Beatrice Borromeo, Il Fatto Quotidiano 6/2/2014, 6 febbraio 2014
EMILIO FEDE “FATTO FUORI PER METTERE TOTI ORA LA MIA VERITÀ A TEATRO”
Come avete fatto a saperlo? Chi ha fatto la spia?”. Emilio Fede, la notizia di un suo spettacolo teatrale diretto dall’ex moglie di Calderoli è già su Dagospia.
Era un segreto?
No, era l’unico modo per dire tutto, o quasi tutto. Mi hanno chiesto un libro, ma la verità va svelata dal palcoscenico.
Cosa racconterà?
La mia versione dei fatti, da Tangentopoli al Bunga Bunga. Dal centro di una gabbia...
Non è superstizioso?
Non so se sembrerà proprio una cella. Rappresenta piuttosto il sistema che mi circonda.
Ma lei rischia davvero il carcere: ha una condanna per sfruttamento della prostituzione.
Suvvia, siamo solo all’appello! E poi uno come me, così popolare, non poteva restare recluso nel quotidiano che dirigo.
“La discussione”. Non le basta?
Io sono come Travaglio. Ho un seguito infinito. Avevo anche chiesto ad Alessandra Ghisleri di sondare il mio consenso.
Com’è andata?
Costava troppo, ho rinunciato. Fatto sta che c’è un impalpabile embargo su di me: tutti mi vogliono e nessuno mi chiama. Lo vedo, lo sento, lo vivo. Questo spettacolo è il mio modo per denunciare la violazione dei diritti umani (miei) e il bavaglio che mi hanno cucito addosso, solo perché do fastidio.
A chi, direttore?
Eh questo non lo so, ma lo scoprirò. Comunque, gira e rigira, tutto torna sempre a lui.
Lui chi? Il Cavaliere?
Per carità! Tra me e Silvio non ci sono crepe. Noi abbiamo vissuto insieme per 27 anni, altro che Veronica.
E chi allora?
Lele Mora. Sarà un personaggio centrale, selezionerà i transessuali. È lui che tira le fila di un ricatto sottobanco nei miei confronti. Per colpa sua sono caduto in disgrazia: la storia della valigetta che avrei portato all’estero e il caso Ruby mi hanno rovinato l’immagine.
Poi la cacciata dal suo regno, il Tg4.
Senza neanche una telefonata di preavviso. Non mi hanno più permesso di entrare nel mio ufficio, hanno tenuto le vecchie segretarie a patto che non mi rispondessero al telefono. Ho mandato un mio assistente a fare gli scatoloni e non l’hanno mai lasciato solo nella stanza. Guardi, una cosa inenarrabile. E per fare cosa? Per mettere Toti al mio posto. Che ora è diventato pure consigliere politico di Silvio, proprio come lo ero io. Ha avuto proprio un gran culo.
Dove ha sbagliato, Fede?
Io? Dovete capire che il deus ex machina è sempre lui: Lele Mora. C’è una lettera anonima che ha fatto scattare l’indagine per riciclaggio, quella che mi accusava di aver trasportato soldi in Svizzera: io ho le idee ben chiare su chi l’ha scritta, anche se non ho prove. Comunque Mediaset non aveva alternative: l’azienda era troppo imbarazzata per il caso Ruby.
Berlusconi avrebbe potuto opporsi, no?
Infatti è intervenuto e mi ha offerto un contratto di consulenza. Lo accetto e non lo disprezzo. Ma è ingiusto, dato che Ruby veniva gestita da Lele Mora. Chiarirò tutto in scena: le meteorine interpreteranno le olgettine.
E il Cavaliere?
Gli chiederò di recitare. Ma non ci sarà solo la parte pruriginosa: vedrete il mio passato di grande giornalista e qualche accenno alla politica degli ultimi anni, a partire dai personaggi peggiori: Fini, Di Pietro e Casini.
Che ora è ricomparso al fianco di B.
Ma tornerò anche io. Dal palcoscenico alla vita.