Salvatore Cannavò, Il Fatto Quotidiano 5/2/2014, 5 febbraio 2014
SPINELLI CON TSIPRAS: “UNA RIVOLUZIONE CHE PARLA AL M5S”
L’Europa ha bisogno di un cambiamento rivoluzionario”. La frase non è pronunciata da un militante dei centri sociali, ma da un autorevole esponente del pensiero progressista come Barbara Spinelli, editorialista di Repubblica, promotrice, insieme ad Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais, Luciano Gallino, Marco Re-velli, Guido Viale dell’ipotesi di una “lista Tsipras” alle prossime elezioni europee. Lista che non vuole riunire solo “le braci accese delle ceneri della sinistra” ma guardare avanti. Anche verso l’elettorato Cinque Stelle o i delusi del Pd.
Il progetto è stato presentato ieri a Roma dai promotori che, finora, hanno evitato una trattativa di vertice tra le forze politiche e quindi di correre il rischio che ha contribuito ad affossare Rivoluzione civile di Antonio Ingroia. Nella presentazione di ieri, questo aspetto è stato ben sottolineato. Ma a occupare lo spazio centrale è stata la proposta politica espressa con molta convinzione da Barbara Spinelli: “Abbiamo scelto di ispirarci ad Alexis Tsipras anche perché il Der Spiegel lo ha indicato come nemico numero 1 dell’Europa dell’austerity”. “Tsipras invece – spiega la figlia di Altiero Spinelli – è l’emblema del No a questa Europa, il simbolo di un’altra Europa”. Il suo programma in dieci punti, letto da Guido Viale, si muove all’insegna di un “New Deal europeo”, della “ristrutturazione del debito pubblico”, dell’ecologia e del no all’austerity e al Fiscal compact. Il simbolo di “un cambiamento rivoluzionario” che, con familiarità, Spinelli riconduce al “Manifesto di Ventotene”, costruito in mezzo alla guerra e con un “linguaggio rivoluzionario”. Lo stesso che serve oggi. In fondo, spiega la giornalista, “la crisi è una guerra, come quella esige un comportamento rivoluzionario”.
DI RIVOLUZIONARIO, la proposta di lista ha il metodo. Come illustrato da Marco Revelli, e come verrà spiegato in una lettera inviata ai 16 mila aderenti, le regole della lista stavolta saranno rigide. I partiti fanno un passo a lato e si costituirà un “forum” nazionale sull’esempio dei comitati per il Referendum sull’acqua. Le candidature saranno avanzate dai comitati appositamente costituiti o da tutti gli organismi che “superano i 50 iscritti”. Il comitato operativo nazionale “cercherà di rispecchiare” tutte le posizioni. “Non potranno essere candidati consiglieri regionali e parlamentari nazionali o europei dal 2004 a oggi e chi ha avuto incarichi di governo nazionale e regionale”. Questa la principale norma “anti-casta” che salva, invece, i sindaci e gli assessori o i consiglieri comunali. Il tutto, infine, garantito dai sei promotori che dicono di non essere disponibili a candidarsi (per quanto siano molte le pressioni soprattutto sui nomi di Andrea Camilleri e Luciano Gallino, ma in particolare su Barbara Spinelli).
La fretta, dicevamo, è imposta dal metodo scelto per presentare la lista. “Nessuna scorciatoia rispetto alla raccolta delle firme” che però sono quasi proibitive: 150 mila in tutta Italia, 30 mila a circoscrizione di cui almeno 3000 in ciascuna regione. Quindi anche in Val d’Aosta. Per poter andare in giro con i banchetti le candidature dovranno essere pronte entro il 20 febbraio. Tempi ultra-rapidi che giustificano i contatti già presi con i partiti, Sel e Prc, nei confronti dei quali aiuta la decisione di permettere la candidatura di sindaci o di amministratori comunali. Sel, ad esempio, sta pensando di chiedere un impegno al sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, o a quello di Rieti, Simone Petrangeli. Difficile che possa impegnarsi quello di Genova, Marco Doria, impossibile la scesa in pista di Giuliano Pisapia.
LA QUESTIONE della collocazione nel gruppo europeo della sinistra europea (il Gue), ribadito ieri da Viale, non dovrebbe provocare fratture. La questione dirimente sarà, invece, quella delle candidature, visto che il nome di Tsipras in Italia è sconosciuto. Lui sarà a Roma venerdì prossimo con un’iniziativa pubblica al Teatro Valle occupato e poi con incontri separati sia con Paolo Ferrero, segretario del Prc, che con Nichi Vendola. Il leader greco, comunque, dovrebbe figurare sul simbolo: “Con Tsipras per un cambio in Europa” è il nome più gettonato ma si deciderà con una consultazione online.
Ma la politica non si ridurrà solo a quanto resta della sinistra radicale. “Nel metodo, diceva ieri Spinelli, Syriza ricorda il Movimento 5 Stelle, nella sua capacità di riunire gruppi molto diversi. E la nostra iniziativa è molto ampia, si rivolge a tutti, a partire dagli elettori del M5S”. In sala, presente anche Adriano Zaccagnini, uno dei primi deputati “grillini” ad aver abbandonato Grillo e che oggi dice di sperare molto in questa iniziativa. “E non sono il solo di quel mondo”.