ItaliaOggi 5/2/2014, 5 febbraio 2014
GLI ELEFANTI USA MESSI A DIETA
Negli zoo americani c’è un problema che affligge gran parte degli elefanti: sono grassi. In questo, peraltro, sono spesso accomunati alla sorte dei visitatori umani. Come osserva Deborah Olson, direttore dell’International Elephant Foundation, la fondazione mondiale dell’elefante, il pubblico ha molta familiarità con Disney e con la storia di Dumbo: si tratta di animali tondeggianti, e in molti pensano che gli esemplari che vivono allo stato selvaggio siano effettivamente così.
Ora, però, un’iniziativa che sta per concretizzarsi dovrebbe riportare alla realtà l’opinione pubblica. Sulle colline della Carolina del Nord si sta predisponendo un’area di poco meno di 2 mila ettari per mantenere gli elefanti africani in buona salute e liberi di muoversi. Si comincerebbe con tre-cinque esemplari, facendoli crescere fino a raggiungere un gruppo di 12-15 nell’arco di un ventennio. Gli scienziati potrebbero effettuare ricerche in quest’area naturale e gli studenti vi affluirebbero per conoscere da vicino una specie minacciata dalla caccia illegale.
Questa iniziativa si inserisce nell’attuale tendenza che spinge a mettere a disposizione degli animali in cattività spazi molto più ampi in cui vivere. Uno studio recente ha mostrato che tre quarti degli elefanti ospitati negli zoo nordamericani erano sovrappeso. Per risolvere il problema la strada maestra è quella tradizionale, che prevede dieta e movimento. Allo zoo di Oakland, in California, il cibo viene spesso nascosto per obbligare l’animale a muoversi per cercarlo, evitando che si impigrisca. I controlli sul peso sono regolari.
A occuparsi del progetto è una fondazione guidata da Roger McNamee, co-fondatore di Elevation Partners, una società di private equity della Silicon Valley, mentre la parte operativa è stata affidata allo zoo di Oakland. L’ente si chiama Ndovo Foundation: il nome deriva dal termine elefante in Swahili, una lingua dell’Africa orientale. Il suo obiettivo, come ha spiegato un portavoce, è dedicarsi alla conservazione e protezione degli elefanti africani: il primo intervento riguarda la ridefinizione della cattività in maniera tale che rispetti e tuteli la loro natura. Inoltre è in corso una trattativa per rilevare una proprietà chiamata Diamond Ranch.