e di averlo conosciuto nel 1996 attraverso amici comuni. In un affondo dice ancora «non ho mai avuto l’impressione che non ci sentisse». Truffa nella truffa, dunque, se fosse vero che pure la sordità del “Beethoven Giapponese” sia stata costruita ad hoc. E se mentre la vicenda è destinata a non finire qui, il terremoto discografico è invece già iniziato: mentre le emittenti giapponesi di scusano con il pubblico per aver dato in passato spazio al falso compositore sono già state sospese le esportazioni dei dischi del falso compositore e le pubblicazioni in patria.