Benedetta Vitetta, Libero 6/2/2014, 6 febbraio 2014
LA MANO SINTETICA CHE «SENTE» LE COSE L’UOMO BIONICO NON È PIÙ FANTASIA
Sarà in grado di «sentire» gli oggetti restituendo una sensazione simile a quella del tatto. Parliano della prima mano bionica «sensibile» testata con successo in Italia su un danese 36enne cui, per lo scoppio di un petardo, era stato amputato l’arto sinistro.
Ora la mano che Dennis Aabo Sorensen si ritroverà innestata sul braccio sarà in grado di muoversi, non soltanto trasmettendo sensazioni tattili al cervello, ma permettendo al giovane - ed è questa la novità - di manipolare oggetti afferrandoli con la giusta forza.
Di questo passo, insomma, da qui ai prossimi anni potremmo dover essere pronti al grande passo. Il primo verso un nuovo futuro, quello in cui potremmo trovarci di fronte al primo uomo bionico.
Il nome della nuova protesi? LifeHand2: un successo che porta anche la firma italiana e i cui risultati sono stati pubblicati sul nuovo numero della rivista scientifica Science Translational Medicine.
Il risultato è frutto di un progetto internazionale che vede appunto l’Italia in prima linea. Al progetto hanno lavorato medici e bioingegneri della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dell’Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma, dell’Università Campus Bio-Medico di Roma e dell’Ircss San Raffaele-Pisana di Roma. Del gruppo di ricerca hanno poi fatto parte anche due Centri oltreconfine: il Politecnico di Losanna e l’Istituto Imtek dell’Università di Friburgo.
«Quella del recupero sensoriale » ha raccontato con la felicità negli occhi Dennis, «è stata un’esperienza stupenda. Tornare a sentire la differente consistenza degli oggetti, capire se sono duri o morbidi ed avvertire come li stavo impugnando è stato incredibile».
In otto giorni di esercizi, il giovane è riuscito a riconoscere la consistenza di oggetti duri, intermedi e morbidi in oltre il 78% di prese effettuate e nell’88% dei casi ha capito dimensioni e forme degli oggetti» come, ad esempio una palla da baseball, un bicchiere o l’ovale di un mandarino.
«Il paziente» ha aggiunto Silvestro Micera, docente di Bioingegneria presso l’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e il Politecnico di Losanna, «ha svolto gli esercizi bendato, riconoscendo gli oggetti grazie unicamente al continuo invio di informazioni dalla protesi al suo sistema nervoso. È la prima volta che accade».
Il punto di collegamento tra il sistema nervoso di Dennis e la protesi, hanno raccontato gli esperti, sono stati 4 elettrodi, poco più grandi di un capello, impiantati nei nervi del suo braccio. Un intervento delicato, durato oltre 8 ore ed eseguito il 26 gennaio 2013 al Policlinico Gemelli dal neurochirurgo, Eduardo Marcos Fernandez.
«Ci siamo presentati un po’ co - me i ricercatori della prima missione lunare» ha detto usando una metafora, Paolo Maria Rossini, responsabile clinico della sperimentazione presso l’Ircss San Raffaele-Pisana di Roma e direttore dell’Istituto di Neurologia dell’Università Cattolica- Policlinico Gemelli, «dopo anni di lavoro spingi il bottone, fai partire l’astro - nave e da lì non torni più indietro. Ecco il viaggio verso il futuro è andato bene».
Finanziato dalla Ue e dal Ministero della Salute, il cui ente capofila è l’Ircss San Raffaele-Pisana di Roma, LifeHand2 è il proseguimento di un programma di ricerca che 5 anni fa portò la protesi CyberHand - versione meno evoluta di quella utilizzata per questo esperimento - a rispondere per la prima volta al mondo ai comandi di movimento trasmessi direttamente dal cervello del paziente. Nel 2008, tuttavia, la protesi non poteva ancora essere calzata sul braccio umano e non restituiva alla persona alcuna sensazione.
Insomma il viaggio verso il futuro è iniziato e, entro il 2016, la mano bionica potrebbe essere impiantata per un lungo periodo in 2 pazienti. Non sarà più una protesi da utilizzare alcuni giorni in ospedale sotto il controllo medico,ma una mano da usare anche a casa. La strada è ancora lunga prima che la mano bionica diventi una realtà diffusa, ma i primi passi in questa direzione sono serrati.