Daniele Di Mario, Il Tempo 6/2/2014, 6 febbraio 2014
ECCO TUTTI GLI STIPENDI DEI MANAGER
Da Pietro Ciucci a Franco Bassanini. Ecco chi sono e quanto guadagnano i manager - presidenti, amministratori delegati, direttori generali e semplici consiglieri d’amministrazione - delle società controllate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
A percepire lo stipendio più alto è l’amministratore delegato di Poste Italiane Massimo Sarmi, che nel 2012 ha ottenuto 2.201.820,20 euro. Per il triennio 2011-2014 è stato deliberato un compenso lordo di 1.563.719,83 euro l’anno, comprensivo di parte fissa, variabile e compenso in qualità di membro del Cda. Per il 2012 Sarmi ha sì guadagnato oltre 2,2 milioni, ma perché ha percepito 638.745,92 euro del 2011 non erogate e incassate l’anno dopo.
Dietro Sarmi, c’è l’amministratore delegato della Cassa Depositi e Prestiti Giovanni Gorno Tempini (1.035.000,00 euro). Sul terzo gradino del podio l’Ad di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, con uno stipendio erogato nel 2012 di 873.666,03 euro. Non se la passano male neppure l’Ad di Invitalia Domenico Arcuri (788.985 euro), l’Ad di Anas Pietro Ciucci (750mila euro tondi tondi), il presidente e amministratore delegato dell’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato Maurizio Prato (601.370 euro), l’Ad di Sogin Giuseppe Nucci (570.500 euro) e l’Ad di Enav Massimo Garbini (502.820 euro). Ci sono poi l’amministratore delegato di Consip Domenico Casalino (475.410,25 euro), l’amministratore delegato di Consap Mauro Masi (473.768,33 euro), l’amministratore delegato di Expo 2015 Giuseppe Sala (428mila euro), il presidente e Ad di Sogei Cristiano Cannarsa (415.844,78 euro) e il presidente e Ad di Sogesid Vincenzo Assenza (326mila euro).
I dati sulle retribuzioni sono pubblicati sul sito istituzionale del ministero di via XX Settembre. L’obbligo di pubblicazione degli emolumenti percepiti dai manager delle società partecipate dallo Stato - ad eccezione di quelle quotate e loro controllate - è previsto dal decreto legislativo 14 marzo 2013 numero 33 («Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni»). I dati pubblicati fanno riferimento agli esercizi 2010-2012 e verranno aggiornati annualmente. Il rapporto del Mef riporta quindi dettagliatamente gli emolumenti complessivi percepiti a qualsiasi titolo dagli amministratori. Nelle tabelle per ogni singola società e per ogni amministratore vengono pubblicati: i compensi corrisposti ai sensi dell’articolo 2.389 comma 1 del Codice Civile a tutti i consiglieri; i compensi corrisposti in base al comma 2 dello stesso articolo agli amministratori con deleghe; eventuali compensi corrisposti ad amministratori già titolari di un rapporto di lavoro con la società. Viene poi riportato il compenso annuo deliberato a favore degli amministratori con deleghe, in quanto potrebbe non esservi corrispondenza tra l’importo deliberato e quello effettivamente corrisposto o per ragioni contabili o per mancato raggiungimento dei risultati o mancata conclusione del mandato.
Il decreto legge 95/2012 convertito in legge 135/2012, la cosiddetta Spending review, prevede inoltre un limite massimo per i compensi degli Ad delle società che non emettono strumenti finanziari quotati nei mercati, direttamente o indirettamente controllate da pubbliche amministrazioni, pari al trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione. Tale legge è entrata in vigore il 15 agosto 2012, pertanto nelle tabelle pubblicate è applicata solo per i Cda rinnovati dopo quella data.