Marco Molendini, Il Messaggero 5/2/2014, 5 febbraio 2014
SANREMO FA I CONTI CON LA CRISI
VERSO L’ARISTON
Sanremo canta già. All’Ariston, in via di allestimento, in questi giorni i cantanti hanno preso contatto con l’orchestra. Si tratta di adattare i pezzi al grande organico, prescritto dalla liturgia festivaliera. Ma la parte musicale, a questo punto, è quello che preoccupa meno Fabio Fazio e la sua squadra. Il minestrone di cinque giorni ha bisogno di un bel po’ di ingredienti, spezie e di nomi capaci di attirare l’attenzione (e che sarà accompagnato dal solito polverone di chi cerca visibilità: hanno minacciato marce sul Festival sia quelli dei forconi che i grillini).
L’esigenza di avere un supercast fa a pugni con l’obbligo di far quadrare i conti. Il Festival costa 18 milioni e deve finire in pari con le entrate pubblicitarie (ma la maratona canora fa parte, curiosamente e virtualmente, della lista di programmi definiti di servizio pubblico, pagati dal canone). A proposito, andando a spulciare i listini Sipra, si scopre che le 5 serate saranno letteralmente inzeppate di pubblicità e che, grazie al successo dell’anno scorso, spot e quant’altro sono venduti a peso d’oro: 30 secondi in prime time costano 230 mila euro, c’è anche un abbonamento riservato agli sponsor per 5 passaggi di 60 secondi a 2 milioni e 350 mila euro. Dunque, visto che i conti devono tornare, qualche sogno resterà a casa, come quello di avere Sir Paul McCartney (avrebbe sparato 800 mila euro) e Roger Waters. L’ex Pink Floyd, il 18, giorno d’apertura del Festival, sarà ad Anzio per l’inaugurazione della statua che ricorda il padre morto nello sbarco nella Seconda guerra mondiale. Pare, però, che la sua richiesta sia irricevibile.
GLI OSPITI
E così, meglio far di necessità virtù, puntando sulle corde della promozione. In quei giorni sono in Italia i Depeche mode: il 18 a Torino, il 20 a Milano, il 22 a Bologna. Farli venire dovrebbe essere facile, oltretutto ci sono già stati tre volte. Altre ipotesi parlano di Bruno Mars e Paolo Nutini. Fazio, che non vuole svelare il cast, intanto incassa una nuova polemica, (c’è chi ha protestato per lo spot in stile noir alla Vianello sulle note di Se mi lasci non vale, considerato offensivo per i disabili) e, via twitter (ormai organo ufficiale della manifestazione), riceve un grazie dal belga Stromae, convocato per sabato 22: l’Ariston servirà a far conoscere anche da noi l’artista dell’anno in Francia con Tous les méme.
Intanto, si allarga la squadra degli ospiti nostrani. Per quelli musicali sono confermati Claudio Baglioni, il giovedì, e lo squisito duo composto da Gino Paoli e dal pianista Danilo Rea, il venerdì. Per quelli televisivi (c’è l’impegno a celebrare i 60 anni della tv) la lista prevede Raffaella Carrà, poi le gemelle Kessler, Piero Angela, il mago Silvan e Fazio è tornato alla carica su Renzo Arbore (che nicchia). Resta il capitolo comici, ci sarà probabilmente Enrico Brignano. Infine, amarcord con Laetitia Casta, oggi trentacinquenne, partner di Fazio nel suo primo Sanremo, quello del ’99: sarà la premiére dame della serata d’apertura (è in uscita il film Una donna per amica in cui fa coppia con Fabio De Luigi), e ci sarà una sfilata di divi del pallone pensando ai mondiali: a cementare la sintonia fra pedate e canzoni.