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 2014  febbraio 06 Giovedì calendario

BPM, LE PRESSIONI SUL SOLE 24 ORE CONTRO ZINGALES. E I 70 MILIONI


Fate presto”, urlava il Sole 24 Ore in prima pagina, il 10 novembre 2011. Il direttore, Roberto Napoletano, nel suo editoriale chiedeva alla politica un intervento rapido e incisivo per salvare l’economia italiana. In quegli stessi giorni, il gruppo editoriale del suo giornale stava chiedendo un intervento altrettanto incisivo (70 milioni di euro) alla Banca Popolare di Milano di Massimo Ponzellini ed Enzo Chiesa.
IL PRESIDENTE di Bpm, Ponzellini, nel maggio successivo finirà agli arresti domiciliari con le accuse di infedeltà patrimoniale e associazione a delinquere, ma era già sotto indagine nel giugno 2011, insieme al direttore generale della banca, Chiesa. Che era intercettato dalla Guardia di Finanza. Dai brogliacci esce una storia che non ha alcun rilievo penale, ma interessante. Tutto inizia il 19 giugno 2011, quando sul Sole esce un editoriale di Luigi Zingales dal titolo “Una cattiva Popolare è un danno al sistema”, in cui l’economista chiede il commissariamento della Bpm, perché l’ispezione della Banca d’Italia ha rilevato “fidi eccessivi ad alcuni imprenditori, mancanza di controlli nell’erogazione di credito a imprese non immuni dall’attenzione della criminalità organizzata”.
Il direttore generale di Bpm Enzo Chiesa cerca di capire com’è nato l’articolo di Zingales (deve cercare su Google perché non conosce il professore di Chicago, che pure è uno degli economisti italiani più noti). “Chiesa dice che secondo lui questo è un articolo a pagamento”, si legge nel brogliaccio delle Fiamme gialle. Il suo interlocutore, il vice direttore generale Bpm Roberto Frigerio, risponde “che ci vede molte matrici interne in questo articolo e Chiesa dice che Zingales è una firma importante e Frigerio dice che è sempre di quella corrente lì e invita Chiesa a pensarci un momento e che loro potrebbero arrivare a quello che insegna alla Bocconi (non ricorda il nome) dicendo che sono firme importanti. Chiesa dice che per arrivare lì non bastano i loro sindacati, lì ci vuole Mediobanca”. Chiesa, continua il brogliaccio, “dice di non capire il motivo per il quale muovere ‘un nome così’ sulla prima pagina de il Sole e dice di non credere che il loro sindacato o gli interni siano in grado di fare questa cosa qui e dice che questa cosa lo ha un po’ spaventato anche perché chiamare un commissariamento vuol dire farsi spazzare via per sempre”. Temono che l’articolo di Zingales sia un segnale che la Banca d’Italia è pronta ad azzerare il vertice della Bpm. Luca Barabino, dell’agenzia Barabino & Partners, si attiva per far pubblicare un’intervista a Chiesa su Bpm, per bilanciare Zingales. Due giorni dopo, il 21 giugno, Chiesa ha un lungo incontro con Napoletano, che poi racconta al telefono. Il direttore, secondo il resoconto del manager Bpm, si scusa per l’editoriale di Zingales e si mette a disposizione: “Dice che ha parlato a lungo con il direttore del Sole”, riporta il brogliaccio, “che è disposto a venire incontro a loro e il quale dice che continua ad arrivare roba dall’interno da loro. Dice che si è scusato per Zingales dicendo che non lo aveva visto e che quindi poteva fermarlo e riporta che lui si è messo a disposizione dicendo che se loro gli portano un virgolettato con qualcuno dell’Associazione, meglio due così ‘non si sputtanano’, lui gliela pubblicherà”. L’Associazione pare essere quella degli Amici della Banca Popolare di Milano. Oggi Napoletano dice al Fatto : “Zingales è uno dei nostri editorialisti più importanti, che ho valorizzato in questi anni, non ho mai fatto alcuna pressione su di lui o su altre nostre firme”. E Zingales aggiunge: “Ricordo quel pezzo perché è stata l’unica volta che qualcuno voleva querelarmi, ma non ho ricevuto pressioni prima o dopo la pubblicazione”.
PASSA L’ESTATE e agli inizi di novembre riferiscono a Chiesa che il presidente del Sole 24 Ore, Giancarlo Cerutti, lo vuole incontrare per chiedergli 70 milioni di euro per la società editoriale del quotidiano. “Mai chiesto soldi, in quel momento come gruppo avevamo una buona liquidità, non ne aveva bisogno Cerutti non ha chiesto prestiti per la sua azienda”, dice un portavoce del gruppo Sole 24 Ore. Ma il 9 novembre Chiesa “dice che lo ha chiamato Cerutti e hanno parlato per l’aumento di capitale. Si vedranno domani”. Il 24 novembre Chiesa parla con Napoletano, che gli chiede di fissare un incontro con Cerutti. Si vedono il 1 dicembre 2011. Non se ne farà niente, il 29 maggio 2012 lo scandalo della Bpm esplode e Ponzellini viene arrestato.