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 2014  febbraio 05 Mercoledì calendario

PERISCOPIO


Ancora un anno e mezzo così? E per fare che cosa? Per guidare il semestre di presidenza italiana all’Unione europea, si era detto. Ora, con tutta la stima personale che ho per Enrico Letta, un semestre italiano guidato da un premier in scadenza, a capo di un esecutivo ormai esautorato, sarebbe il modo peggiore per buttare al vento un’occasione unica. L’occasione di far sentire in Europa la voce di una nuova Italia, non più debole, immobile, precaria e marginale com’è stata in questi anni. Curzio Maltese. il venerdì.



La guerra è tutta qui, nell’area sinistra dell’emiciclo della camera. E sembra che gli altri non esistano più. Berlusconi (nano, Caimano, Cainano eccetera) è ormai una figurina nelle mani del sindaco di Firenze e non conta più, è il de cujus. Antonello Caporale. Il Fatto.



Gli ultimi dei mohicani difendevano un mondo che non c’era più. Aveva senso pensare a un terzo polo di centro, e dunque dare battaglia contro uno sbarramento così drastico, quando ancora si poteva immaginare uno schema tedesco, con socialisti, democristiani e liberali. Oggi tuttavia la partita che stiamo giocando è un’altra, quella contro un populismo anti-europeo e anti-istituzionale, che mette a soqquadro il Parlamento e attacca in maniera dissennata il capo dello Stato. Pierferdinando Casini. la Repubblica.



Un altoparlante gracchia: «Nunzia dimessa, Scajola innocente, Ruby maggiorenne!». Sotto, un Berlusconi esaltato balla sul bordo della poltrona Frau, accompagnato dal cane Dudù che abbaia festoso. Vignetta di Vincino su Il Foglio.



In nessun altro grande paese europeo c’è una televisione pubblica come la Rai: in Francia la privatizzazione di TF1 venne effettuata da Jacques Chirac e i canali di Stato sono rimasti due, così come in Germania. Anche il mito inglese, la Bbc, ha due canali e dal 1990 deve vedersela con il Broadcasting Act promulgato da Margaret Thatcher; stessa situazione in Spagna dove la Tve è articolata su due reti che hanno un’audience di appena il 17%. Il Foglio.



(mfimage) L’italiano è dispettoso come una scimmia. Il fascino del vietato c’intriga; siamo un popolo di erotomani, almeno verbali, per il piacere di trasgredire e la voluttà di peccare. Siamo proibizionisti dentro. Proibite arte, stampa e letteratura e sorgerà un racket clandestino. Gente che si chiude in bagno con Proust, che si passa sotto mano dosi di Kafka, che sniffa persino Pascoli e Manzoni. Vietate la storia dell’arte a scuola e vedrete i pusher spacciare arte negli angoli delle scuole; trattate i capolavori come allucinongeni e vedrete che mercato. Vietate i giornali, anziché il fumo, e vedrete che tirature. Cominciate a vietarli da bambini che sono ancor più dispettosi. Punite chi legge in treno e in bus come atti osceni in luogo pubblico, chiudete con la legge Merlin le edicole, le librerie e le pinacoteche. Vedrete che ripicche. È l’ultima carta da giocare prima di arrenderci all’ignoranza hi-tech. Marcelle Veneziani. Il Giornale.



È assolutamente legittimo che per fare carriera ognuno di noi utilizzi quel che ha, l’intelligenza o la bellezza che siano. Se anche una deputata o un deputato facessero coming out e ammettessero di essersi venduti per far carriera o per un posto in lizza, non sarebbe una ragione sufficiente per lasciare la camera o il senato. Giorgio Straquadanio, ex deputato Pdl morto il 31 gennaio 2014 a 54 anni. Il Tempo.



Chi governa e chi dice di difendere il lavoro più che prodigarsi in consigli a Marchionne (mancano gli schizzi sui prototipi da mandare in produzione, ma arriveranno) dovrebbe darsi una mossa su costo del lavoro, contratti, relazioni industriali, bolletta energetica, insomma pensare alla politica industriale. Mario Sechi. Il Foglio.



Oggi si dovrebbe consigliare al giornalista insolente di verificare, prima di tirare le sue frecce, se egli è a posto con il fisco. Ma, come regola generale, il giornalista non è esposto, non rischia. Egli giudica ma non è giudicato, critica ma non è criticato, fruga nella vita degli altri ma non si fruga nella sua, prende in giro gli altri ma non è disturbato dagli altri. Non è straordinario tutto ciò? Bisogna che vada ben lontano per farsi battere. Capitò, molti anni fa, a Henri Jeanson che scriveva al vetriolo ma non brillava per il coraggio fisico. Vedendolo in giorno per strada, l’attore Jean Murat, che egli aveva ridicolizzato, gli si avvicinò e gli diede un formidabile calcio in culo. Senza girarsi, Jeanson, mormorò: «È un 43». Françoise Giroud, fondatrice de l’Express in Leçons particulières. Fayard.



It’s late fall and the Indians on a remote reservation in North Dakota asked their new chief if the coming winter was going to be cold or mild. Since he was a chief in a modern society, he had never been taught the old secrets. When he looked at the sky, he couldn’t tell what the winter was going to be like. Nevertheless, to be on the safe side, he told his tribe that the winter was indeed going to be cold and that the members of the village should collect firewood to be prepared. But, being a practical leader, after several days, he got an idea. He went to the phone booth, called the National Weather Service and asked, «Is the coming winter going to be cold?». «It looks like this winter is going to be quite cold» the meteorologist at the weather service responded. So the chief went back to his people and told them to collect even more firewood in order to be prepared. A week later, he called the National Weather Service again: «Does it still look like it is going to be a very cold winter?». «Yes» the man at National Weather Service again replied, «it’s going to be a very cold winter». The chief again went back to his people and ordered them to collect every scrap of firewood they could find. Two weeks later, the chief called the National Weather Service again. «Are you absolutely sure that the winter is going to be very cold?». «Absolutely» the man replied. «It’s looking more and more like it is going to be one of the coldest winters we’ve ever seen». «How can you be so sure?» the chief asked. The weatherman replied, «The Indians are collecting a shit load of firewood». Dal web.



Dizionario satirico - CALAMARI: molluschi responsabili della bassa marea.



Ho un solo desiderio: conservare i pochi vizi che mi sono rimasti. Roberto Gervaso. il Messaggero.