Marco Sodano, La Stampa 5/2/2014, 5 febbraio 2014
NELLA SPESA-TIPO IL CAFFÈ È IN CIALDA
Dentro i sacchetti ecologici per la raccolta differenziata e gli abbonamenti online ai quotidiani, fuori le spese per riparare il computer e il televisore: non si aggiustano, si ricomprano per stare al passo coi tempi. Lo yogurt biologico? Superato anche quello, adesso va di moda quello probiotico.
Il caffè si consuma in cialde, la fotocamera ha il “large sensor”, il latte si sdoppia - quello ad alta qualità e quello ad alta digeribilità - le gomme sono previste anche nella variante termica (obbligatoria nella stagione invernale in vaste zone del Paese), al tabacco si aggiunge la sigaretta elettronica e un generico abito da donna sostituisce il tailleur.
È arrivata l’edizione 2014 del paniere dei consumi Istat, l’insieme dei prodotti che servono per misurare l’andamento dei prezzi. Di anno in anno, gli italiani comprano e l’istituto aggiusta il tiro. E il paniere si ricompone sulla base «delle novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie, arricchendo la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati», spiega l’Istat. Ne consegue che stare nel paniere è una piccola consacrazione: le indagini che l’istituto conduce nei negozi di 84 capoluoghi scovano le novità e promuovono solo merci «di cui non si può non tener conto». Chissà, forse prima o poi ne troveremo perfino nella pubblicità: «nel paniere Istat dal tale anno».
Nel 2010 è arrivata la badante e sono usciti i fiammiferi, nel 2011 il tablet ha spodestato il noleggio dei dvd. Nel 2012 l’energia elettrica s’è arricchita delle nuove tariffe a fascia oraria, un anno fa è entrato il metano per le auto. La nostra storia domestica in pillole. Non mancano i casi paradossali, come sempre accade quando si compila una classifica: la videocassetta, sbarcata nelle case degli italiani a metà anni Ottanta, ha dovuto penare fino al 2007 (quando non la usava più nessuno) per essere ammessa nell’olimpo dei prodotti-tipo. Infatti nel 2009 era già fuori.
La sigaretta elettronica è entrata invece nel giro di un paio d’anni, a tempo di record. Adesso sembra sia in declino: e chissà se stabilirà un record anche nell’uscita. L’Istat è sempre più rapido nell’aggiornare le abitudini della famiglia virtuale che serve da modello per tutte le altre. A questo punto, tra l’altro, la voce più antiquata è proprio «paniere».
Nell’era in cui il carrello della spesa sta diventando elettronico suona un po’ stonato un paniere che sa tanto di nonna (un po’ farina, un po’ vimini) e vorrebbe forse anche essere un po’ rassicurante quando tutti sanno che andare a far la spesa ormai è una piccola guerra.